L’uso regolare di cannabis riduce la frequenza della disreflessia autonomica manifestata sotto forma di instabilità pressoria a seguito di un trauma spinale (SCI).
Essa non soltanto riduce frequenza e gravità degli episodi di ipertensione nelle 24 ore in modo drastico, ma si è dimostrata in grado di trattare anche un episodio refrattario di disreflessia autonomica in un paziente trattato da Tom Nightingale dell’università di Birmingham.
Nei pazienti con SCI che interrompono le cascate autonomiche, gli stimoli periferici di routine possono scatenare episodi di ipertensione transitoria, e questo processo prende il nome di disreflessia autonomica.
Sono stati riportati anche casi in cui la cannabis ha ridotto l’intensità globale del dolore, la frequenza degli spasmi e la loro gravità, migliorando il sonno ed il benessere complessivo mediante la riduzione di ansia, deficit generici, confusione e sensibilità, e migliorando la motivazione e l’attenzione.
Nel paziente considerato la stabilizzazione della pressione si deve probabilmente alla riduzione dell’intensità e della frequenza degli stimoli viscerali come dolore e spasmi, che notoriamente scatenano la disreflessia autonomica.
Per quanto i dati siano promettenti, comunque, mancano informazioni su dosaggio ottimale, metodo di somministrazione, composizione e concentrazione delle sostanze cannabinoidi allo scopo di gestire condizioni secondarie associate ai traumi spinali.
Per ottenere queste risposte andrebbero considerati studi clinici randomizzati a lungo termine che valutino un’ampia gamma di esiti.
Secondo alcuni esperti comunque i risultati ottenuti, anche se provenienti soltanto da un singolo paziente, portano a considerare attentamente il ruolo della medicina alternativa per la prevenzione della disreflessia autonomica, soprattutto in quanto i farmaci attualmente disponibili offrono un’efficacia molto variabile e possono risultare anche costosi.
Gli studi futuri in materia richiederanno apertura e diligenza, ma essi dovranno sicuramente essere finanziati man mano che le nazioni del mondo si attivano per decriminalizzare e legalizzare l’uso della marijuana. (Ann Intern Med online 2020, pubblicato il 16/6 https://doi.org/10.7326/L20-0090)