L’artrite reumatoide è una patologia autoimmune sistemica cronica associata ad uno stato protrombotico. Il tocilizumab, un inibitore recettoriale dell’IL-6, risulta altamente efficace nel controllo dell’attività della malattia e del rischio trombotico. Il fattore XIII, coinvolto nelle complicazioni trombotiche, ha fatto riscontrare alcune riduzioni nei…
LeggiCanale Medicina: Sangue & coagulazione
Aldosterone porta ad incremento sperimentale della trombosi
Un incremento nei livelli di aldosterone risulta positivamente correlato con un incremento del rischio di eventi trombotici cardiovascolari acuti. E’ stato condotto uno studio atto a determinare il meccanismo d’azione dell’aldosterone protrombotico incentrandosi sui suoi rapidi effetti su piastrine, coagulazione e fibrinolisi. In base…
LeggiSanguinamenti gastrointestinali cronici e sindrome di Von Willebrand: efficace il rituximab
L’identificazione della sindrome di Von Willebrand acquisita (AVWS) rappresenta la chiave per il trattamento dei pazienti con sanguinamenti gastrointestinali cronici dovuti ad angiodisplasie. E’ stato riportato un caso clinico in cui un paziente, dopo aver esaurito le opzioni endoscopiche e farmacologiche, è stato trattato…
LeggiPrevisione delle emorragie perioperatorie: performance degli strumenti predittivi
E’ stato largamente accettato che i dispositivi per i test Point-of-care (PoCT) siano utili nel rilevamento delle coagulopatie in situazioni di emorragia massiva, come quelle caratteristiche degli interventi cardiochirurgici maggiori. Questi dispositivi contribuiscono alla riduzione delle trasfusioni ematiche, ma la loro implementazione rimane limitata…
LeggiGenerazione di trombina e struttura dei coaguli di fibrina con l’integrazione della vitamina D
Il deficit di vitamina D è associato ad un incremento del rischio di eventi cardiovascolari ed arterovenosi. A livello ipotetico, l’integrazione della vitamina D potrebbe portare ad un fenotipo protrombotico, come risulta dagli esami globali della coagulazione e dalla struttura dei coaguli di fibrina.…
LeggiTromboembolia venosa nei pazienti con cirrosi epatica
I pazienti con cirrosi epatica presentano non soltanto un incremento del rischio emorragico, ma anche un incremento del rischio di tromboembolia venosa. E’ stato condotto uno studio allo scopo di determinare le caratteristiche cliniche, la gestione e gli esiti della tromboembolia venosa nei pazienti…
LeggiCoagulopatie nel paziente chirurgico: eziologia traumatica o farmacologica
Le coagulopatie sono disturbi dell’omeostasi che nei pazienti chirurgici potrebbero determinare emorragie eccessive, formazione di coaguli o altri effetti indesiderabili. E’ stata condotta una revisione della letteratura allo scopo di fornire una panoramica sulle evidenze più aggiornate e sull’approccio clinico al paziente con coagulopatie…
LeggiGestione iniziale delle emorragie primarie post-parto
E’ stato condotto uno studio con lo scopo di valutare il corso d’azione intrapreso dai ginecologi in risposta ad un’emorragia post-parto (PPH). A tale scopo sono stati interpellati 235 ginecologi di 5 centri ospedalieri, calcolando la frequenza delle azioni menzionate e ponendo in correlazione…
LeggiEventi ischemici e cerebrovascolari, funzionalità piastrinica, coagulazione e fibrinolisi
L’anamnesi di ictus ischemico o TIA è presente nel 4-17% dei pazienti con coronaropatie. Questo sottogruppo di pazienti viene considerato ad alto rischio di eventi ischemici ed emorragici. E’ stato condotto uno studio allo scopo di determinare il ruolo di aggregabilità piastrinica, coagulazione e…
LeggiTrattamento con rivaroxaban in due madri in allattamento
Il rivaroxaban è un inibitore reversibile del fattore Xa impiegato per il trattamento e la prevenzione della coagulazione in numerose sindromi. Sono disponibili scarsissime informazioni sul trasferimento del rivaroxaban con il latte mammario umano, ed un recente studio ha determinato il profilo concentrazione-tempistica del…
LeggiEmofilia A acquisita: una breve casistica
L’emofilia A acquisita (AHA) è una patologia autoimmune causata da autoanticorpi diretti contro il fattore VIII della coagulazione, e si tratta di una patologia rara ma potenzialmente letale e spesso sottostimata, che spesso colpisce gli anziani e per la quale è fondamentale la tempestività…
LeggiEmofilia ed assistenza incentrata sul paziente: prospettive e partecipazione
Il British Columbia Adult Haemophilia Team ha recentemente adottato un approccio assistenziale incentrato sul paziente. Il team ha presentato informazioni visive sui profili farmacocinetici individuali e sull’anamnesi emorragica del paziente, incoraggiandolo ad anticipare le decisioni terapeutiche. E’ stato poi effettuato uno studio qualitativo che…
LeggiGestione degli inibitori del fattore VIII della coagulazione
L’emofilia acquisita è una patologia rara ma grave, ed è ignota alle specialità mediche al di fuori dell’ematologia. La comparsa improvvisa di anticorpi contro il fattore VIII viene diagnosticata in base alla presenza di ematomi sottocutanei multipli di grandi dimensioni ed anomali conseguenti a…
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