009 – Busetto (Medtronic): “Dobbiamo impegnarci a promuovere il benessere in un’ottica di OneHealth; è evidente come la salute sia interconnessa con il nostro pianeta”

#lsea2023

(H)OpenWeek –
Al Cuore Non Si Comanda

Elena Busetto
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L’impegno di Medtronic nelle patologie cardiovascolari si consolida con il progetto “(H)OpenWeek – AlCuoreNonSiComanda” realizzato in occasione della Giornata Mondiale del Cuore del 29 settembre. Ne abbiamo parlato con Elena Busetto – Sustainability & Philanthropy Lead Medtronic Italia. Il team di laovoro è composto da Angrisani Vincenzo, Business Director CRDN Italia-Grecia-Israele, Bisetti Silvia, Marketing Manager ASF, Capano Andrea, Country Business Director CRM, Fumagalli Samanta, Aortic Product & Marketing Lead, Greco Federica, Principal Marketing Specialist CRDN, Gricia Roberto, Sr. Business Manager CAS, Pasin Federica, Sr. Business Manager CDS, Italy, Pau Claudia, Market Development Manager TAVI, Rutigliano Nicolantonio, Sr. Business Manager Aortic Italia-Grecia-Israele, Savoja Giuseppe, Sr. Business Director Cardiac Surgery Western Europe, Soffiantini Davide, Marketing Manager CRM

Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Questo progetto nasce dalla volontà di contribuire all’obiettivo di sviluppo sostenibile 3 dell’Agenda2030 dell’ONU nel ridurre le morti premature per le patologie croniche e rafforzare la capacità preventiva in Italia. Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte in Italia, essendo responsabili del 35,8% di tutti i decessi. Sensibilizzare sull’importanza della prevenzione di queste patologie significa lavorare sia su una comunicazione basata sull’evidenza scientifica con le Società Scientifiche e gli stakeholder e che sia accessibile a tutti, sia per ridurre le barriere all’accesso, alla diagnosi, i tempi di attesa e i costi per la popolazione. Da anni Medtronic, in occasione della Giornata Mondiale del Cuore il 29 settembre, vuole contribuire alla prevenzione e alle diagnosi tempestive per le patologie cardiovascolari. Per queste ragioni è nato il progetto “(H)-Open Week #Alcuorenonsicomanda” di Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, in partnership con AIAC, SIC, SICVE, SICCH, GISE e SIPREC e Medtronic.

Potrebbe descriverlo brevemente?
Il progetto si è concretizzato a settembre con una doppia anima dedicata alle patologie cardiovascolari di maggior rischio di vita, più debilitanti e meno conosciute come: l’aneurisma aortico addominale, l’infarto, le patologie valvolari e lo scompenso con:

  • una campagna social dal titolo #AlCuoreNonSiComanda per sensibilizzare tutta la popolazione italiana sulla prevenzione delle patologie cardiovascolari focus;
  • l’(H)-Open Week, ossia una settimana di servizi gratuiti clinici, diagnostici e informativi (in presenza e distanza) per le 4 aree specialistiche focus sopracitate, erogati attraverso gli ospedali con i Bollini Rosa aderenti all’iniziativa.

Il progetto è rivolto a tutti gli adulti, uomini e donne in tutte le regioni italiane.

Che risultati avete o volete raggiungere?
I risultati ottenuti sono stati molto buoni: grazie alla campagna social si sono raggiunte circa 1,5 milioni di persone. Si sono utilizzati i canali Facebook, Linkedin e Instagram con post e video ingaggianti, website e il motore di ricerca di Onda per l’iscrizione gratuita ai servizi. Questo progetto è riuscito ad arruolare 130 Ospedali Bollino Rosa in tutta Italia offrendo più di 4.840 servizi così suddivisi: 29% esami strumentali, 64% visite in presenza, 6% consulenze telefoniche, 1% colloqui virtuali che si sono sommati a più di 57 attività di awareness con più di 8.000 persone.

Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Dobbiamo impegnarci a promuovere il benessere in un’ottica di OneHealth in quanto è ormai evidente come la salute è interconnessa con il nostro pianeta. Dobbiamo ridurre la mortalità prematura da malattie croniche attraverso la prevenzione e la cura, e rafforzare la capacità del nostro paese nella prevenzione per permettere alla popolazione di rimanere in salute nel tempo e operare per il bene della propria comunità mettendo a fattor comune le proprie capacità nel miglior contesto personale possibile. Lavorando in tal senso potremmo contribuire a migliorare l’efficacia e l’efficienza del SSN, riducendo i ritardi nelle prestazioni diagnostico-terapeutiche e migliorando l’accesso alle cure.

Qual è l’aspetto principale del Corporate Social Responsibility che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Come azienda è doveroso portare il nostro know how non solo tecnologico ma anche di capacità e impegno nel migliorare l’impatto sociale delle nostre realtà e attività. Ciò si traduce anche nel generare progetti innovativi per migliorare gli outcome dei pazienti lungo tutto il percorso di vita, accelerare l’accesso e l’equità delle cure e contribuire a creare un healthcare che trasforma la vita ascoltando tutti gli stakeholders e lavorando insieme a loro per risolvere le necessità più urgenti per la sostenibilità del sistema sanitario.



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