(Reuters Health) – Alcuni pazienti affetti da malattia di Parkinson avrebbero perso la capacità di nuotare a seguito del trattamento con stimolazione cerebrale profonda. A evidenziarlo è un piccolo studio pubblicato da Neurology e coordinato da Christian Baumann, dell’University Hospital di Zurigo, in Svizzera.…
LeggiCanale Medicina: Neuroscienze & patologie neurodegenerative
Metà degli americani di mezza età pensa che svilupperà la demenza
Circa la metà degli abitanti di mezza età degli USA pensa di avere buone probabilità di sviluppare la demenza, e molti tentano di sovvertire questa possibilità mediante integratori a base di ginkgo biloba e vitamina E la cui efficacia non è dimostrata. Questi dati…
LeggiTremore essenziale: nuova opzione terapeutica sicura, efficace e durevole
La talamotomia ad ultrasuoni potrebbe apportare sollievo prolungato per il tremore essenziale refrattario moderato-grave. Lo dimostra uno studio condotto su 76 pazienti da Caasey Halpem della Stanford University, che per primo ha dimostrato che questa tecnica apporta benefici ancora presenti a distanza di 3…
LeggiNessun legame fra statine e declino cognitivo
Un nuovo studio longitudinale ha suggerito che la terapia statinica potrebbe non essere associata ad un declino cognitivo, e conferire di fatto una certa protezione nei suoi confronti nei soggetti con cardiopatie o diabete a rischio di demenza. Come affermato da Catherine Samaras del…
LeggiINS: nuovi dati sugli effetti della trasmissione midollare della corrente elettrica in pazienti paraplegici
Nuovi e incoraggianti risultati relativi agli effetti della trasmissione midollare della corrente elettrica in pazienti paraplegici sono stati presentati in occasione del Congresso Nazionale dell’INS, l’evento annuale dell’International Neurmodulation Society giunto quest’anno alla sua ottantaduesima edizione, in corso a Firenze. Come ogni anno, tantissimi…
LeggiCognizione normale nei neonati esposti a Zika senza microcefalia
Lo sviluppo cognitivo dei neonati esposti in fase prenatale al virus Zika ma senza microcefalia è simile a quella dei neonati non esposti al virus, come emerge da uno studio condotto su 65 bambini. Secondo Charle s Nelson della Harvard Medical School di Boston,…
LeggiMorbo di Alzheimer: raro reperto genetico aiuta nella ricerca di terapie
La presenza di due copie di una rara mutazione genetica potrebbe aver ritardato di tre decenni l’insorgenza del morbo di Alzheimer in una donna a rischio per una forma precoce ereditaria di questa patologia. Il rischio è legato ad un gene chiamato presenilina-1, che…
LeggiSintomi di insonnia legati ad ictus ed infarto
I sintomi dell’insonnia sono associati ad un incremento del rischio di ictus, infarto miocardico ed altre patologie cardio-cerebro-vascolari (CCVD), come dimostrato da uno studio prospettico condotto su 487.200 soggetti, anche se l’effetto osservato è di entità molto limitata. Come affermato da Liming Li della…
LeggiAlzheimer: evitare errori nella diagnosi con una risonanza magnetica
(Reuters Health) – L’imaging con risonanza magnetica (MRI) permette di distinguere le lesioni cerebrali dovute alla Malattia di Alzheimer dalle lesioni cerebrali traumatiche che provocano perdita di memoria. Lo rivela uno studio statunitense pubblicato dal Journal of Alzheimer’s Disease. In questo modo è possibile…
LeggiEmicrania resistente: fremanezumab riduce attacchi
Il farmaco per la prevenzione dell’emicrania noto come fremanezumab, un anticorpo monoclonale umanizzato mirato contro il CGRP, risulta efficace e ben tollerato in alcuni dei pazienti con emicrania più difficili da trattare in assoluto. Lo dimostra lo studio FOCUS, condotto su più di 800…
LeggiDemenza: tratti della personalità degli adolescenti indicano rischio futuro?
Una personalità calma, rigorosa e matura durante l’adolescenza è stata associata ad un minor rischio di demenza nelle fasi successive della vita, come suggerisce una ricerca effettuata su più di 80.000 soggetti. Lo studio supporta altre ricerche del genere che suggeriscono che per ridurre…
LeggiEnetrovirus implicato nella mielite flaccida acuta
L’enterovirus è la probabile causa della devastante patologia pediatrica nota come mielite flaccida acuta (AFM), un’entità patologica simile alla poliomielite che può esitare nella paralisi. I ricercatori sperano che questa scoperta possa dare nuovo impulso allo sviluppo di vaccini contro gli enterovirus più speso…
LeggiDemenze: associazione tra risvegli notturni e accumulo di beta-amiloide
(Reuters Health) – I disturbi del sonno rendono il cervello più incline all’accumulo di beta amiloide, poiché favoriscono la sintesi di questa proteina e ne inibiscono la rimozione. D’altra parte, livelli più alti di beta-amiloide sono collegati ad un’alterazione del sonno ad onde lente.…
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