
Lo studio
Complessivamente, Richards e colleghi hanno valutato 84.744 pazienti, lo 0,8% dei quali aveva meno di 18 anni, con un’età media di 13,5 anni. I ricercatori hanno visto che il sottotipo istologico era diverso tra bambini e adulti, con i più piccoli affetti più spesso da una forma di melanoma non specifico o a diffusione superficiale e meno probabilmente dalla forma lentigo maligna. Lo spessore medio del melanoma registrato, inoltre, era di 1,54 mm nei bambini contro 1,39 mm negli adulti.
I risultati
I pazienti pediatrici avevano una maggiore probabilità, pari al 23,9% in più, di sviluppare metastasi linfonodali. Tuttavia, la sopravvivenza a cinque anni era maggiore in ogni stadio della malattia, con una differenza pari al 18% nello stadio 1, del 2,36% nello stadio 2, del 3,39% nello stadio 3 e del 2% nello stadio 4. Infine, bambini e ragazzi con il melanoma erano più spesso sottoposti a immunoterapia e più di frequente ricevevano la biopsia a livello dei linfonodi. In ogni caso, i ricercatori hanno evidenziato come quasi il 30% dei pazienti pediatrici si trovava nello stadio 3 o 4, contro il 15% degli adulti. “Ci sono diverse ipotesi per spiegare questo dato. – hanno sottolineato gli autori – Dal momento, per esempio, che il melanoma è meno comune tra i bambini, i medici possono porre meno attenzione ai primi segnali per una diagnosi precoce”.
Fonte: JAMA Otorinolaringology – Head & Neck Surgery
Reuters Staff
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
