(Reuters Health) – Le persone anziane che vengono allontanate, dopo un disastro naturale, dalle loro case e dai loro vicini sarebbero più a rischio di sviluppare demenza rispetto ai sopravvissuti che restano nelle proprie abitazioni. A dimostrarlo è uno studio che ha valutato 3556…
LeggiCanale Medicina: Neuroscienze & patologie neurodegenerative
Programma regionale migliora tempi ictus-trombolisi
L’impiego di un modello collaborativo regionale risulta associato ad una significativa riduzione dei tempi ictus-trombolisi. Il tempo risparmiato dall’insorgenza dei sintomi di ischemia cerebrale alla somministrazione del tPA, si traduce in esiti migliori e, pertanto, in diverse linee guida è stato adottato l’obiettivo di…
LeggiDeficit cognitivi vascolari: lievi miglioramenti con esercizio aerobico
Oltre a migliorare la capacità cardiovascolare, un programma d’esercizio aerobico progressivo potrebbe conferire un lieve potenziamento alla performance cognitiva nei pazienti anziani con lievi deficit cognitici vascolari da ischemia subcorticale (SIVCI). Questo dato deriva da uno studio condotto su 70 pazienti dalla prof.ssa Teresa…
LeggiIctus: rifinire l’impiego dell’angiografia TC
Nell’ambito altamente sensibile alle tempistiche dell’ictus ischemico acuto, l’impiego dell’angio-TC (CTA) in alcune situazioni potrebbe essere evitato o strategicamente temporizzato per risparmiare tempo prezioso e costi. Alcuni recenti studi clinici hanno dimostrato un notevole beneficio della CTA nella visualizzazione delle occlusioni dei grandi vasi…
LeggiIctus: modello predice rischio edema maligno
Le caratteristiche cliniche e radiografiche chiave alla TC valutate entro 24 ore da un ictus ischemico sono importanti ai fini della prognosi dei pazienti a rischio di un edema maligno potenzialmente letale (PLME). L’edema maligno, che interviene nel 10% degli ictus e nel 50%…
LeggiAlzheimer si sperimenta farmaco che blocca progressione
In Australia, precisamente a Melbourne, è cominciata la sperimentazione di n nuovo farmaco per l’Alzheimer. La molecola, chiamata CT1812, in esperimenti su topi ha dimostrato di essere in grado di fermare la progressione della malattia e di invertire la perdita di memoria. Alla ricerca,…
LeggiDemenza: l’ipotensione ortostatica aumenta il rischio
(Reuters Health) – Secondo un recente studio olandese, l’ipotensione ortostatica sarebbe associata a un aumento del rischio di demenza di tutti i tipi”L’ipotensione ortostatica è un fenomeno diffuso nella clinica e tra la popolazione in generale. È già note come fattore che aggrava il…
LeggiMorbo di Parkinson: TMS allevia bradicinesia e rigidità
La stimolazione magnetica transcranica ripetitiva ad alta frequenza (rTMS) sulla corteccia motoria bilaterale migliora i sintomi di bradicinesia e rigidità nei pazienti con morbo di Parkinson. Questo dato evidenzi il potenziale per lo sviluppo di protocolli di riabilitazione mirata per specifici sintomi motori basati…
LeggiSclerosi multipla: i benefici della riabilitazione
Un periodo di 4 settimane di riabilitazione multidisciplinare ospedaliera risulta associato a miglioramenti della qualità della vita nei pazienti con sclerosi multipla e, secondo un recente studio, gli esercizi per la riabilitazione in questi pazienti possono essere impartiti efficacemente mediante la telecomunicazione, con un…
LeggiEpilessia: ne soffrono 500 mila italiani. Al via mappatura DNA per scoprirne le cause
500 mila italiani soffrono di epilessia e oltre la metà ne ignora la causa. La Federazione Italiana Epilessie (Fie) ha sviluppato un ampio progetto per la mappatura del DNA di bambini con epilessia, allo scopo di scoprirne le cause genetiche: “In questo modo – spiega la Fie –…
LeggiParkinson: una proteina alla base della patogenesi
(Reuters Health) – La diagnosi di Malattia di Parkinson può avvalersi di un nuovo biomarcatore. Una recente ricerca ha infatti messo in luce come un difetto nella produzione della proteina MIRO – a livello della membrana esterna dei mitocondri – possa indurre l’accumulo di ossigeno…
LeggiSclerosi multipla: alemtuzumab affidabile nell’arco di 6 anni
I dati derivanti da 6 anni di monitoraggio dei pazienti con sclerosi multipla nei due principali studi di fase 3 sull’alemtuzumab continuano a mostrare risultati interessanti, con bassi tassi di attività della malattia, un sostanziale numero di pazienti che presenta miglioramenti nella disabilità ed…
LeggiSclerosi multipla: arbaclofene riduce spasticità
Le compresse a rilascio prolungato a base di arbaclofene possono ridurre la spasticità correlata alla sclerosi multipla, con un profilo di sicurezza migliore rispetto al farmaco comunemente impiegato per questa indicazione noto come baclofene. Questo dato deriva da uno studio di fase 3 che…
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