Il melanoma cutaneo possiede un’elevata capacità di metastatizzare ed una significativa resistenza ai protocolli terapeutici convenzionali, il che rende difficile il suo trattamento. La combinazione di farmaci convenzionali con molecole citostatiche di bassa tossicità rappresenta una comprovata alternativa per la sensibilizzazione delle cellule tumorali alla chemioterapia.
Un recente studio ha valutato gli effetti della bixina, un apocarotenoide presente nella Bixa orellana, nella sensibilizzazione delle cellule melanomatose umane alla dacarbazina, un agente anticanceroso impiegato clinicamente nel trattamento del melanoma metastatico.
In base a quanto riscontrato, la bixina promuove l’inibizione della crescita, riduce la migrazione cellulare, induce l’apoptosi e provoca l’arresto del ciclo cellulare nella fase G2/M.
Se associata alla dacarbazina, la bixina ripristina la sensibilità delle cellule melanomatose alla chemioterapia, favorendo i suoi effetti antiproliferativi, antimigratori e pro-apoptotici.
Il trattamento combinato ha anche portato ad un incremento della generazione di specie reattive dell’ossigeno e malonaldeide, un marcatore di perossidazione lipidica, il che suggerisce che lo stress ossidativo causato dalla bixina contribuisca significativamente al suo effetto sensibilizzante.
Nell’insieme, questi dati suggeriscono che la bixina eserciti un’attività antimelanomatosa intrinseca mediante meccanismi complementari a quelli della dacarbazina, il che incoraggia il suo impiego nelle terapie combinate per il trattamento del melanoma cutaneo. (Food Chem Toxicol online 2019, pubblicato il 7/2 doi: 10.1016/j.fct.2019.02.013)