Depressione: le implicazioni dei farmaci antipertensivi

Secondo quanto riportato da uno studio condotto da Sandosh Padmanabhan della University of Glasgow e pubblicato su Hypertension, chi assume farmaci per controllare la pressione alta sarebbe molto più soggetto a sviluppare depressione o altri disturbi dell’umore fino a raddoppiare il rischio di ricovero ospedaliero. Al contrario però, sempre nello stesso studio, Padmanabhan ha anche scoperto che un’altra classe di farmaci sempre contro l’ipertensione ha al contrario un effetto benefico nei confronti della depressione, tanto che l’autore della ricerca suggerisce di usarli per il trattamento di questa patologia.

Lo studio ha coinvolto 44.066 pazienti ipertesi selezionati perché in cura con antagonisti dell’angiotensina, beta-bloccanti, inibitori del canale del calcio (calcio-antagonisti) o diuretici (tiazidici). Il gruppo è stato confrontato con 111.936 pazienti non in cura con questi farmaci. In cinque anni di osservazione è emerso che aumenta il rischio di ospedalizzazione per disturbi dell’umore (depressione e disturbo bipolare) fino a più che raddoppiare per gli ipertesi in cura con antagonisti del calcio e beta-bloccanti. Invece gli antagonisti dell’angiotensina sembrano avere un effetto protettivo rispetto ai disturbi dell’umore e i diuretici triazitici nessun effetto in tal senso.

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