Obesità, individuate cellule che aumentano l’appetito

Un team del Garvan Institute of Medical Research in Australia, guidato da Herbert Herzog, ha individuato un gruppo di cellule del cervello che aumenta l’appetito quando c’è un surplus di energia nel corpo, come l’accumulo di grasso in eccesso caratteristico dell’obesità. I risultati della ricerca sono stati pubblicati da Cell Metabolism.

Queste cellule, secondo i ricercatori, non solo producono la molecola NPY che stimola l’appetito, ma rendono il cervello più sensibile a questo elemento, aumentando ulteriormente la voglia di mangiare.

Il cervello ha meccanismi complessi che rilevano quanta energia è immagazzinata nel nostro corpo e regolano il nostro appetito: “un modo con cui lo fa è attraverso la molecola NPY, che il cervello produce in risposta a stress come la fame, per stimolare a mangiare”, sottolinea Herzog.

Quando l’energia che assumiamo è inferiore a quella che spendiamo, il cervello produce livelli più elevati di NPY, mentre quando l’assunzione di energia supera la spesa energetica, i livelli di NPY diminuiscono e le persone si sentono meno affamate. Tuttavia, quando c’è un surplus energetico prolungato come il grasso corporeo in eccesso, l’NPY continua a stimolare l’appetito.

Lo studio
Per osservare questo meccanismo, il team ha analizzato, su modello animale, i neuroni che producono NPY e hanno scoperto che il 15% agisce in modo differente e non interrompe la produzione di NPY  in condizione di obesità.

“In condizioni di obesità, la sensazione di appetito è principalmente indotta dalla molecola NPY prodotta da questo sottoinsieme di neuroni e queste cellule non solo producono NPY, ma sensibilizzano anche altre parti del cervello per produrre ulteriori recettori, in una sorta di circolo vizioso”, concludono gli autori.

Cell Metabolism 2023

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