I livelli di troponina I cardiaca ad elevata sensibilitĂ (hs) possono aiutare i medici a rilevare l’ischemia miocardica da sforzo nei pazienti in cui si sospetta questa patologia. Secondo uno studio condotto su 819 persone, i pazienti con ischemia da sforzo, valutata tramite SPECT…
LeggiCanale Medicina: Colesterolo & coronaropatie
Infarto: triplice terapia aumenta rischio emorragico dopo PCI
La combinazione di un anticoagulante orale con la duplice terapia antipiastrinica (DAPT) dopo una PCI effettuata a seguito di un infarto miocardico acuto, incrementa il rischio di complicazioni emorragiche rispetto alla sola DAPT, a prescindere da quale inibitore del recettore P2Y viene aggiunto all’aspirina.…
LeggiDislipidemie Infantili: un PDTA ad hoc al Policlinico Umberto I
Attivo ormai da tempo presso il Policlinico Umberto I di Roma, il Percorso Diagnostico Terapeutico e Assistenziale (PDTA) per le Dislipidemie Infantili ha il compito prendere in carico tutto il gruppo familiare affetto, indirizzando i pazienti in base all’etĂ ed alle esigenze e competenze specifiche…
LeggiAnziani, dormire male mette a rischio salute delle sue arterie
Dormire in modo frammentato svegliandosi spesso, può indicare un rischio di ictus e arteriosclerosi nell’anziano. Infatti uno studio pubblicato sulla rivista Stroke mostra che esiste un’associazione tra il sonno frammentato e l’indurimento delle arterie e dei vasi che portano il sangue al cervello. Inoltre nell’anziano una qualitĂ del sonno…
LeggiDall’olio extravergine di oliva il DMB. Combatte l’aterosclerosi
Una sostanza naturale che si trova nell’olio extravergine di oliva (specie in quello spremuto a freddo) è efficace nel prevenire le malattie cardiovascolari e curare l’arteriosclerosi. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Cell, tale sostanza – chiamata 3,3-dimetil-1-butanolo o DMB – agisce sulla flora batterica intestinale impedendo ai microbi che…
LeggiCoronaropatie acute: pazienti ottimisti vanno incontro a meno ricoveri
Mantenere la speranza dopo un ricovero per infarto o angina instabile potrebbe migliorare sia gli esiti comportamentali che quelli clinici. Lo studio GRACE, condotto su 171 pazienti, ha dimostrato che i soggetti con un elevato punteggio in una scala relativa all’ottimismo due settimane dopo una…
LeggiInfarto ed ictus: rischio recidiva definito nelle giovani donne sotto contraccezione orale
Le donne che vanno incontro ad un evento cardiovascolare mentre si trovano sotto contraccezione orale presentano un rischio a lungo termine sostanzialmente elevato di ictus ischemico ed infarto rispetto a quelle sane. Questo dato deriva dall’analisi dei risultati dello studio RATIO, condotto su 226…
LeggiRiabilitazione cardiaca: sedentarietĂ riduce forma cardiorespiratoria
Trascorrere lunghi intervalli di tempo indulgendo in comportamenti sedentari, come guardare la TV o operare ad un PC, può peggiorare vari marcatori cardiometabolici nei pazienti affetti da coronaropatie, anche se il paziente effettua anche esercizio fisico. L’analisi secondaria dello studio ECO-PCR, condotto su 263…
LeggiMorte cardiaca improvvisa: a rischio giovani donne in sovrappeso
L’eccesso di peso o l’obesitĂ in etĂ adulta aumenta fortemente il rischio di morte improvvisa per cause cardiache nelle donne, indipendentemente dalla mediazione di eventuali fattori di rischio cardiovascolare. Secondo una nuova analisi condotta da Stephanie Chuve del Center for Arrhythmia Prevention di Boston…
LeggiCongresso SIC: progressi cardiologia messi a rischio da mancanza fondi
Dal test del dna per prevenire l’infarto alle valvole biologiche che sostituiscono quella aortica o mitralica in caso di gravi patologie, spesso inoperabili: sono gli ultimi progressi della cardiologia, in vari casi veri e propri salvavita, messi pero’ a rischio dalla mancanza di fondi e dai bilanci sanitari ‘in…
LeggiBypass coronarico off-pump o minimamente invasivo a raffronto con l’intervento percutaneo
Evidence summaries 17.9.2008 LIVELLO EVIDENZE = A Nelle patologie che interessano uno o due vasi, il bypass coronarico off-pump (OPCAB) riduce la necessitĂ di nuovi interventi per ischemia, le recidive dell’angina e gli eventi coronarici maggiori su un periodo da 1 a 5 anni…
LeggiCoronaropatie microvascolari: inutile ranolazina contro l’angina
La ranolazina è efficace per l’angina cronica nei pazienti con coronaropatie ostruttive, ma non migliora significativamente i sintomi anginosi, la loro frequenza o il flusso coronarico nei casi di angina cronica dovuta a disfunzioni microvasciolari coronariche. Questo dato deriva dallo studio RWISE, condotto per…
LeggiCoronaropatie: troponine rivaleggiano con TC coronarica
Nei pazienti con sospette coronaropatie acute, l’angio TC coronarica (CCTA) non porta ad un miglioramento del rilevamento di coronaropatie significative rispetto all’assistenza ottimale standard, che include il test delle troponine ad elevata sensibilitĂ (hs). Inoltre, secondo lo studio BEACON, condotto su circa 500 pazionti,…
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