114 – Mollea (Gilead): “Il coinvolgimento precoce dei pazienti nei processi di definizione delle politiche sanitarie consente migliore comprensione di bisogni e aspettative”

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Forum Risk Management

L’emersione del sommerso delle malattie infettive in Italia: modelli organizzativi a confronto

Sara Mollea

Un evento pensato per riaprire il dibattito sulle malattie infettive HIV, HCV e HDV partendo da uno dei problemi che le accomuna: l’emersione del sommerso. È “L’emersione del sommerso delle malattie infettive in Italia: modelli organizzativi a confronto”, evento di Gilead Science svoltosi nell’ambito del 17° Forum Risk Management. Ne abbiamo parlato con Sara Mollea, Senior Manager, Market Access

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
In Italia le malattie infettive, in particolare HIV, HCV e HDV, rappresentano un tema importante per il Servizio Sanitario Nazionale, per l’impatto significativo in termini di burden economico/sociale. Il filo rosso che le unisce è quello dell’emersione del sommerso. Per poter avviare il dibattito e promuovere l’azione su questi aspetti, Gilead – da oltre 35 anni impegnata nella lotta alle malattie infettive – si è fatta promotrice di un evento istituzionale multistakeholder nell’ambito del 17° Forum Risk Management, uno degli appuntamenti annuali più importanti della Sanità Italiana che vede un’ampia partecipazione dei suoi rappresentanti.

Potrebbe descriverlo brevemente?
L’evento istituzionale multistakeholder dal titolo “L’emersione del sommerso delle malattie infettive in Italia: modelli organizzativi a confronto”, ha visto la partecipazione di importanti stakeholder nazionali e regionali e ha rappresentato un’occasione per riaprire il dibattito e riportare l’attenzione sulle malattie infettive, sullo screening e sull’accesso ai trattamenti, attraverso uno sguardo d’insieme sulle tre patologie e la condivisione di esperienze. Un evento strutturato in tre momenti, ciascuno dedicato ad una delle tre malattie infettive (HIV, HCV e HDV), caratterizzati dalla condivisione di best practices locali, unmet needs e possibili strategie per l’emersione del sommerso e il miglioramento della presa in carico dei pazienti.

Che risultati avete o volete raggiungere?
Con questo evento, che ha permesso di riunire i principali stakeholder dell’area, abbiamo voluto riaprire il dibattito sulle malattie infettive HIV, HCV e HDV, affrontandolo in modo unitario e partendo da uno dei problemi principali, che le accomuna: l’emersione del sommerso. Proponendo un approccio di insieme delle tre malattie infettive e basato sulla condivisione, esportazione e riapplicazione di best practice locali, abbiamo cercato di creare sinergie virtuose per contrastare efficacemente l’emersione del sommerso e migliorare l’assistenza delle persone con queste patologie.

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Migliorare l’accesso al test e i percorsi di diagnosi e presa in carico dei pazienti, nelle diverse regioni italiane e su tutto il territorio nazionale. Auspichiamo, in continuità con gli interventi politici già in atto (es. Decreto Milleproroghe), programmi efficaci di intervento e di contrasto alle malattie infettive.

Qual è l’aspetto principale del Market Access & Public Affair che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Un aspetto chiave sarà quello dell’accessibilità, anche economica, dei trattamenti e la sostenibilità verso i sistemi sanitari. Le aziende farmaceutiche dovranno considerare come garantire che i loro prodotti siano accessibili ai pazienti che ne hanno bisogno, tenendo conto dei sistemi sanitari, delle politiche di rimborso e delle dinamiche di pricing dei diversi Paesi. Le aziende sempre più dovranno fornire evidenze cliniche ed economiche solide per sostenere il valore terapeutico dei farmaci a 360° gradi, sia in termini di benefici per i pazienti sia di sostenibilità per il sistema sanitario. Inoltre, il coinvolgimento precoce dei pazienti nei processi di definizione delle politiche sanitarie, unitamente alle organizzazioni sanitarie e alle autorità regolatorie, potrebbe consentire una migliore comprensione dei bisogni e delle aspettative di tutti gli attori coinvolti, facilitare la creazione di strategie di Market Access e migliorare nel suo complesso l’accesso alle cure.



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