La talassemia non trasfusione-dipendente (NTDT) è associata ad uno stato di ipercoagulabilità, ed il rischio trombotico è massimo dopo la splenectomia. Sono stati proposti vari meccanismi per spiegare questo fenomeno, ma per quanto vengano comunemente raccomandati agenti antipiastrinici come forma di tromboprofilassi in questi…
LeggiCanale Medicina: Sangue & coagulazione
Emofilia A: apCC a basse dosi dopo trattamento iniziale riduce recidive emorragiche
Gli agenti bypassanti rappresentano la terapia di prima linea nei pazienti con emofilia A acquisita. I concentrati di complessi protrombinici attivati (aPCC) si sono dimostrati efficaci come trattamento iniziale, ma il 20% dei pazienti va incontro a recidive, ed il ruolo degli aPCC come…
LeggiAdenoidectomia e tonsillectomia: rischio di emorragie correlato con PT ed aPTT
La tonsillectomia e l’adenoidectomia rappresentano i più comuni interventi chirurgici pediatrici praticati in tutto il mondo. Le emorragie rimangono le più frequenti complicazioni di questi interventi, con una prevalenza del 5,7%. Un recente studio ha preso in considerazione 1.269 pazienti sottoposti ad almeno uno…
LeggiEmofilia A: arriva in Italia emicizumab
È ora disponibile in Italia emicizumab, il primo anticorpo monoclonale umanizzato bispecifico, indicato per la profilassi di routine degli episodi emorragici in pazienti con emofilia A e inibitori del fattore VIII, prodotto da Roche. Emicizumab mima l’azione del FVIII legandosi al fattore IXa e…
LeggiAnemia: un selfie alle unghie per monitorarla
(Reuters Health) – Un selfie alle unghie per monitorare l’anemia cronica o per capire se si è anemici. È quanto promette un algoritmo sviluppato da un gruppo di ricercatori di Atlanta che è stato in grado di raccogliere con precisione i segni di anemia…
LeggiDeficit acquisito di fattore XIII: una rara causa di gravi emorragie
Il fattore XIII è una proteina aggregante del plasma coinvolta nella stabilizzazione del coagulo. I gravi deficit di fattore XIII possono presentarsi con emorragie gravi o anche fatali, ma gli esami della coagulazione di routine possono presentarsi normali, e soltanto i test specifici per…
LeggiEmorragie refrattarie nei non emofiliaci: efficace rFVIIa
Le emorragie massive rappresentano una delle cause di mortalità più comunemente passibili di azioni d’emergenza, ma la ricerca dell’agente emostatico ideale in corso di un’emorragia massiva è ancora in corso. Uno dei farmaci emostatici più nuovi è il fattore VII ricombinante attivato (rFVIIa), ma…
LeggiEmofilia acquisita: aPCC o rFVIIa per il trattamento?
L’emofilia A acquisita (AHA) rappresenta una patologia emorragica autoimmune caratterizzata da morbidità e mortalità significative. I pazienti con AHA emorragici caratterizzati da elevati tassi di inibitori possono essere trattati con concentrati ci complesso della trombina attivato (aPCC) ppure con fattore VII ricombinante attivato (rFVIIa).…
LeggiSepsi infantile: parametri infiammatori e della coagulazione connessi alla sopravvivenza
La sepsi è associata a variazioni dei parametri infiammatori e della coagulazione. Dato che alcuni fattori della coagulazione sono coinvolti nella difesa dell’ospite contro infezione ed infiammazione, questi parametri potrebbero svolgere un ruolo cruciale nel decorso della sepsi, ed essere impiegati come marcatori prognostici…
LeggiNuovo prodotto emostatico a base di piastrine liofilizzate considerato sicuro
Le emorragie causano una significativa morbidità e mortalità nei soggetti al di sotto dei 65 anni. Un agente emostatico basato su piastrine liofilizzate (o Thrombosomes) ha dimostrato efficacia emostatica nei modelli animali. Sono stati riportati i risultati del primo studio condotto su Thrombosomes autologo…
LeggiCID cronica: efficace l’apixaban
Le caratteristiche della CID comprendono il rischio contrario di emorragie dovuto a coagulopatia consuntiva ed iperfibrinolisi, ed insufficienza d’organo legata alle diffuse trombosi microvascolari. Lo scopo dell’anticoagulazione nel contesto della CID consiste nell’attenuare l’eccessiva generazione di trombina e la deposizione di fibrina. Per quanto…
LeggiCaffeina aumenta la risposta protrombotica all’esercizio, ma non quella fibrinolitica
La caffeina, un popolare integratore ergogenico, induce cambiamenti neurali e vascolari che potrebbero influenzare la coagulazione e la fibrinolisi sia a riposo che durante l’esercizio. E’ stato condotto uno studio per valutare gli effetti di una singola dose di caffeina sui parametri di coagulazione…
LeggiGestione dei rari disturbi della coagulazione nel 2018
I rari disordini emorragici comprendono deficit ereditari dei fattori I (gibrinogeno), II (protrombina), V, VII, X, XI e XIII, nonché della combinazione di fattori V e VIII e dei fattori vitamina K-dipendenti. Questi disturbi rappresentano il 3-5% di tutti i disordini congeniti della coagulazione…
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