Fnovi. One Health, Intelligenza Artificiale e Specializzazioni professionali: le sfide di una professione che si propone di prendersi cura dell’intero pianeta

Accogliendo le tante sfide per il futuro, la professione veterinaria sta orientando in modo nuovo il portato delle sue competenze e responsabilità mediante un’azione incisiva anche nelle sue relazioni con altre professioni della sanità

I veterinari non sono più soltanto i medici degli animali. Nel dicembre 2022 la Fnovi, Federazione Italiana degli Ordini dei medici Veterinari spiegò con un video la strettissima relazione che lega l’Uomo, gli animali e l’ambiente in cui vivono. Una spiega quantomai efficace di quella che oggi tutti ormai conoscono come “One Health” e che possiamo ormai considerare come definitivamente fuoriuscita dalle cattedre degli esperti o dai consessi scientifici, poiché sta diventando, forse con una velocità ancora insufficiente, patrimonio non soltanto dei professionisti ma anche dei cittadini.

In questo contesto la professione veterinaria sta orientando il portato delle sue competenze e responsabilità anche mediante un’azione incisiva nelle sue relazioni con altre professioni della sanità.

La “One Health” secondo la Fnovi

Come detto, e il Consiglio nazionale della Federazione dell’aprile scorso ne è stata testimonianza efficace, la consapevolezza del ruolo dei medici veterinari nella One Health sta crescendo anche nella percezione dei cittadini che, in misura sempre maggiore, riescono a coglierne le peculiarità di intervento non soltanto nell’ambito degli animali da compagnia ma anche in quelli strategici e indispensabili del controllo degli alimenti o delle zoonosi e, di conseguenza, nella tutela della salute umana. In quel “circolo virtuoso della salute” che caratterizza la One Health e a cui la Fnovi, presieduta da Gaetano Penocchio ha voluto dedicare gran parte dei lavori del Consiglio nazionale.

Una professione che, peraltro, ha accettato di confrontarsi anche con le sfide più attuali come quelle dell’Intelligenza Artificiale che, sia dal punto di vista tecnologico sia professionale, pongono il medico veterinario di fronte a nuove opportunità e orizzonti da fare propri. Sulle possibili applicazioni dell’IA in veterinaria è intervenuto Andrea Laghi, Ordinario di Radiologia all’Università degli Studi di Roma “la Sapienza” e Membro del Consiglio Superiore di Sanità svelando nuovi scenari e possibilità.

E se il futuro della professione è incardinato nelle visioni prospettiche della One Health e dell’applicazione di nuove tecnologie come l’IA, non meno importanti rimangono alcune problematiche di strettissima attualità come, per esempio, la formazione continua e l’aggiornamento professionale su cui sono intervenuti Pierpaolo Pateri, esponente FNOPI (Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche) e membro della Commissione Nazionale per la Formazione Continua che ha messo al centro delle sue riflessioni la necessità di una profonda revisione del sistema ECM che si adatti al mutato contesto della medicina veterinaria, Danilo Serva, Vicepresidente di Co.Ge.A.P.S. (Consorzio per la Gestione anagrafica delle professioni sanitarie) con un intervento sul ruolo di Co.Ge.A.P.S. nell’adeguamento del sistema ECM alle nuove competenze del medico veterinario e Palmiro Riganelli, anch’egli FNOPI e componente della “Commissione Nazionale per la Formazione Continua”, che ne ha illustrato il lavoro in corso per rivoluzionare il sistema ECM0

Spazio infine, ma non ultimo in ordine di importanza, al tema delle specializzazioni professionali, particolarmente importante per la carriera del medico veterinario sul quale si è soffermato il neurologo e neurochirurgo veterinario Cristian Falzone fornendo utili spunti sul orientarsi tra le numerose possibilità formative che offre il post-laurea.

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