Tra il 6 e il 12% della popolazione italiana concentrata nelle grandi città fa uso di cocaina. Questo, secondo le stime, è strettamente correlato all’aumento delle malattie legato all’apparato cardiovascolare ed in particolar modo all’infarto. A rivelarlo è stato Andrea Frustaci, professore aggregato di…
LeggiCanale Medicina: Colesterolo & coronaropatie
LDL sotto 50 mg/dl riduce eventi cardiaci meno del previsto
Raggiungere un livello di colesterolo LDL inferiore a 50 mg/dl mediante la farmacoterapia è associato ad una riduzione dei tassi di eventi cardiovascolari maggiori, ma l’entità del beneficio clinico potrebbe essere inferiore al previsto, come suggerito dall’analisi complessiva di 10 studi sull’alirocumab. Secondo il…
LeggiInfarto: algoritmo ESC non abbastanza preciso
L’algoritmo presente nelle linee guida ESC del 2015 per la diagnosi rapida dell’infarto potrebbe risultare utile nell’identificare i pazienti che necessitano di assistenza rapida, ma esso non rispetta gli obiettivi di sicurezza per i medici di pronto soccorso che richiedono almeno una sensibilità del…
LeggiCoronaropatie: trattamento invasivo precoce ritarda morte ed infarto
I dati relativi a 15 anni di monitoraggio dello studio FRISC-II suggeriscono fortemente che il trattamento invasivo precoce debba rappresentare la strategia terapeutica di scelta nei pazienti con coronaropatie acute senza slivellamento del tratto ST, dato che riduce significativamente mortalità ed infarti rispetto alla…
LeggiArresto cardiaco: defibrillatori automatici ad accesso pubblico aumentano sopravvivenza
L’incremento dell’uso di defibrillatori esterni automatizzati ad accesso pubblico (AED) in Giappone ha portato ad un incremento del numero di arresti cardiaci extraospedalieri associati a sopravvivenza ad un mese con esiti neurologici favorevoli. Lo ha accertato un’indagine condotta su 43.762 casi di arresti cardiaci…
LeggiBypass coronarico: migliore riuscita se il paziente “salta” le terapie
(Reuters Health) – Nei pazienti con patologie cardiache che aderiscono alle terapie mediche in maniera ottimale, i risultati di un intervento chirurgico di bypass coronarico (CABG) e quelli di un intervento coronarico percutaneo (PCI) sono sovrapponibili. A dimostrarlo è un recente studio statunitense pubblicato…
LeggiCoronaropatie acute: bivalirudina non preferibile rispetto ad eparina
Rispetto all’eparina non frazionata, la monoterapia con bivalirudina non riduce significativamente gli eventi clinici negativi nei pazienti con coronaropatie acute con o senza slivellamento del tratto ST gestiti invasivamente. Lo ha stabilito lo studio MATRIX, condotto su più di 7.000 pazienti da Marco Valgimigli…
LeggiInfarto: esiti ospedalieri a 30 giorni connessi alla speranza di vita
I pazienti infartuati trattati in ospedale con una bassa mortalità a 30 giorni vanno incontro ad una speranza di vita superiore di circa un anno rispetto a quelli trattati in ospedali a bassa performance. Questo dato deriva dall’analisi degli esiti a carico di 119.735…
LeggiSTEMI-PCI: l’orario non influisce più sugli esiti
I pazienti presentati con uno STEMI e sottoposti a PCI in orari notturni oppure nel fine settimana non vanno incontro ad esiti peggiori rispetto a quelli giunti all’osservazione durante le normali ore di lavoro diurne. Lo ha rivelato lo studio CHAMPION PHOENIX, condotto su…
LeggiN-acetilcisteina riduce dimensioni infarto
L’aggiunta di N-acetilcisteina (NAC) per via endovenosa al gliceril-trinitrato (GTN) riduce significativamente le dimensioni dell’infarto di circa un terzo nei pazienti con STEMI sottoposti a PCI. Lo ha dimostrato lo studio NACIAM, condotto su 112 pazienti da Sivabaskari Pasupathy dell’Università di Adelaide, secondo cui…
LeggiIMA: passare da rosuvastatina ad altri ipolipemizzanti mette il cuore a rischio
(Reuters Health) – Il passaggio dalla terapia con rosuvastatina, un potente ipolipemizzante orale ad altre statine si associa ad un aumentato rischio di infarto miocardico acuto (IMA). Lo sostengono in uno studio recente, dei ricercatori italiani. La rosuvastatina è l’agente più potente della sua…
LeggiInfarto: arrabbiature e stress ne raddoppiano il rischio
La calma è la virtù dei forti e sarebbe proprio il caso di aggiungere di cuore. Sì perché i forti stress, le arrabbiature e gli sconvolgimenti emotivi possono più che raddoppiare il rischio di un attacco cardiaco nell’ora successiva. Se poi allo sconvolgimento emotivo o all’arrabbiatura…
LeggiInfarto: differenza fra i sessi non si deve solo a fattori di rischio e menopausa
Gli uomini presentano un rischio vitalizio di infarto circa doppio rispetto alle donne, anche tenendo conto dei fattori di rischio cardiovascolare tradizionali come livelli sierici di lipidi, pressione, fumo, diabete, BMI ed attività fisica. Questa differenza fra i sessi si riduce nei soggetti anziani,…
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