Secondo uno studio pubblicato su PLoS One, in caso di dolore, la motivazione e l’impegno per raggiungere un fine focalizzato, intesi come sforzo, e non come desiderio positivo di raggiungere un obiettivo, permettono di limitare gli effetti deleteri del dolore sulla cognizione. “Gli effetti…
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N2O somministrato dopo remifentanil riduce l’iperalgesia perioperatoria
La somministrazione N2O al 35% ha ridotto significativamente l’iperalgesia, l’allodinia e l’intensità del dolore indotta dopo remifentanil. Questo è quanto riferisce il team guidato da Andreas Wehrfritz, della Friedrich-Alexander-Universität, Erlangen-Nürnberg, Germania, in uno studio pubblicato sull’European Journal of Anaesthesiology, nel quale si suggerisce che…
LeggiArtrosi del ginocchio: acido ialuronico nel plasma ricco di piastrine riduce il dolore
La doppia terapia con plasma ricco di piastrine e acido ialuronico in pazienti può essere efficace con artrosi del ginocchio nel fornire sollievo dal dolore e miglioramento della funzione fino a un anno dopo la somministrazione. “Abbiamo voluto valutare una doppia terapia con plasma…
LeggiInterventi di autogestione con esercizio fisico aggiunto aiutano a migliorare il dolore nella lombalgia cronica
Secondo uno studio pubblicato su Musculoskeletal Science and Practice, esistono prove, anche se di bassa qualità, che gli interventi di autogestione (SMI) con esercizi fisici aggiuntivi abbiano effetti moderatamente positivi sul dolore e sulla disabilità nei pazienti con lombalgia cronica rispetto agli interventi di…
LeggiRiduzione del danno da fumo: il confronto tra gli esperti al quarto incontro di SCHORE
La riduzione del danno deve essere la linea di difesa contro la pandemia del fumo. A sottolinearlo sono gli esperti intervenuti al quarto incontro scientifico organizzato da SCHORE, l’International Association on Smoking Control & Harm Reduction, che si è svolto online il 29 e…
LeggiI dispositivi elettronici a rilascio di nicotina non sono più dannosi del fumo e potrebbero dare benefici a lungo termine
L’uso dei dispositivi elettronici a rilascio di nicotina (ENDS) non è più dannoso del fumo e potrebbe ridurre il rischio di danni all’organismo. Inoltre, alcuni pazienti potrebbero trarre benefici, nel tempo, dalla sostituzione delle sigarette tradizionali con questi device, anche se si dovrebbero condurre…
LeggiPassare a sistemi a tabacco riscaldato migliora efficacia della terapia antipertensiva
Smettere di fumare è importante nella gestione dell’ipertensione, negli uomini. Nel caso in cui, però, il paziente si rifiuti, si può proporre un passaggio ai sistemi che riscaldano il tabacco (THS), che può aumentare l’efficacia delle terapie antipertensive. È quanto ha osservato una ricerca…
LeggiSigarette tradizionali e prodotti a tabacco riscaldato: differenze a livello di funzionalità respiratoria
Nei pazienti che passano a usare i prodotti a tabacco riscaldato (HTP) gli outcome sulla salute sono significativamente migliori rispetto a chi continua a usare le sigarette tradizionali, con una minore riduzione della funzionalità polmonare e miglioramenti nei punteggi relativi alla broncopneumopatia cronica ostruttiva…
LeggiEffetti dei prodotti che riscaldano il tabacco rispetto alle sigarette tradizionali su funzionalità vascolare e stress ossidativo
Le sigarette che riscaldano il tabacco e non lo bruciano (HNBC – heat-not-burn cigarettes) hanno meno effetti dannosi su funzionalità vascolare, attivazione delle piastrine e stress ossidativo rispetto al fumo di tabacco tradizionale. Effetti che sono indipendenti dai livelli di nicotina e sono legati…
LeggiIn pazienti diabetici dializzati, l’emoglobina glicata sottostima la glicemia media
Secondo uno studio pubblicato su Nephron, l’emoglobina glicata sottostima i livelli medi di glucosio plasmatico nei pazienti con diabete di tipo 2 che si sottopongono a dialisi peritoneale, anche se il significato clinico di questo risultato è poco chiaro. “La durata ridotta della vita…
LeggiLa chetoacidosi diabetica iperosmolare in pazienti pediatrici spesso esita in coinvolgimento multiorgano
Il coinvolgimento multiorgano con danno renale acuto, rabdomiolisi, pancreatite, problemi neurologici e cardiaci come le aritmie, sono comuni nella chetoacidosi diabetica iperosmolare nella popolazione pediatrica. Questo è quanto riferisce uno studio portato avanti dal gruppo di Preneet Cheema Brar, della New York University Grossman…
LeggiIl test immunochimico fecale può essere un marcatore dell’aumento di rischio di diabete
Risultati positivi al test immunochimico fecale sono associati a un rischio significativamente più elevato di sviluppare il diabete, secondo uno studio pubblicato su Endocrinology and Metabolism. “Recentemente è stato suggerito che risultati positivi del test immunochimico fecale possano essere visti come un fattore di…
LeggiL’acido urico nel sangue è legato ad albuminuria in pazienti con diabete di tipo 2
Secondo uno studio pubblicato su Medicine, e diretto da Yun-Ju Lai, della National Yang Ming University, della Puli Branch of Taichung Veterans General Hospital, della National Taiwan University of Sport e della National Taipei University of Nursing and Health Sciences a Taiwan, l’acido urico…
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