Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Endocrinology, un valore non inferiore a 0,545 mmol/L del livello di colesterolo lipoproteico ad alta densitĂ (HDL-C) durante la degenza in terapia intensiva può essere un fattore protettivo indipendente dall’aggravamento della pancreatite acuta. “Al momento, le prove…
LeggiCanale Medicina: Colesterolo & coronaropatie
I pazienti ipercolesterolemici trattati con fusioni intersomatica lombare rischiano la pseudoartrosi
I pazienti con ipercolesterolemia mostrano un aumento del rischio di sviluppare pseudoartrosi in seguito a intervento di fusione intersomatica lombare posteriore o transforaminale (PLIF/TLIF) a un livello, e l’uso di statine è associato a una riduzione di tale rischio, secondo uno studio pubblicato su…
LeggiIpercolesterolemia familiare: i pazienti con complicanze aterosclerotiche sono sottotrattati e tendono a interrompere la terapia
Nella vita reale la maggior parte dei pazienti con ipercolesterolemia familiare e una malattia cardiovascolare aterosclerotica sono sottotrattati nella pratica cardiologica per quanto riguarda il dosaggio delle statine e la terapia ipolipemizzante combinata. Questo è quanto riferisce uno studio pubblicato sul Journal of Clinical…
LeggiUn colesterolo HDL elevato può indicare la presenza di noduli tiroidei
Livelli elevati di colesterolo lipoproteico ad alta densitĂ (HDL-C) possono essere utilizzati come indicatore di noduli tiroidei. Questo è quanto riferisce uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Medicine, e diretto da Cafer Zorkun, della Istanbul University, Istanbul, Turchia. “Livelli elevati di colesterolo lipoproteico…
LeggiAttivitĂ fisica regolare: migliora il trasferimento del colesterolo alle lipoproteine ad alta densitĂ
Secondo uno studio pubblicato su Nutrients, la pratica regolare di un’attivitĂ fisica ha effetti su un’importante funzione delle lipoproteine ​​ad alta densitĂ (HDL), ovvero la capacitĂ di ricevere colesterolo. “Abbiamo valutato gli effetti dell’attivitĂ fisica regolare su due importanti funzioni anti-aterosclerosi delle lipoproteine ​​ad…
LeggiEzetimibe: efficace nella riduzione dello spessore intima-media carotideo in pazienti con ipercolesterolemia non familiare
L’efficacia di ezetimibe sulla riduzione dello spessore intima-media carotideo è stato dimostrato nell’ipercolesterolemia non familiare e nella prevenzione secondaria, secondo uno studio pubblicato su Medicina. “Gli agenti ipolipemizzanti come ezetimibe sono raccomandati nell’iperlipidemia non controllata per la prevenzione primaria e secondaria delle malattie cardiovascolari.…
LeggiI bambini nati piccoli per l’età gestazionale hanno un profilo lipidico anomalo
Secondo uno studio pubblicato su Nutrients, i bambini nati piccoli per l’etĂ gestazionale, anche quelli che non soffrono di sovrappeso o obesitĂ nella prima infanzia, hanno un profilo lipidico anomalo, che può contribuire allo sviluppo di malattie cardiovascolari in etĂ adulta. “I disturbi del…
LeggiIn pazienti epilettici la dieta Atkins è legata a un aumento del colesterolo totale e LDL
Negli adulti con epilessia resistente ai farmaci i livelli di colesterolo totale e colesterolo lipoproteico a bassa densitĂ al primo mese dopo l’inizio di una dieta Atkins modificata aumentano in relazione all’assunzione alimentare di colesterolo e grassi, secondo uno studio pubblicato su Seizure. “Le…
LeggiI test genetici si confermano fondamentali nella gestione dell’ipercolesterolemia familiare
I risultati di uno studio pubblicato su Genes sottolineano l’importanza dei test genetici e dello screening a cascata nell’identificazione e nella gestione accurata dei casi di ipercolesterolemia familiare. “L’ipercolesterolemia familiare (FH) è una malattia monogenica diffusa ma spesso sottodiagnosticata, che colpisce il metabolismo delle…
LeggiLe statine non hanno effetto sulla mortalitĂ da cancro
La terapia con statine non riduce l’incidenza o la mortalitĂ relativamente al cancro, secondo quanto riferisce uno studio pubblicato su Lipids in Health and Disease. “Le statine vengono regolarmente prescritte per abbassare il colesterolo e hanno dimostrato di avere benefici significativi nella malattia cardiovascolare…
LeggiLa gravità della coronaropatia è bene indicata dal rapporto monociti-lipoproteine ad alta densità in pazienti con sindrome acuta
Il rapporto monociti-lipoproteine ad alta densità è un predittore migliore della gravitĂ della coronaropatia rispetto al rapporto monociti-linfociti e al rapporto neutrofili-linfociti nei pazienti con sindrome coronarica acuta, nonostante tutti e tre gli indici siano correlati significativamente con la gravitĂ stessa, secondo uno studio…
LeggiIl colesterolo residuo si conferma strettamente legato all’infiammazione
Uno studio pubblicato su Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases conferma ulteriormente la stretta relazione tra infiammazione e colesterolo residuo. “Il colesterolo residuo (RC) ha recentemente guadagnato crescente attenzione a causa della sua associazione con eventi cardiovascolari avversi. Tuttavia, la relazione tra i livelli di…
LeggiTenere sotto controllo il colesterolo lipoproteico a bassa e ad alta densitĂ : un’arma contro la demenza
L’aumento dei livelli di colesterolo lipoproteico a bassa densitĂ (LDL-c) e la diminuzione dei livelli di colesterolo lipoproteico ad alta densitĂ (HDL-c) sono importanti fattori di rischio rispettivamente per il carico di β-amiloide (Aβ) e malattia dei piccoli vasi cerebrali (CSVD). Questo è quanto…
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