Circa un quarto dei pazienti sottoposti a gastrectomia a manicotto sviluppa reflusso gastroesofageo, ma pochi di essi richiedono la conversone a bypass gastrico per via della gravità dei sintomi.
Lo dimostra la revisione con meta-analisi di 46 studi effettuata da Huyan Ashrafian dell’Imperial College London, che si è detto sorpreso dei risultati e delle possibili conseguenze di questo comune intervento.
Esso è in genere considerato relativamente banale, sicuro e rapido per il trattamento dell’obesità, benchè sembri correlato a molte delle implicazioni del reflusso e delle patologie correlate, come l’esofagite o anche l’esofago di Barrett.
La gastrectomia a manicotto rappresenta la più comune forma di chirurgia bariatrica, ma sussiste una certa disomogeneità nella letteratura riguardo la possibilità del susseguente sviluppo del reflusso.
Secondo i ricercatori, nel selezionare e consigliare i pazienti per questo intervento, i chirurghi dovrebbero tenere conto del rischio di reflusso, esofagite ed esofago di Barrett, ed alcuni pazienti potrebbero trarre beneficio da interventi anti-obesità che risultino maggiormente protettivi nei confronti del reflusso e dei suoi sintomi, come ad esempio il bypass gastrico Roux-en-Y.
Secondo alcuni esperti era già noto con certezza che a seguito della gastrectomia a manicotto il 20-30% dei pazienti sviluppino e novo forme gravi di reflusso. Dato che l’obesità è in aumento, e che si tratta di un intervento molto popolare, pazienti e chirurghi devono essere consapevoli di questo rischio.
Ovviamente i pazienti ad alto rischio, come quelli con ernia iatale, reflusso grave già noto ed esofago di Barrett, non devono essere considerati candidati a questo intervento.
Sfortunatamente non tutti i chirurghi sono a proprio agio nell’offrire una varietà di interventi bariatrici, e quindi al paziente viene spesso offerta una sola scelta. Nei pazienti ad alto rischio gli esperti convengono sull’opportunità di offrire il bypass gastrico, ed in caso di sviluppo di reflusso grave dopo la gastrectomia a manicotto l’opzione migliore consiste nel procedere al bypass. (Ann Surg online 2019, pubblicato il 1/3 DOI: 10.1097/SLA.0000000000003275)