Un progetto che guarda alla sostenibilità ambientale e all’integrazione sociale a partire dai più piccoli, dai bambini. È “Circular for Kids” di Novo Nordisk e noi ne abbiamo parlato con Marco Salvini, Senior External Affairs Director dell’azienda
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Per Novo Nordisk la sostenibilità è parte integrante del processo di innovazione. Per essere all’avanguardia nel cambiamento e nell’innovazione abbiamo adottato la strategia Circular for Zero: vogliamo dare un contributo alla sfida della sostenibilità ambientale e, abbracciando una “mentalità circolare” lungo l’intera catena del valore, abbiamo l’obiettivo di avere un impatto ambientale pari a zero entro il 2030. “Circular for Kids” (C4K) nasce in questo contesto con la volontà di coniugare le due anime della sostenibilità, quella sociale e quella ambientale: la mentalità circolare, l’integrazione sociale e un sostegno a piccoli pazienti che si trovano ad affrontare un percorso di cura in ospedale. È un esempio concreto dell’impegno di Novo Nordisk per la sostenibilità.
Potrebbe descriverlo brevemente?
Con “Circular for Kids” i materiali promozionali in disuso, destinati ai rifiuti, hanno preso nuova vita trasformandosi in kit per il gioco e l’intrattenimento e la sensibilizzazione alla cultura ambientale dei bambini ricoverati in ospedale. Ogni kit è composto da matite colorate, quaderni e astucci: tutti i materiali sono eco-friendly e sono realizzati grazie alla collaborazione con Coloriage, laboratorio sartoriale impegnato nell’inclusione sociale e professionale. I kit sono assemblati dai dipendenti Novo Nordisk che, grazie ad un coinvolgimento attivo, vivono un momento speciale di vicinanza e solidarietà.
Che risultati avete o volete raggiungere?
“Circular for Kids” è un progetto importante che ha permesso di coniugare la tradizionale attenzione di Novo Nordisk per la salute delle persone e delle comunità con la forte attenzione verso pratiche a ridotto impatto ambientale. Ma non è l’unico: siamo partner di Cities Changing Diabetes, programma internazionale che coinvolge più di 60 municipi italiani e che si propone di evidenziare il rapporto tra urbanizzazione e patologie croniche; con Electric Path importanti strutture sanitarie italiane sono state dotate di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici e stiamo lavorando ad un innovativo progetto per il recupero e il riciclo delle penne da insulina. Inoltre, ogni anno, proponiamo numerose iniziative che coinvolgono direttamente la popolazione aziendale.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Ci impegniamo a condurre la nostra attività finanziariamente, ambientalmente e socialmente responsabile. Il cambiamento climatico ha implicazioni sulle tre dimensioni e rappresenta una minaccia per la salute e lo sviluppo umano. Ormai sappiamo che la salute delle persone dipende sempre più dalla salute del nostro pianeta e, per questo, siamo sempre più impegnati nella riprogettazione dei prodotti in modo da favorirne il riciclo e nello sviluppo di soluzioni terapeutiche innovative a ridotto carico ambientale. Abbiamo a cuore la salute e il benessere delle persone, ma non c’è responsabilità sociale e sanitaria senza responsabilità ambientale e per questo riteniamo prioritario l’impegno su entrambi i fronti.
Qual è l’aspetto principale del Corporate Social Responsibility che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Da sempre operiamo per migliorare la qualità della vita delle persone con un approccio al trattamento fondato sull’innovazione nella cura e sull’impegno oltre la cura. La CSR è nel nostro DNA, ma per raggiungere gli obiettivi globali di sviluppo sostenibile è di fondamentale importanza l’impegno di tutti gli operatori economici, delle istituzioni e di ogni singolo cittadino. La valorizzazione di ogni iniziativa da parte delle istituzioni pubbliche rappresenta certamente un incentivo a continuare a portare avanti azioni dall’alto contenuto etico, a beneficio dell’ambiente e della collettività e a tutela della salute.
