La variabilità del colesterolo LDL (LDL-C) da visita a visita è un forte predittore degli esiti dei pazienti diabetici con dislipidemia, indipendentemente dal valore medio del parametro. Questo è quanto riferisce uno studio pubblicato su Lipids in Health and Disease, in cui Chang-Sheng Sheng,…
LeggiCanale Medicina: Colesterolo & coronaropatie
Le equazioni che stimano il valore del colesterolo LDL danno risultati diversi tra loro
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology, esistono differenze clinicamente significative nel colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL-C) stimato tra le equazioni Friedewald, Sampson e Martin/Hopkins, in particolare a livelli di trigliceridi ≥150 mg/dL e a livelli di C-LDL…
LeggiSindrome coronarica acuta: rapporto tra glicemia a digiuno e colesterolo HDL associato a esiti peggiori
Valori più elevati del rapporto tra glicemia a digiuno e colesterolo lipoproteico ad alta densità (FG/HDL-C) sono associati a un rischio più elevato di eventi cardiovascolari avversi maggiori (MACE) e morte cardiovascolare nei pazienti con sindrome coronarica acuta, secondo uno studio pubblicato su Lipids…
LeggiScreening neonatali: colesterolo a bassa densità e trigliceridi possono falsare risultati
Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Medicine, la frazione fetale, e di conseguenza il tasso di fallimenti dello screening dei test prenatali non invasivi (NIPT), sono influenzati dai livelli di colesterolo lipoproteico a bassa densità e trigliceridi. “Abbiamo voluto valutare l’associazione tra metabolismo…
LeggiQuando la lipoproteina A predice il rischio di morte nella coronaropatia
Nei pazienti affetti da coronaropatia trattati con statine, un valore di lipoproteina A (Lp(a)) elevato è associato a un aumento del rischio di morte per tutte le cause, e tale associazione può essere modificata dai livelli basali di LDL-C, secondo uno studio pubblicato su…
LeggiMalattia renale cronica: indice combinato per predire la progressione
Secondo uno studio pubblicato su International Urology and Nephrology, la combinazione del rapporto tra colesterolo totale e colesterolo lipoproteico ad alta densità (TC/HDL-C) e il rapporto albumina-creatinina urinaria (ACR) ha un valore predittivo nella progressione della malattia renale cronica e può aiutare a identificare…
LeggiNell’ipercolesterolemia familiare eterozigote servono nuove stratificazioni di rischio
Secondo una revisione della letteratura pubblicata sul Journal of Atherosclerosis and Thrombosis, e diretto da Yu Kataoka, del National Cerebral & Cardiovascular Centre, in Giappone, l’incorporazione di nuove stratificazioni di rischio permetterebbe un’adeguata allocazione dell’intensità delle terapie ipolipemizzanti nei soggetti con ipercolesterolemia familiare eterozigote,…
LeggiHIV e ipercolesterolemia: con evolocumab più semplice raggiungere i target lipidici
In pazienti con HIV, la somministrazione a lungo termine di evolocumab ha ridotto il colesterolo LDL e il colesterolo non HDL, consentendo a più persone di raggiungere gli obiettivi lipidici raccomandati senza gravi eventi avversi, secondo quanto riferisce un nuovo studio pubblicato su AIDS…
LeggiIpertrigliceridemia moderata e rischio cardiovascolare: buoni risultati con olezarsen
Secondo uno studio pubblicato sull’ European Heart Journal, olezarsen, un oligonucleotide antisenso coniugato con N-acetil-galattosamina che ha come target l’mRNA epatico di APOC3 per inibire la produzione di apolipoproteina C-III (apoC-III), riduce significativamente apoC-III, trigliceridi e lipoproteine aterogeniche in pazienti con ipertrigliceridemia moderata e…
LeggiIpercolesterolemia familiare omozigote peggiora la qualità della vita legata alla salute
I pur limitati dati disponibili sui pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote (HoFH) suggeriscono che queste persone possono soffrire di alterazioni della qualità della vita legate alla malattia, secondo una revisione della letteratura pubblicata sul Journal of Clinical Lipidology. L’ipercolesterolemia familiare omozigote è una malattia…
LeggiBiomarcatori di aumento del rischio per la malattia cardiovascolare possono aiutare a decidere per la terapia con statine
Tre o più fattori di rischio aggiuntivi nei soggetti a rischio intermedio di malattia cardiovascolare aterosclerotica possono integrare il rischio a 10 anni stimato tramite pooled cohort equations (PCE) ed essere utili per guidare il medico e il paziente verso l’assunzione di farmaci ipolipemizzanti…
LeggiNelle popolazioni asiatiche un target di LDL-C troppo basso non offre benefici aggiuntivi
In uno studio pubblicato sull’International Journal of Cardiology, un livello target di LDL-C inferiore a 70 mg/dL e una riduzione di almeno il 50% rispetto al livello basale del valore sono stati associati a migliori esiti clinici nei pazienti coreani con infarto miocardico acuto.…
LeggiLe persone con rischio cardiovascolare aumentato ripongono troppa fiducia nei fitosteroli
Secondo uno studio pubblicato su Atherosclerosis, nella popolazione generale la consapevolezza dell’ipercolesterolemia è alta, ma la conoscenza su come abbassare il colesterolo plasmatico non segue necessariamente le prove scientifiche. Infatti, si vede una tendenza verso l’uso di prodotti arricchiti di fitosteroli da parte di…
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