120 – De Feudis (AstraZeneca): “Raccolta e analisi dei dati diventeranno essenziali per ottenere una comprensione approfondita di mercati, pazienti e professionisti sanitari”

#lsea2023

AZ On Health

Antonio De Feudis

Un evento pensato per presentare AstraZeneca ad un pubblico di esperti in oncologia ed ematologia come azienda aperta ai bisogni dei pazienti e dei clinici. È “AZ On Health” di cui abbiamo parlato con Antonio De Feudis, Informatore scientifico del farmaco in ambito oncologico di AstraZeneca

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
AstraZeneca non si era mai presentata alla platea scientifica come azienda leader in oncoematologia, con un evento unico che abbracciasse le due anime del business: l’oncologia e l’ematologia. Siamo partiti dunque da questo need con un obiettivo ben chiaro: presentarci come un’azienda scientifica, aperta ai bisogni dei pazienti, indirizzata al dialogo coi diversi stakeholders scientifici. Nella prima giornata la platea era unica: 300 medici, di diverse specialità, uniti in un’unica sala a partecipare al primo evento promozionale di AstraZeneca. Nella seconda giornata la platea si è divisa tra specialisti coinvolti nel mondo dei tumori solidi e specialisti ematologi.

Potrebbe descriverlo brevemente?
L’evento si è sviluppato su due giornate: la giornata di apertura è stata completamente dedicata a temi quali l’innovazione e il cambiamento (con sessioni riguardanti Big Data & Intelligenza artificiale e su come evolverà la comunicazione scientifica tra aziende e stakeholders) per proseguire con due partecipate tavole rotonde su temi caldi riguardanti le Associazioni Pazienti e il loro ruolo attivo nel definire il cambiamento nel panorama scientifico/sanitario e sull’importanza della ricerca scientifica in Italia. In chiusura della prima giornata AstraZeneca ha voluto dar voce a due iniziative che sta portando avanti da anni nella battaglia ai tumori del polmone e dell’ovaio. Nella seconda giornata la platea si è suddivisa tra specialisti in ambito “tumori solidi”, dove si sono affrontate sessioni di patologia: dal polmone alla prostata, dalla mammella all’ovaio per chiudere con il fegato.

Che risultati avete o volete raggiungere?
Il risultato principale che siamo riusciti ad ottenere è stato quello di far partecipare più di 300 medici da tutta Italia e non solo, medici con specialità differenti: da oncologi ed ematologi a chirurghi, radioterapisti, patologi, pneumologi etc., focalizzandoci prima di tutto sulla scienza e sull’innovazione. Siamo stati citati in più di 90 articoli sulla stampa specialistica e generalista, con una readership di 23.615.174. Infine una survey post event ha sfiorato quasi il 100% di feedback positivi da parte dei partecipanti.

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Stiamo evolvendo verso uno scenario dove non è più il singolo specialista a definire l’intero percorso di cura del paziente, ma si fa sempre più strada il concetto di team multidisciplinare, dove le varie figure coinvolte nel percorso decisionale terapeutico del paziente, discutono tra loro, condividono i loro pensieri e il loro know-how. Oggi più che mai le aziende farmaceutiche devono lavorare per coinvolgere tutti i protagonisti del team multidisciplinare: dare loro la possibilità di confrontarsi sulle diverse esperienze cliniche che, in quanto differenti, possono risultare di maggiore valore. Quindi ingaggio e condivisione da un lato, ascolto dall’altro: le aziende devono incentivare questo percorso di crescita ascoltando attivamente tutti gli stakeholders sanitari (associazioni pazienti, esperi di ricerca e sviluppo, figure con ruolo politico), favorendo la discussione in tavole rotonde che possano permettere a noi, come aziende, di raccogliere i need e lavorare verso obiettivi condivisi da tutti gli interlocutori interessati, per il bene ultimo che è quello dei pazienti.

Qual è l’aspetto principale del Marketing che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Uno degli aspetti fondamentali del marketing farmaceutico nei prossimi anni sarà l’adozione e l’integrazione delle tecnologie digitali e dell’innovazione. L’avvento della tecnologia ha già trasformato diversi settori, incluso quello farmaceutico, e continuerà a farlo. Vi sono diversi aspetti e tendenze nel marketing farmaceutico che emergono come fattori cruciali per il futuro di questo ruolo e dal mio punto di vista sicuramente il più importante da coltivare sarà il marketing basato sui dati. La raccolta e l’analisi dei dati diventeranno essenziali per ottenere una comprensione approfondita dei mercati, dei pazienti e dei professionisti sanitari. Le aziende utilizzeranno l’intelligenza artificiale e il machine learning per elaborare grandi quantità di dati. Questi dati ad oggi sono raccolti per ottenere informazioni preziose per la personalizzazione delle strategie e dovranno essere utilizzati anche per calare sul territorio progettualità che possano migliorare ancora di più quella che è la clinica (da tecniche diagnostiche sempre più fini per detectare forme molto precoci di tumori alla realizzazione di combinazioni di molecole più efficaci).



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