141– Castagna (GSK): “Momenti di confronto tra mondo della clinica e aziende farmaceutiche sono da tempo un’attività di estremo valore”

#lsea2023

BOARD
PRISMA

Stefano Castagna

La vaccinazione è da sempre uno strumento fondamentale per proteggere le popolazioni fragili ma spesso la copertura vaccinale non è sufficiente. Per fare cultura e creare un momento di confronto tra clinici e Società Scientifiche è nato il progetto “BOARD PRISMA” di Gsk e noi ne abbiamo parlato con Stefano Castagna, Medical Lead Vaccines. Parte del team anche Sara De Grazia, Vaccine Medical Head, Rosaria Silvestri, Medical Advisor, Matteo Mordacchini, Scientific Advisor.

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge
La condizione di cronicità, le patologie e le terapie che causano immunocompromissione sono sempre più diffuse al giorno d’oggi e sappiamo che questi soggetti sono a maggior rischio di contrarre patologie infettive. La vaccinazione è uno strumento essenziale per proteggere queste specifiche popolazioni ma, ad oggi, le coperture vaccinali sono ancora molto basse. Per questa ragione è presente un forte medical need nell’incrementare la vaccinazione dei soggetti a rischio e trovare nuove strategie per raggiungerli, aumentare l’awareness delle malattie prevenibili e identificare nuove opportunità vaccinali.

Potrebbe descriverlo brevemente?
Questo progetto consiste in tre Advisory Board effettuati coinvolgendo un gruppo multidisciplinare di 11 esperti in rappresentanza delle nove Società Scientifiche (di seguito SS) coinvolte nella gestione e nella vaccinazione dei soggetti a rischio, per discutere le principali barriere, raccogliere da loro consigli e insight. Questa attività ha anche favorito e aiutato la costituzione di un network multidisciplinare fra gli attori coinvolti nei percorsi vaccinali per questi soggetti, facilitando una discussione tra clinici sia nell’attività clinica che preventiva.

Che risultati avete o volete raggiungere?
La discussione è stata estremamente interessante e utile. Avere lo stesso gruppo di esperti ingaggiati in diverse occasioni durante l’anno ha permesso di costruire una roadmap di tematiche, contenuti connessi e integrati e strutturare una evoluzione degli advice raccolti. Questo ha anche permesso la costituzione di un solido network di esperti in grado di parlare lo stesso linguaggio e lavorare in sinergia verso lo stesso obbiettivo: trovare soluzioni e agreement rispetto ai quesiti affrontati. La concretizzazione di tutto questo percorso si è riscontrata nella pubblicazione di un documento intersocietario, scritto dal network costituito durante il PRISMA, focalizzato sull’importanza di definire percorsi di vaccinazione dedicati e prioritari per i soggetti fragili e patrocinato da dieci Società Scientifiche. Ad oggi, questo tipo di coinvolgimento non ha precedenti nel setting delle aziende farmaceutiche nel nostro paese.

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Sarebbe stato interessante avere l’opportunità di discutere anche altri argomenti con il Board. Prolungare l’attività con ulteriori incontri consentirebbe di avere un Board di esperti coinvolti in discussioni continuative e di creare un network di Top Experts che si confrontano e lavorano insieme. Il progetto potrebbe anche essere implementato in altri Paesi, identificando gli esperti e le SS chiave coinvolte localmente nella vaccinazione dei soggetti fragili, per discutere con loro le principali barriere e adattare le tematiche al contesto locale. Si può anche pensare a una modifica dell’attività, pianificando differenti Advisory Board con obbiettivi diversi (Medica, Marketing, Market Access, Commerciali) creando Board specifici in grado di fornire advice su aspetti differenti.

Qual è l’aspetto principale della Scientific Collaboration che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
La mia opinione è che la creazione di gruppi di lavoro e di discussione multidisciplinari sarà un elemento fondamentale nel futuro. La collaborazione tra diverse specialità consente di integrare le competenze dei diversi specialisti per affrontare le sfide sempre più complesse che dobbiamo fronteggiare. Creare dei momenti di confronto tra il mondo della clinica e le aziende farmaceutiche è da tempo una attività di estremo valore. L’evoluzione futura penso che vada nella direzione di rendere questi tavoli di discussione sempre più multidisciplinari nell’ottica di definire anche percorsi di confronto a lungo termine.



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