Un vaccino adiuvato a composizione proteica diversa dagli altri vaccini contro il Covid-19 sotto forma di DNA o mRNA. A realizzarlo è Novavax, azienda americana impegnata nel campo delle malattie infettive, e noi ne abbiamo parlato con Giuseppe Bunone, Country Director, Commercial Operations di Novavax per l’Italia
Qual è l’impegno della sua azienda in questa area terapeutica?
Novavax è un’azienda biotecnologica globale con sede negli Stati Uniti impegnata esclusivamente nel campo delle malattie infettive gravi, attraverso la scoperta, lo sviluppo e la distribuzione di vaccini salvavita innovativi. Novavax è qui per fare la differenza. Il nostro impegno è supportato da una solida base scientifica, convalidata da decenni di ricerche. I nostri vaccini sono sviluppati grazie a tecnologie affidabili e da una rete globale che ci aiuterà ad assicurare che le nostre soluzioni raggiungano chiunque nel mondo ne abbia bisogno.
A chi si rivolge il vostro prodotto?
Il vaccino contro il Covid-19 di Novavax è indicato per i soggetti dai 12 anni in su sia come serie primaria e per i soggetti dai 18 anni in su come booster sia omologo che eterologo. Il vaccino è indicato a tutti i soggetti fragili per età o per condizioni patologiche. Come suggerito dal documento SItI-SIMIT si consiglia l’uso di una nuova dose di vaccino per il Covid-19 nel periodo autunnale (ogni 12 mesi) per soggetti adulti con più di 50 anni e per soggetti con fragilità per patologia.
Perché ritiene sia innovativo?
La composizione proteica del vaccino adiuvato di Novavax è diversa dagli altri vaccini sotto forma di DNA o mRNA. La piattaforma sviluppata da Novavax combina un approccio proteico ricombinante, una tecnologia innovativa di nanoparticelle e l’adiuvante brevettato Matrix-M di Novavax. Uno degli elementi innovativi importanti è relativo alla combinazione delle proteine Spike (pre fusione) con nanoparticelle in modo da mimare la presentazione delle proteine Spike sulla superfice della membrana del virus Sars-CoV-2. La struttura delle proteine ricombinanti in una nanoparticella potrebbe aiutare il sistema immunitario a riconoscere la proteina target da diverse prospettive, nello stesso modo in cui il sistema immunitario riconoscerebbe la struttura di un vero agente patogeno. Nei nostri vaccini, non è presente il vero virus, ma solo la proteina. Pertanto, questi vaccini non possono causare la malattia. Il nostro adiuvante Matrix-M è a base di saponine, composti che si formano naturalmente nella corteccia dell’albero della saponaria (Quillaja saponaria), che si trova comunemente in Cile. Le saponine sono da tempo usate per le loro proprietà farmaceutiche. Un vaccino contenente un altro adiuvante a base di saponine è stato approvato in precedenza dall’Agenzia Europea per i medicinali (EMA). Questo mix ha prodotto un vaccino molto ben tollerato con un alto profilo di efficacia e con una protezione che dura nel tempo. Questo vaccino ha dimostrato capacità di indurre una robusta generazione di cellule T CD4+, in grado di supportare risposte immunitarie umorali, una caratteristica chiave del vaccino Novavax. Il nostro vaccino adiuvato ha mostrato la capacità di indurre una durata della risposta anticorpale specifica prolungata (fino a un massimo di 7,5 mesi di follow-up) e un’efficacia elevata (>80%) nei confronti di tutti i livelli di gravità di Covid-19 e 100% se consideriamo la malattia grave.
Che risultati avete o volete raggiungere?
La nostra missione è quella di fornire soluzioni sicure ed efficaci per contribuire alla prevenzione e al controllo di malattie infettive gravi. Vogliamo consolidare la nostra presenza a livello globale, lavorando a stretto contatto con la comunità scientifica e le autorità regolatorie per garantire l’accesso ai nostri prodotti in linea con quanto previsto dalle istituzioni nazionali e internazionali, al fine di contribuire alla sicurezza della salute pubblica. Per quanto riguarda l’Italia, abbiamo recentemente avviato le funzioni principali, inclusa la costituzione di un nucleo di vendite, e arruolato professionisti con anni di esperienza nel settore dei vaccini, a dimostrazione del nostro impegno verso l’eccellenza e l’innovazione nel nostro Paese. Stiamo crescendo rapidamente in Italia, un territorio riconosciuto come uno dei più importanti nel campo dei vaccini grazie ai suoi eccellenti atenei, centri di ricerca e professionisti, e che quindi rappresenta per noi un’ottima opportunità. Anche qui, puntiamo a consolidare sempre di più la nostra presenza e a porci come partner affidabile e collaborativo per il Servizio Sanitario Nazionale in grado offrire un contributo significativo nella lotta contro future pandemie.
Quali ritiene siano gli unmet needs di quest’area terapeutica?
La prevenzione delle malattie infettive è uno dei grandi strumenti di sanità pubblica. In particolare, la prevenzione dei virus a diffusione aerea come influenza, Sars-CoV-2, Virus Respiratorio Sinciziale (RSV), SARS, MERS è un punto critico vista la capacità di diffusione che questi virus hanno anche grazie alla globalizzazione. L’esperienza con la pandemia da Covid-19 è stata impattante ma anche formativa, considerando la possibilità per i servizi sanitari di migliorare la pianificazione di risorse e interventi ed essere pronti a una possibile altra emergenza. Sicuramente i vaccini combinati come quelli per influenza e Covid possono essere un grande aiuto in termini organizzativi per la sanità pubblica e su questo ci stiamo impegnando con risultati incoraggianti nella fase II dei nostri studi. La pandemia ci ha ricordato che non sono solo i vaccini a salvare le vite, ma altrettanto importanti sono i programmi di vaccinazione. Per realizzare i benefici dei vaccini, devono esserci una solida diffusione e un’implementazione resiliente. Il nostro impegno è stato quello di sostenere i Paesi nei loro sforzi per la vaccinazione. Lo sarà sempre.
