017 – Al Mudarris (Lo.Li. Pharma): “La sostenibilità è l’altra faccia dell’innovazione”

#lsea2023

Energie Positive

Gaia Al Mudarris

Un progetto di Responsabilità Sociale e d'Impresa di lungo periodo pensato per sensibilizzare la comunità aziendale alla sostenibilità e all’abbattimento delle emissioni di gas serra. È “Energie Positive” di Lo.Li. Pharma e noi ne abbiamo parlato con Gaia Al Mudarris, Responsabile della Comunicazione interna ed esterna dell’azienda. Il progetto è stato realizzato insieme con Enrico Porcari, Responsabile HR, e Patrizia Logoteta, General Manager di Lo.Li. Pharma.

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?L’iniziativa “Caring for Climate”, promossa dal Global Compact delle Nazioni Unite, impegna le imprese a intraprendere azioni concrete per mitigare le emissioni di gas serra, integrare la sostenibilità nelle proprie strategie aziendali e promuovere una leadership aziendale responsabile sul cambiamento climatico. Il nostro progetto “Energie Positive” si inserisce in questo contesto con l’obiettivo di contribuire all’agenda 2030 a partire dalla nostra realtà aziendale che ci piace descrivere come una piccola comunità fatta di persone consapevoli delle proprie responsabilità e del proprio potere rispetto al cambiamento.

Potrebbe descriverlo brevemente?
Si tratta di un progetto “ombrello” di Responsabilità Sociale e d’Impresa di lungo periodo che riscopre diverse iniziative e attività. Nel corso del 2022-2023 ci siamo posti tre obiettivi: compensare le nostre emissioni di CO2 per arrivare a uno status di Carbon Neutral; informare, educare e coinvolgere le risorse umane verso una politica “zero sprechi” attraverso delle video newsletter con istruzioni pratiche e dati sul valore del contributo delle loro azioni quotidiane; infine, raccogliere dei feedback sul benessere dei dipendenti attraverso dei questionari.

Che risultati avete o volete raggiungere?
Senza dubbio abbiamo raggiunto l’obiettivo Carbon Neutral per l’anno 2023 grazie al supporto di Up2You, startup innovativa che aiuta le aziende ad azzerare le emissioni di CO2. E poi la sensibilizzazione delle risorse umane: sempre di più i dipendenti, i dirigenti e la proprietà hanno la consapevolezza della responsabilità individuale e collettiva rispetto ai temi ambientali, oltre che sociali ed economici, e di come siano strettamente correlati alla salute e al benessere. Per il futuro ci immaginiamo di poter intraprendere gli step necessari per ridurre significativamente il nostro impatto, trovare nuovi strumenti di engagement per i dipendenti e riuscire ad agire anche lungo la catena del valore.

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
A livello nazionale oggi la normativa obbliga solo le grandi società, quotate e non, con oltre 500 dipendenti, alla rendicontazione non finanziaria; eppure, in Italia le PMI costituiscono circa il 75% del totale delle imprese. Intraprendere azioni per la sostenibilità è pertanto una scelta lasciata ai singoli, ma su questo la normativa si sta evolvendo e si prevedono cambiamenti significativi entro i prossimi tre anni. C’è poi da ricordare che la sostenibilità non è solo ambientale, ma anche sociale ed economica. Serve lavorare, anche con il sostegno delle istituzioni, a una rivoluzione culturale per cui le spese iniziali per la sostenibilità non siano percepite come costi, ma come un investimento nel futuro: avere chiaro che la sostenibilità è l’altra faccia dell’innovazione.

Qual è l’aspetto principale delle Human Resources che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Fortunatamente le risorse umane assumono sempre più valore all’interno delle organizzazioni. Si tratta di uno spettro ampio con diversi punti chiave ma, a mio parere, i due aspetti principali continueranno ad essere lo sviluppo delle competenze e l’agilità organizzativa con la promozione di una cultura del cambiamento, la creazione di strutture organizzative flessibili, l’agevolazione del lavoro di squadra e l’adozione di processi decisionali agili.



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