AIIC Awards 2025: “Innovare il SSN si può (e già sta accadendo)”

Innovare si può, e qualcuno lo sta già facendo. Intelligenza artificiale applicata alla radiomica, telemedicina per avere “un dottore al proprio domicilio”, azioni per realizzare una “ottimizzazione energetica” di un parco tecnologico ospedaliero: sono solo alcuni dei progetti eccellenti premiati con gli AIIC AWARDS e consegnati durante il 25° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici in corso di svolgimento a Napoli. Le categorie del premio AIIC erano dodici e hanno visto la partecipazione di oltre 250 progetti provenienti da team multidisciplinari provenienti da team ospedalieri, ricercatori universitari, start up, aziende italiane e multinazionali.

Lorenzo Leogrande, presidente del Convegno AIIC, offre questa chiave di lettura: “Osservando il corpo complessivo dei progetti e dei lavori presentati, quello che emerge è sicuramente la dinamicità di un settore – quello delle tecnologie healthcare – in cui partendo dal confronto con le necessità del SSN, emerge la capacità di ragionare fuori dagli schemi consolidati, si afferma il desiderio di confrontarsi e collaborare tra professionisti, esprimendo la forza ideativa di team ricchi di competenze”.

I vincitori dei premi AIIC – così come selezionati dalla Giuria specialistica presieduta da Elena Sini, Chair internazionale della comunità di esperti HIMSS – sono stati: Maria Grazia Gambarota (Università Federico II, Napoli), per un progetto di analisi e interpretazione delle caratteristiche radiomiche in risonanza magnetica per pazienti con demenza; Aleksander Miladinovic (IRCCS Burlo Garofolo, Trieste) che ha presentato un lavoro di intelligenza artificiale sull’apprendimento neurosimbolico per diagnosi retinica; il salernitano Massimo Giordano (Università di Salerno) ha definito un modello efficacissimo di telemedicina come sviluppo di un “intelligent doctor at your home” mentre Ester Mura (ARES Sardegna, Cagliari) è stata selezionata per un lavoro di razionalizzazione dei criteri ambientali per il green public procurement come strumento di governance. A Greta Puleo (Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano) è stato assegnato l’award per la creazione di un modello di dashboard delle grandi apparecchiature come governance tecnologia di un grande centro di cura, mentre a Vincenzo Muto (Althea Italia, Napoli) il premio è stato attribuito per l’approccio innovativo descritto in un progetto di ottimizzazione energetica del parco tecnologico ospedaliero.

La Giuria AIIC ha poi premiato Paola Lualdi (ASST Valle Olona, Busto Arsizio) per un lavoro di building modeling del nuovo ospedale della Malpensa, e Gabriele Garavaglia (Medtronic Italia, Milano) per un sistema ibrido in grado di gestire il percorso complessivo del paziente con diabete. Tullio Bucciarelli (AUSL Bologna) ha ricevuto un Award per un progetto di virtual clinic oculistica capace di superare la “frattura” tra ospedale e territorio, mentre a Michele Gazzara (Humanitas Hospital, Milano) il premio è stato assegnato per la realizzazione di una “rifunzionalizzazione automatizzata” del laboratorio di analisi cliniche di un ospedale di alta specializzazione. Per finire, gli ultimi AIIC Awards sono stati assegnati a Santo Michele Pettignano (ASP Siracusa) per un progetto di change management per la trasformazione virtuosa del pronto soccorso di Siracusa, mentre un premio è stato attribuito a Matteo Milanesi (GE System, Milano) per l’identificazione di soluzioni capaci di realizzare un rinnovamento dei sistemi di risonanza magnetica in termini di sostenibilità ambientale.

“Quest’anno la grande partecipazione agli AIIC Awards ha sicuramente confermato l’attenzione con cui tutto il sistema degli esperti, dei ricercatori e degli operatori professionali segue il percorso dei nostri premi. In particolare occorre segnalare che sui temi che sono al centro del nostro Convegno, in particolare la necessità di riflettere sull’impatto ambientale e la spinta ad un uso concreto dell’innovazione tecnologica, il nostro Paese offre già una moltitudine di progetti realizzati decisamente convincenti. A nostro modo di vedere ciò significa che la governance sanitaria deve sapere che non si parte da zero per quel processo di innovazione di cui il SSN ha così urgente bisogno”, conclude Leogrande.

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