L’oleoiletanolamide (OEA), un composto simile agli endocannabinoidi, svolge un ruolo protettivo nella regolazione dei trigliceridi quando utilizzato come agente complementare nelle persone obese. Questo è quanto conclude uno studio pubblicato su BMC Endocrine Disorders. “Anomalie nei parametri biochimici e cambiamenti nelle abitudini alimentari sono…
LeggiCanale Medicina: Colesterolo & coronaropatie
La dieta chetogenica non peggiora le placche coronariche nelle persone magre
Secondo uno studio pubblicato su JACC: Advances, una dieta chetogenica in persone magre e metabolicamente sane non porta a un maggiore onere di placca coronarica in un periodo di osservazione di quasi cinque anni. “Aumenti del colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL-C) possono verificarsi…
LeggiLipidi anomali in gravidanza predicono rischi futuri
Livelli più alti di lipoproteine a bassa densità, colesterolo totale e trigliceridi, e livelli più bassi di lipoproteine ad alta densità, a metà della gravidanza, possono segnalare nelle donne un futuro rischio di dislipidemia e la necessità di un monitoraggio più attento dei lipidi…
LeggiIpercolesterolemia familiare omozigote: lomitapide agisce sul colesterolo LDL
I dati di uno studio a lungo termine portato avanti nel mondo reale, pubblicati su Orphanet Journal of Rare Diseases, mostrano che lomitapide può ridurre sostanzialmente i valori di colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL-C) in pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote (HoFH). “Abbiamo valutato…
LeggiUna dieta sana nell’infanzia riduce il rischio cardiometabolico negli adolescenti
L’aderenza alla dieta EAT-Lancet fin dalla tenera età può aiutare a ridurre il rischio cardiometabolico nella prima adolescenza, secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition. “L’effetto di diete sane sulla salute cardiometabolica in giovane età rimane poco chiaro. Noi abbiamo cercato di…
LeggiSe i trigliceridi sono alti, il sonno può essere più disturbato
Secondo uno studio pubblicato su Lipids in Health and Disease, l’ipertrigliceridemia, ma non l’ipercolesterolemia, è associata a maggiori probabilità di disturbi del sonno e del comportamento notturno negli anziani, indipendentemente dall’indice di massa corporea. “I disturbi del sonno, in particolare l’insonnia e l’apnea notturna…
LeggiBambini con ipercolesterolemia familiare eterozigote: il punto sull’efficacia delle terapie
Statine, ezetimibe e l’associazione statine-ezetimibe sono trattamenti efficaci per i bambini con ipercolesterolemia familiare eterozigote, ma l’entità delle riduzioni del colesterolo lipoproteico a bassa densità è variabile, e può dipendere dal dosaggio e dalla combinazione del trattamento. Questo è quanto riferisce uno studio pubblicato…
LeggiRapporti tra lipidi e cellule immunitarie possono indicare un alto rischio di parodontite
Esiste una relazione positiva tra rapporto tra linfociti e colesterolo lipoproteico ad alta densità (LHR) e rapporto tra neutrofili e colesterolo lipoproteico ad alta densità (NHR), e la parodontite, in particolare quando questi indicatori superavano determinate soglie, secondo uno studio pubblicato su Lipids in…
LeggiIl colesterolo LDL non è legato a esiti peggiori nella restenosi in-stent
In pazienti con restenosi in-stent dopo intervento coronarico percutaneo l’infiammazione valutata tramite proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hsCRP) ha previsto un rischio più elevato di esiti clinici avversi, mentre il livello di colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL-C) non è stato associato a prognosi…
LeggiSe il colesterolo HDL sale troppo, la mortalità aumenta
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Lipidology, livelli molto elevati di colesterolo lipoproteico ad alta densità non sono protettivi contro la mortalità cardiovascolare e possono, in realtà, aumentare il rischio di mortalità cardiovascolare, soprattutto negli uomini. “Ricerche recenti hanno sollevato interrogativi sui…
LeggiIl colesterolo non HDL e la lipoproteina (a) alzano il rischio per le coronarie
Il colesterolo lipoproteico non ad alta densità (non-HDL-C) e la lipoproteina (a) (Lp[a]) scarsamente controllati sarebbero fattori di rischio di neoaterosclerosi nei pazienti un anno dopo una sindrome coronarica acuta, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Lipidology, e diretto da Norihito Nakamura,…
LeggiGestione economica per il colesterolo LDL : una tripla terapia può essere la soluzione
Uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Lipidology mostra l’efficacia di una tripla terapia con rosuvastatina, ezetimibe e acido bempedoico, considerata abbastanza sostenibile economicamente anche in paesi non ricchi, nel raggiungere rapidamente gli obiettivi relativi ai valori di colesterolo LDL dopo un evento di…
LeggiRuolo della lipoproteina(a) nel rischio di malattia coronarica: nuove evidenze dalla correzione del colesterolo LDL
Il colesterolo LDL (LDL-C) è comunemente riconosciuto come un importante fattore di rischio per la malattia coronarica (CHD), ma la sua quantificazione standard può includere il contributo della lipoproteina (a) [Lp(a)], una particella lipidica il cui impatto sul rischio cardiovascolare è sempre più sotto…
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