L’incidenza delle malattie cardiovascolari nei pazienti oncologici è in aumento, ed il rischio di complicazioni intraospedaliere per i pazienti oncologici con STEMI sottoposti a PCI primaria non è ben definito. Nell’ambito di uno studio moonocentrico retrospettivo condotto su più di 600 pazienti di cui…
LeggiCanale Medicina: Colesterolo & coronaropatie
Coronaropatie acute: necessaria angiografia rapida senza P2Y12-inibitore
I pazienti che presentano una coronaropatia acuta senza slivellamento del tratto ST (NSTE-ACS) e che non hanno ricevuto P2Y12-antagonisti come il clopidogrel, il ticagrelor o il prasugrel prima di un’angiografia coronarica dovrebbero essere sottoposti rapidamente a questa procedura allo scopo di proteggerli dalle recidive…
LeggiInfarto acuto: fragilità fattore di rischio indipendente di emorragie
La fragilità è un forte fattore di rischio indipendente di emorragie maggiori negli anziani con infarto miocardico acuto gestiti mediantre strategie invasive. Lo dimostra un ampio studio condotto sui database sanitari statunitensi da John Dodson della NYU School of Medicine di New York, secondo…
LeggiNuove linee guida AHA/ACC sul trattamento del colesterolo espandono ruolo target LDL
L’aggiornamento del 2018 delle linee guica AHA/ACC sulla gestione della colesterolemia forniscono una guida concreta sull’uso dedei PCSK9-inibitori, e soprattutto dell’evolocumab e dell’alirocumab, mantenendo le più controverse indicazioni del precedente documento del 2013, ossia un sistema di punteggio per il rischio di patologie cardiovascolari…
LeggiPrevenzione secondaria: metotrexate non riduce eventi cardiovascolari
Il metotrexate a basse dosi non risulta superiore al placebo nel ridurre i marcatori infiammatori chiave o gli eventi cardiovascolari nei pazienti ad alto rischio sotto terapia statinica con arteriosclerosi stabile. Lo rivela lo studio CIRT, condotto su un gruppo iniziale di più di…
LeggiRiabilitazione post-infarto: risultati non univoci con lo yoga
Un programma di riabiitazione cardiaca basato sullo yoga è risultato sicuro ed ha migliorato la qualità della vita a seguito di un infarto miocardico, ma non è riuscito ad offrire significativi vantaggi clinici in uno studio condotto su 3.959 pazienti indiani da Dorairaj Prabhakaran…
LeggiTempo atmosferico e rischio d’infarto: non è soltanto il freddo
Le temperature esterne molto basse sono state da tempo associate ad un incremento del rischio di infarto miocardico, ma anche condizioni meteo diverse dal freddo possono rappresentare fattori scatenanti. Lo ha accertato uno studio svedese condotto su pazienti con infarto ricoverati in terapia intensiva…
LeggiInfarto: nuovo test troponina facilita diagnosi di esclusione
Un nuovo test della troponina da effettuare sul posto può escludere in sicurezza l’infarto miocardico nell’arco di 15 minuti in un’ampia proporzione di pazienti con sintomi suggestivi di coronaropatie acute. Secondo Martin Than del Christchurch Hospital neozelandese, autore di uno studio che ha preso…
LeggiPrevenzione cardiovascolare secondaria. Gestire bene ipercolesterolemia per risparmiate vite e costi sanitari
Una stima di circa 21 miliardi di euro/anno tra costi sanitari diretti ed indiretti e una voce ospedalizzazione che pesa per l’84% sui costi diretti sanitari per un valore di 16 miliardi di euro. Tanto pesano sul sistema sanitario le malattie cardiovascolari che nel…
LeggiAngina grave senza coronaropatia: alcuni test guidano la terapia
I pazienti che si presentano con angina grave in assenza di coronaropatie ostruttive nel contesto di un’angiografia coronarica potrebbero trarre beneficio da test più invasivi che individuino l’angina microvascolare o vasospastica, anche se alcuni esperti hanno evidenziato particolarmente l’invasività di questi test. Lo studio…
LeggiNIRS-IVUS individuano placche vulnerabili e pazienti a rischio
La NIRS intravascolare (near-infrared spectroscopy) identifica le placche ricche in lipidi non trattate che non limitano il flusso ematico coronarico nei pazienti con sospette coronaropatie sottoposti ad angiografia coronarica. Inoltre i pazienti con maggiori quantità di queste placche vulnerabili hanno maggiori probabilità di andare…
LeggiInfarto: troponina ad alta sensibilità non migliora gli esiti
Il primo studio randomizzato sul più recente esame della troponina cardiaca I ad alta sensibilità nei pazienti con sospetta sindrome coronarica ha dimostrato che il test migliora il rilevamento dei casi di danno miocardico, ma soltanto un terzo dei pazienti è rientrato nella diagnosi…
LeggiBenefici accesso transradiale mantenuti ad un anno di distanza
I benefici precoci dell’uso dell’accesso transradiale piuttosto che di quello transfemorale durante il trattamento invasivo dei pazienti con coronaropatie acute persiste anche a distanza di un anno. Lo dimostrano i risultati finali dello studio MATRIX, condotto su 8.404 pazienti, che ha dimostrato una riduzione…
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