159 – Manfredini (Sanofi): “Le campagne di comunicazione dovranno indicare come ciascuno di noi possa contribuire a migliorare le condizioni di vita e di lavoro di chi convive con una patologia”

#lsea2023

Fermata MM

Alice Manfredini

Una campagna di sensibilizzazione sul mieloma multiplo, uno dei tumori del sangue più diffuso. È “Fermata MM” di Sanofi e noi ne abbiamo parlato con
Alice Manfredini, Communications Specialty Care. Parte del team anche Barbara Villa, Head of Onco-Hematology; Andrea Ferrari, Hematology Sales & Marketing Lead; Laura Liberati, Medical Manager Hematology; Roberto Ranieri, Public Affairs Lead Onco-Hematology; Daniela Miatton, Product Manager Hematology; Davide Torcivia, Product Manager Hematology; Matteo Bertone, Digital & Social Media Manager Sanofi; Elena Santini, Media Relations Manager Sanofi

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Nonostante sia il secondo tumore del sangue più diffuso al mondo, con circa 5.700 i nuovi casi ogni anno in Italia (AIOM, I numeri del cancro 2020), il mieloma multiplo è comunque considerato un tumore raro. A livello di popolazione generale, la consapevolezza di questa patologia e delle sue implicazioni è ancora molto limitata. L’idea di questa campagna nasce proprio per sensibilizzare le persone e invitarle a informarsi su un tumore del sangue che, nonostante la disponibilità di diverse opzioni terapeutiche che hanno notevolmente migliorato sopravvivenza e qualità di vita, rimane ancora una patologia da cui non si guarisce, con un forte impatto sulla vita di chi ne è affetto e di chi se ne prende cura.

Potrebbe descriverlo brevemente?
In occasione del Myeloma Action Month, Sanofi ha trasformato le stazioni delle metropolitane Duomo a Milano e Termini a Roma in “Fermata MM, la stazione che moltiplica l’informazione sul Mieloma Multiplo”, un luogo dove diffondere consapevolezza sul secondo tumore del sangue più diffuso al mondo. Da lunedì 13 a domenica 26 marzo 2023, binari, mezzanini, corridoio e sottopassi delle due stazioni hanno ospitato diverse affissioni che, attraverso delle analogie con un viaggio in metropolitana, illustravano il percorso complesso e faticoso di chi convive con il mieloma multiplo, attirando l’attenzione dei viaggiatori su alcuni dei sintomi più frequenti della patologia (stanchezza, dolore) e sull’impatto che questa ha sui pazienti e le famiglie (saliscendi di emozioni, lunghi viaggi per curarsi). Sulle affissioni era disponibile un QR code con link alla landing page fermatamm.it, dedicata a informazioni più dettagliate sull’iniziativa. La campagna è stata amplificata attraverso i canali social di Sanofi Italia e ha visto la collaborazione del compositore, pianista e direttore d’orchestra Maestro Giovanni Allevi, che lo scorso anno ha pubblicamente comunicato la sua diagnosi di Mieloma Multiplo.

Che risultati avete o volete raggiungere?
La campagna ha raggiunto complessivamente circa 7 milioni di utenti, registrando oltre 15 mila click alla landing page e circa 34 mila visualizzazioni di post e stories, e ha generato 45 articoli con oltre 13 milioni di readership. I soli post del Maestro Giovanni Allevi hanno raggiunto circa 210 mila persone, raccogliendo circa 8 mila like.

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Penso che sia doveroso, da parte di tutti gli attori della salute – associazioni, aziende, enti e istituzioni – continuare a informare correttamente, educare e sensibilizzare la popolazione generale sulle patologie e sulle difficoltà che devono affrontare le persone che ne soffrono. In questo modo possiamo contribuire a creare una cultura della cura e dell’assistenza diffusa, che vada oltre l’ambito sanitario e famigliare.

Qual è l’aspetto principale del Communication Campaign che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
In una società sempre più frettolosa e individualista, per essere realmente efficaci nel promuovere una cultura dell’inclusione e dei diritti dei malati, indipendentemente dall’area geografica in cui risiedono, le campagne di comunicazione in ambito healthcare dovranno non solo catturare l’attenzione del pubblico, informarlo correttamente e suscitare empatia, ma anche indicare come ciascuno di noi possa contribuire a migliorare le condizioni di vita e di lavoro di chi convive con una patologia e di chi se ne prende cura.



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