I chirurghi esperti hanno problemi ad identificare la posizione dei tumori renali nei modelli tridimensionali basati soltanto sulle informazioni degli esami radiologici pre-operatori bidimensionali, ma la creazione di veri modelli tridimensionali potrebbe migliorare la pianificazione chirurgica. Lo afferma Nicole Wake del Montefiore Medical Center…
LeggiCanale Medicina: Rene & patologie urogenitali
Nefropatie gravi: ancora incerta la scelta degli anticoagulanti
I nuovi anticoagulanti orali (NOAC) offrono un rischio di ictus significativamente ridotto ed un profilo di rischio complessivamente inferiore rispetto agli antagonisti della vitamina K come il warfarin nei pazienti con nefropatia cronica in stadio precoce, ma l’impatto di questi nuovi agenti è poco…
LeggiDialisi: un impatto devastante
Entro 6 mesi dall’inizio della dialisi, i pazienti con nefropatie terminali vanno incontro ad un declino nella loro capacità di svolgere le attività necessarie alla vita quotidiana, specialmente se anziani e fragili. Il personale assistenziale inoltre riporta un incremento nel carico legato al supporto…
LeggiTumori renali avanzati: terapie mirate migliorano sopravvivenza nei pazienti anziani
Le terapie mirate risultano associate a modesti vantaggi in termini di sopravvivenza nei pazienti anziani con carcinomi nefrocellulari metastatici. Lo dimostra uno studio condotto su 1015 pazienti da Jalpa Doshi dell’università della Pennsylvania, secondo cui con le precedenti e più tossiche terapie i soggetti…
LeggiDonatori di rene anziani ed ipertesi ad alto rischio di insufficienza renale
I donatori di rene anziani con ipertensione presentano un maggior rischio di nefropatia terminale a 15 anni rispetto a donatori della stessa età non ipertesi. Lo ha dimostrato uno studio condotto su 24.533 soggetti che sinora è stato il più ampio ad esaminare i…
LeggiNuovo esame identifica pazienti a rischio di danno renale
Un nuovo biomarcatore urinario è in grado di predire il rischio di nefropatie acute a seguito di un intervento cardiochirurgico, nonché il susseguente declino della funzionalità renale. Il DKK3 è un modulatore specifico di una cascata proinfiammatoria che vene impiegata dalle cellule tubulari per…
LeggiNefropatie terminali: TAVR da offrire a tutti i pazienti?
La TAVR offre un’alternativa alla riparazione chirurgica per i pazienti ad alto rischio con gravi stenosi aortiche e nefropatia terminale, ma comporta di per sé rischi sostanziali. Per quanto gli esiti della procedura appaiano accettabili, la sopravvivenza ad un anno solo per la metà…
LeggiBicarbonato di sodio rallenta nefropatie croniche in sicurezza
Il bicarbonato di sodio, impiegato a lungo sebbene sporadicamente per correggere l’acidosi metabolica nelle nefropatie croniche, risulta significativamente migliore nel rallentare la progressione della malattia rispetto alle terapie standard, rimanendo del tutto sicuro. Secondo Antonio Bellasi dell’ospedale di Bergamo, autore di uno studio condotto…
LeggiTrapianto rene: attivatore pompa muscolare riduce tempo di degenza
(Reuters Health) – Sostituire le calze compressive standard con attivatori di pompa muscolare (Mpa) per i pazienti sottoposti a trapianto renale riduce il tempo di ospedalizzazione e migliora i risultati a breve termine. “Stiamo assistendo a un significativo aumento della produzione di urina, alla…
LeggiMigliorare il controllo metabolico per posporre la dialisi?
Secondo Denis Foque dell’ospedale Foudard Herriot di Lione, il principale motivo per cui i pazienti necessitano di andare in dialisi non consiste nel controllo della pressione o del diabete, ma nel fatto che l’organismo sia avvelenato da tossine uremiche di natura alimentare. Queste sostanze…
LeggiNefropatia diabetica: nuovi marcatori protettivi
La ricerca ha identificato diversi enzimi che potrebbero proteggere dalla nefropatia diabetica e potrebbero anche essere usati per sviluppare nuovi trattamenti per questa patologia. E’stato dimostrato infatti che nei pazienti con diabete di tipo 1 non nefropatici nonostante la lunga durata della malattia, sono…
LeggiTumori renali: utile combinazione atezolizumab-bevacizumab
L’anticorpo monoclonale anti-VEGF noto come bevacizumab, combinato con l’anticorpo anti-PD-L1 noto come atezolizumab, potrebbe risultare superiore al sunitinib in alcuni pazienti con carcinomi nefrocellulari avanzati precedentemente non trattati, ma permangono diverse incertezze. Questo concetto comunque rinforza l’attività clinica della combinazione di immunoterapia e VEGF-inibitori…
LeggiInfertilità: uomini trascurati nelle valutazioni cliniche
I fattori maschili sono responsabili del 5o% dei casi di infertilità, ma le necessità degli uomini vengono largamente trascurate nelle valutazioni, nelle consulenze e nell’allocazione delle risorse disponibili. Questi fattori possono essere trattati e corretti, ma sin troppo spesso questa fase viene ignorata del…
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