“Passi di SAlute" di Novartis è una campagna di comunicazione per sensibilizzare sulle spondiloartriti assiali, patologie la cui manifestazione principale è un mal di schiena infiammatorio spesso ignorato e non correttamente diagnosticato. Ne abbiamo parlato con Maria Vittoria Colombo, Communications & Engagement Senior Manager di Novartis
Come è nata l’idea di realizzare questo progetto e a chi si rivolge?
Dati e studi mostrano come le spondiloartriti non siano facili da diagnosticare: il tempo alla diagnosi, dai primi esordi dei sintomi, è molto lungo e può raggiungere anche 8/9 anni. È fondamentale riconoscerne i sintomi, non confonderli con un semplice mal di schiena meccanico e iniziare precocemente un percorso di cura per evitare la progressione della malattia. Riconoscere precocemente una spondiloartrite vuol dire anche vivere una vita in cui nulla è precluso. Non stiamo solo parlando di affrontare in maniera corretta la patologia ma anche tornare a sostenere le proprie passioni e a realizzare i propri sogni: viaggi, scoperte, sfide. Il progetto è nato quindi dall’esigenza di far capire alle persone quanto sia importante riconoscere precocemente i sintomi e arrivare ad una diagnosi in tempi rapidi per avere una vita normale.
Potrebbe descriverlo brevemente?
“Passi di SAlute” di Novartis è un progetto di sensibilizzazione sulle spondiloartriti assiali, patologie la cui manifestazione principale è il mal di schiena infiammatorio, un campanello d’allarme molto diffuso e per questo spesso ignorato e non correttamente diagnosticato. Una campagna basata su una storia di vita reale, la storia di Giorgio che è affetto da spondilite anchilosante, che ha superato ostacoli e barriere e, grazie alla corretta terapia, vive una vita normale ed è tornato alla sua passione: camminare. Una testimonianza forte e concreta riguardo alla possibilità di tornare a realizzare i propri sogni nonostante la malattia. Giorgio ha percorso la Via Degli Dei a piedi, oltre 120 km di cammino in una settimana, un percorso non solo fisico ma anche metafora del patient journey, attraverso tutti “i passi” che una persona con spondiloartrite percorre per riuscire a gestire la malattia e raggiungere un buon livello di qualità di vita.
Che risultati avete o volete raggiungere?
è una campagna di sensibilizzazione e come tale abbiamo voluto raggiungere più persone possibile con un approccio omnichannel. Abbiamo coinvolto e ottenuto il patrocinio anche delle principali associazioni pazienti, arrivando in modo capillare su tutto il territorio nazionale. I risultati sono stati importanti: oltre 61 milioni di contatti per le uscite stampa con 700 articoli e riprese, oltre 200.000 landing sul sito e 400.000 pagine visualizzate, quasi 60.000 test sul mal di schiena effettuati con un CR del 36%, un canale FB con una community di oltre 32.000 persone e quasi 16 milioni di impression con 140 post e un canale IG con una community di oltre 5.000 persone e oltre 8 milioni di impression con 340 post e stories.
Cosa pensa ci sia ancora da fare in questo ambito?
Il sostegno allo sviluppo di iniziative di informazione e sensibilizzazione come la campagna “Passi di SAlute” è di primaria importanza, perché avvalora il bisogno di indirizzare i pazienti alla miglior cura disponibile presso i centri ospedalieri di riferimento e sottolinea il ruolo e l’impegno che tutti i giorni Novartis conferma per i pazienti e per il loro percorso di cura. Tutti gli stakeholder coinvolti devrebbero sostenere la corretta informazione e lavorare con il solo obiettivo comune della salute dei pazienti.
Qual è l’aspetto principale del Communication Project che sarà più importante secondo lei nei prossimi anni?
Un aspetto particolarmente importante sarà quello di sapere integrare i vari strumenti a disposizione con un approccio omnichannel e multistakeholder. I progetti sono sempre più spesso gestiti da team cross-funzionali perché le attività di una campagna di comunicazione sono tante e diversificate, richiedono una visione a 360° ma competenze specifiche e know–how specializzato, continua flessibilità, confronto, condivisione, ascolto della rete, stimoli dal campo e confronto coi tutti gli stakeholder.
