La tromboembolia venosa potrebbe essere il primo segno di un tumore, dato che il 10% circa dei pazienti riceve una diagnosi oncologica nell’anno successivo alla diagnosi di tromboembolia venosa, ma lo screening di questi pazienti alla ricerca di tumori non porta ad alcun reale…
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Tromboembolia venosa: deprivazione androgenica aumenta il rischio
La deprivazione androgenica potrebbe essere associata ad un aumento del rischio di tromboembolia venosa nei pazienti con tumore prostatico. Secondo Laurent Azoulay del Jewish General Hospital di Montreal, autore di uno studio che ha esaminato i dati relativi a più di 21.700 pazienti, benché…
LeggiTromboembolia venosa: ancora superiore l’eparina nei pazienti oncologici
L’eparina a basso peso molecolare riduce le tromboembolie venose recidivanti nei pazienti con tumori attivi in misura paragonabile a quella del warfarin, ma con meno emorragie clinicamente rilevanti. Questo dato emerge dai risultati dello studio CATCH, condotto su 900 pazienti provenienti da 164 centri…
LeggiChirurgia d’urgenza: idarucizumab inverte effetti dabigatran
L’idarucizumab risulta sicuro ed efficace nell’invertire rapidamente gli effetti derivanti da un nuovo agente anticoagulante nei pazienti con fibrillazione atriale che necessitano di un intervento chirurgico d’urgenza. Questo dato deriva dai risultati preliminari dello studio RE-VERSE AD, condotto su 39 pazienti in terapia con…
LeggiEmofilia A acquisita, Obizur rimborsabile nel trattamento di sanguinamenti non responsivi agli agenti bypassanti
L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha inserito il Fattore VIII porcino ricombinante depleto del dominio B (Obizur) nell’elenco dei medicinali erogabili a totale carico del Servizio sanitario nazionale per il trattamento degli episodi di sanguinamento nei pazienti con emofilia A acquisita non responsivi alla…
LeggiTrombosi vena splancnica aumenta rischio eventi trombotici
I pazienti con trombosi della vena splancnica vanno incontro ad un elevato rischio a lungo termine di eventi trombotici. Secondo un’indagine che ha coperto 604 pazienti, condotta su registri internazionali da Walter Ageno dell’Università di Insubria di Varese, il rischio di trombosi recidivante è…
LeggiAntagonisti vitamina K o nuovi anticoagulanti orali?
Uno studio nazionale condotto su 8.443 pazienti francesi con fibrillazione atriale non valvolare di recente diagnosi, ha mostrato che i soggetti che hanno ricevuto dabigatran o rivaroxaban, entrambi nuovi anticoagulanti orali, sono andati incontro ad un rischio di eventi tromboembolici arteriosi o emorragie maggiori…
LeggiAnemia preoperatoria: ferro per via orale o endovenosa?
Non tutte le formulazioni a base si ferro sono ugualmente efficaci nel trattamento dell’anemia preoperatoria. Il carbossimaltosio ferrico per via endovenosa, somministrato prima dell’intervento, è associato a miglioramenti nei livelli perioperatori di emoglobina e ferritina rispetto al ferro somministrato per via orale e, inoltre,…
LeggiTromboembolia venosa nei pazienti oncologici
Il trattamento con eparine a basso peso molecolare (LMWH) risulta sicuro ed efficace quanto quello con warfarin nei pazienti oncologici con tromnboembolia venosa sintomatica acuta. Rispetto al warfarin, infatti, la LMWH nota come tinzaparin non ha portato a significative riduzioni nelle recidive della tromboembolia…
LeggiNuovi anticoagulanti orali e variabilità nell’aderenza
Uno studio sull’uso del dabigatran, fra i pazienti con fibrillazione atriale all’interno del sistema sanitario statunitense, ha rivelato una considerevole variabilità nell’aderenza a questo innovativo anticoagulante orale (NOAC). Su 67 centri, l’aderenza variava dal 42% al 63%, ma è stata osservata una migliore aderenza al…
LeggiNuovi anticoagulanti orali ed ictus: dati incoraggianti
I pazienti che assumono uno dei nuovi anticoagulanti orali (NOAC) e che vengono sottoposti a ricanalizzazione con trombolisi, intervento endovascolare o entrambi per un ictus ischemico non presentano un rischio eccessivo di emorragia intracerebrale. Ciò è stato accertato da un recente studio condotto su…
LeggiUlcera del Buruli connessa a trombosi
La deplezione di trombomodulina nelle cellule endoteliali è fortemente associata alla deposizione di fibrina nelle ulcere del Buruli. Questo dato deriva da uno studio condotto su 40 campioni bioptici da Rachel Simmonds dell’Università di Surrey di Guilford, secondo cui le lesioni infette presentano un…
LeggiTrombocitopenia nei neonati piccoli: non sempre necessarie trasfusioni piastriniche
Nei neonati piccoli per l’età gestazionale, le trombocitopenie senza cause note si risolvono tipicamente entro due settimane e, di solito, non necessitano di trasfusioni piastriniche. Questo dato deriva da uno studio condotto su 2.891 neonati da Robert Christensen dell’Università dello Utah, secondo cui l’impiego…
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