(Reuters Health) – Nei pazienti con Malattia di Parkinson monogenica, gli esiti della stimolazione cerebrale profonda nel nucleo subtalamico non sono uniformi; variano a seconda della mutazione genetica coinvolta. Uno screening pre-chirurgico di geni comunemente associati al Parkinson, come Lrrk2, Gba, Prkn, Pink1 e…
LeggiCanale Medicina: Neuroscienze & patologie neurodegenerative
Declino cognitivo: un alto livello di istruzione non lo rallenta
(Reuters Health) – Un’istruzione superiore può costruire una base più solida per la funzione cerebrale complessiva, ma partire da questo livello più alto di funzione non influenza la decelerazione della cognizione nella vecchiaia. È quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori del Rush…
LeggiGengivopatie fortemente implicate nel morbo di Alzheimer
Le infezioni delle gengive potrebbero svolgere un ruolo centrale nello sviluppo del morbo di Alzheimer. Lo ha suggerito uno studio che ha esaminato sia modelli murini che campioni di fluido cerebrospinale e tessuto cerebrale post-mortem di soggetti con morbo di Alzheimer. La presenza di…
LeggiMorbo di Parkinson: levodopa inalatoria migliora mobilità nei periodi “off”
Una polvere inalatoria autosomministrata a base di levodopa è in grado di migliorare significativamente la funzionalità motoria durante i periodi “off” nei pazienti con morbo di Parkinson. Questo dato deriva dallo studio SPAN-PD, condotto su più di 300 pazienti, che ha portato all’approvazione del…
LeggiPressione elevata nei giovani adulti e demenza: nuovi approfondimenti
Una pressione elevata nei giovani adulti sembra essere correlata ad un incremento del rischio di demenza nelle fasi successive della vita. Ciò è stato confermato in uno studio condotto su 423 soggetti in cui la presenza di una pressione superiore a 120/80, non necessariamente…
LeggiLievi deficit cognitivi: microvasculopatie cerebrali connesse al rischio
Il primo studio ad esaminare i cambiamenti cognitivi nel tempo in una popolazione esclusivamente ipertesa ha dimostrato che una marcata progressione nelle iperintensità della materia bianca periventricolare (WMH) è connessa ad un incremento del rischio di lievi deficit cognitivi (MCI). Come affermato da Joan…
LeggiSindrome di Tourette e tic nervosi aumentano rischio cardiometabolico
I soggetti con sindrome di Tourette e tic nervosi cronici (CTD) presentano una probabilità di sviluppare un disturbo cardiometabolico quasi raddoppiata rispetto al resto della popolazione, e l’incremento del rischio inizia sin dall’infanzia. Secondo la prof. Lorena Feernandez de la Cruz del Karoliska Institute…
LeggiMorbo di Parkinson: sottotipi predicono prognosi
I pazienti con morbo di Parkinson possono essere stratificati sulla base di sottotipi specifici che progrediscono in modo diverso e sono associati a prognosi differenti. Secondo Thomas Warner dello University College London, autore di uno studio su 111 pazienti, è possibile prevedere accuratamente prognosi,…
LeggiGlioblastoma: sottotipi “agiscono” in base al sesso
(Reuters Health) – La sottotipizzazione molecolare sesso-specifica dei pazienti con glioblastoma potrebbe contribuire ad aumentare la sopravvivenza, grazie alla possibilità di individuare trattamenti mirati per genere. È la conclusione cui è giunto uno studio USA pubblicato da Science Translational Medicine. “I nostri risultati indicano che anche le terapie…
LeggiEmicrania: vino rosso in cima alla lista dei fattori scatenanti
Gli alcolici, ed in particolare il vino rosso, vengono percepiti come un comune fattore scatenate dell’emicrania, come emerge da uno studio condotto su più di 2.000 soggetti in cui le bevande alcoliche sono state incolpate di scatenare un attacco di emicrania da più di…
LeggiMorbo di Alzheimer: identificati sottogruppi
La ricerca ha distinto il morbo di Alzheimer in 6 patologie diverse sulla base della funzionalità cognitiva al momento della diagnbosi e di dati genetici che dimostrano differenze biologiche fra i diversi gruppi. Questa scoperta rappresenta un risultato importante sul sentiero per la medicina…
LeggiLievi deficit cognitivi: sei mesi di esercizio aerobico riducono il rischio
Sei mesi di esercizio aerobico possono migliorare la funzionalità esecutiva nei pazienti con lievi deficit cognitivi, come dimostrato dallo studio ENLIGHTEN, condotto su 160 anziani con qualche deficit cognitivo ma in assenza di demenza. Lo studio dimostra che non è mai troppo tardi per…
LeggiL’esercizio fisico può rallentare il deterioramento cognitivo
(Reuters Health) – Gli anziani che presentano già un deterioramento cognitivo, ma non demenza, potrebbero trarre giovamento, per quanto riguarda la capacità di pensiero, dal praticare un’attività fisica aerobica come camminare o andare in bicicletta qualche volta a settimana. Lo studio I ricercatori, guidati da James…
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