041 – Quaglia (Alfasigma): “La gestione dei big data permetterà di creare contenuti sempre più in linea con gli interessi del target profilato”

#lsea2023

Step by
STHEP

Valentina Quaglia

Un progetto pensato per suscitare interesse e ottenere un vero e proprio cambiamento del trattamento della psoriasi. È “Step by STHEP” di Alfasigma e noi abbiamo approfondito l’argomento con Valentina Quaglia, Marketing Manager. Parte del team anche Anna Mastropietro, Corporate Communication & Media Relations, Lucia Guerra, Medical Advisor e Sebastian Sambra, Omnichannel Manager

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
In Italia ci sono circa 1.7 mln di persone che soffrono di psoriasi, patologia ad oggi ancora spesso identificata come un problema prettamente estetico. In realtà si tratta di una malattia cronica immuno-mediata su base infiammatoria che rappresenta un fattore di rischio per mortalità CV del paziente. Circa 500k pazienti soffrono di forme moderate-severe, per cui le Linee guida raccomandano l’utilizzo di terapie sistemiche, ma solo una piccola percentuale (10%) in realtà è trattata con farmaci sistemici. Inoltre, il 77% dei pazienti è avviato al trattamento con farmaci biotecnologici senza un pregresso utilizzo di terapie di prima linea, con enorme spreco di risorse per il SSN.* Il progetto “Step by STHEP” si rivolge al dermatologo con l’importante obiettivo di fornire ulteriori strumenti di aggiornamento per il corretto trattamento delle forme moderate-severe di psoriasi.

Potrebbe descriverlo brevemente?
Si tratta di un vero e proprio “viaggio di apprendimento” per il dermatologo. È costituito da 6 DEM con contenuti video e grafici per suscitare l’interesse e ottenere un vero e proprio cambiamento del trattamento della psoriasi, intesa non più come patologia di carattere prettamente estetico, ma come patologia cronica di base infiammatoria immuno-mediata.

Che risultati avete o volete raggiungere?
I risultati ottenuti sono stati ampiamente superiori a quelli di campagne similari evidenziati attraverso l’analisi di KPI quali open rate (OR) e click to open rate (CTOR). L’obiettivo è quello di diffondere a tutto il target la cultura necessaria per trattare correttamente questa patologia e migliorare il percorso del paziente con psoriasi che è, ancora oggi, un vero e proprio percorso a ostacoli.

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Occorre continuare a fare cultura sulla psoriasi in modo che il paziente trovi la risposta più adeguata alla sua patologia in tempi rapidi, in ottica anche del contenimento del rischio CV che questa patologia comporta.

Qual è l’aspetto principale del Digital Campaign che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Le digital campaign saranno utili nei prossimi anni per raggiungere tempestivamente target numerosi con aggiornamenti su topics di interesse e che potranno essere amplificati da cross actions in face to face. La gestione dei big data permetterà di creare contenuti sempre più in linea con gli interessi del target profilato, andando a rappresentare per il clinico una fonte importante di aggiornamento su temi di proprio interesse ottimizzando i risultati.

*Fonte: Dermatology Reports – Edizione Italiana – 2021; volume 2, n. 3



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