La probabilità che un paziente rimanga libero da attacchi epilettici a seguito di un intervento chirurgico per epilessia del lobo temporale sono maggiori se la procedura include una resezione piriforme-corticale. Come illustrato da Matthias Koepp del National Institute for Health Research di Londra, autore…
LeggiCanale Medicina: Neuroscienze & patologie neurodegenerative
Morbo di Alzheimer: rischio relativo multigenerazionale
Andare al di là dei parenti di primo grado includendo nonni, cugini, zii ed altri membri della famiglia meno stretti potrebbe fornire un quadro più chiarodel rischio individuale di morbo di Alzheimer. I soggetti con tre o più parenti di primo grado con morbo…
LeggiAlzheimer, il rischio genetico è anche nei parenti lontani
(Reuters Health) – Avere parenti di secondo o terzo grado con l’Alzheimer aumenta il rischio individuale di sviluppare la malattia. È quanto emerge da un nuovo studio statunitense. “Questo studio ribadisce quanto sia importante conoscere la storia familiare per la previsione del rischio”, dice…
LeggiAlzheimer: esame dell’occhio rileva segnali malattia
(Reuters Health) – Grazie a una tecnica di scansione ultrasensibile, con l’angiotomografia a coerenza ottica (OCTA), sarebbe possibile rilevare i segni della Malattia di Alzheimer nei capillari a livello della retina. È quanto ha dimostrato una ricerca condotta da scienziati della Duke University, coordinati…
LeggiAnziani: obesità a lungo termine e rischio demenza
(Reuters Health) – Gli anziani sani, che sono stati obesi per anni, possono essere a maggior rischio di sviluppare demenza rispetto ai loro coetanei non in sovrappeso. È quanto suggerisce uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Exeter, nel Regno Unito. I ricercatori hanno…
LeggiAlzheimer: apnee del sonno favoriscono l’accumulo di proteina Tau
Alzheimer e apnee del sonno sono correlati. Chi soffre si questo disturbo infatti presenta un accumulo maggiore di proteina Tau, implicata nello sviluppo dell’Alzheimer, in un’area del cervello fondamentale per la memoria. A mostrare il legame è uno studio che sarà presentato al 71mo…
LeggiParkinson: test genetico per capire se la stimolazione cerebrale profonda funzionerà
(Reuters Health) – Nei pazienti con Malattia di Parkinson monogenica, gli esiti della stimolazione cerebrale profonda nel nucleo subtalamico non sono uniformi; variano a seconda della mutazione genetica coinvolta. Uno screening pre-chirurgico di geni comunemente associati al Parkinson, come Lrrk2, Gba, Prkn, Pink1 e…
LeggiDeclino cognitivo: un alto livello di istruzione non lo rallenta
(Reuters Health) – Un’istruzione superiore può costruire una base più solida per la funzione cerebrale complessiva, ma partire da questo livello più alto di funzione non influenza la decelerazione della cognizione nella vecchiaia. È quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori del Rush…
LeggiGengivopatie fortemente implicate nel morbo di Alzheimer
Le infezioni delle gengive potrebbero svolgere un ruolo centrale nello sviluppo del morbo di Alzheimer. Lo ha suggerito uno studio che ha esaminato sia modelli murini che campioni di fluido cerebrospinale e tessuto cerebrale post-mortem di soggetti con morbo di Alzheimer. La presenza di…
LeggiMorbo di Parkinson: levodopa inalatoria migliora mobilità nei periodi “off”
Una polvere inalatoria autosomministrata a base di levodopa è in grado di migliorare significativamente la funzionalità motoria durante i periodi “off” nei pazienti con morbo di Parkinson. Questo dato deriva dallo studio SPAN-PD, condotto su più di 300 pazienti, che ha portato all’approvazione del…
LeggiPressione elevata nei giovani adulti e demenza: nuovi approfondimenti
Una pressione elevata nei giovani adulti sembra essere correlata ad un incremento del rischio di demenza nelle fasi successive della vita. Ciò è stato confermato in uno studio condotto su 423 soggetti in cui la presenza di una pressione superiore a 120/80, non necessariamente…
LeggiLievi deficit cognitivi: microvasculopatie cerebrali connesse al rischio
Il primo studio ad esaminare i cambiamenti cognitivi nel tempo in una popolazione esclusivamente ipertesa ha dimostrato che una marcata progressione nelle iperintensità della materia bianca periventricolare (WMH) è connessa ad un incremento del rischio di lievi deficit cognitivi (MCI). Come affermato da Joan…
LeggiSindrome di Tourette e tic nervosi aumentano rischio cardiometabolico
I soggetti con sindrome di Tourette e tic nervosi cronici (CTD) presentano una probabilità di sviluppare un disturbo cardiometabolico quasi raddoppiata rispetto al resto della popolazione, e l’incremento del rischio inizia sin dall’infanzia. Secondo la prof. Lorena Feernandez de la Cruz del Karoliska Institute…
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