Cervello: la marijuana modifica il meccanismo di ricompensa per un’azione

(Reuters Health) – Nel tempo, l’uso di marijuana potrebbe alterare il processo di elaborazione della ricompensa a livello della parte del cervello nota come nucleus accumbens, un meccanismo che aumenterebbe il rischio di sviluppare dipendenza da questa sostanza. A ipotizzarlo è uno studio condotto da Mary Heitzeg dell’Università del Michigan di Ann Arbor. La ricerca è stata pubblicata su JAMAPsychiatry.

Lo studio
Gli scienziati hanno preso in considerazione 108 ventenni, 39 donne e 69 uomini, che avevano preso parte al Michigan Longitudinal Study, uno studio su giovani ad alto rischio di soffrire di disturbi legati all’uso di droghe. I partecipanti dovevano riportare, annualmente, l’utilizzo di marijuana o altre droghe, dall’età di 11 anni. “Per mettere alla prova il sistema di ricompensa del cervello, abbiamo utilizzato un metodo che dava la possibilità ai partecipanti di vincere dei soldi – ha spiegato Heitzeg – valutando con quale velocità i partecipanti rispondevano all’invito”. Inoltre, i giovani si sono sottoposti a Risonanza Magnetica tre volte durante lo studio, all’età di 20, 22 e 24 anni.

I risultati
“Il maggiore consumo di marijuana era associato a una minore risposta verso la possibilità di vincere soldi”, ha spiegato la ricercatrice americana. Dal momento, però, che i consumatori di marijuana sono anche fumatori di sigarette, e che studi precedenti hanno mostrato che anche la nicotina potrebbe alterare il sistema della ricompensa del cervello, i ricercatori hanno tenuto in considerazione anche questo fattore, arrivando alla conclusione che l’effetto delle sigarette non sarebbe significativo.

Lo studio, però, non è riuscito a dimostrare se l’effetto della marijuana è diretto o indiretto. “Questo sarà un importante step futuro per capire come l’uso di marijuana aumenta il rischio di dipendenza”, ha spiegato Heitzeg, secondo la quale “questa ricerca dimostra che la marijuana non è così ‘sicura’ come molti pensano”. Secondo Francesca Filbey, del Center for Brain Health dell’Università del Texas, a Dallas, che ha scritto un editoriale sull’articolo, “c’è stato un costante aumento nell’uso della marijuana dal 2007. Più del 60% delle persone che fanno uso di droghe illecite negli USA fuma marijuana. Non sappiamo – ha spiegato – se l’utilizzo di questa sostanza provochi cambiamenti nel cervello e se eventualmente questi cambiamenti siano la causa o la conseguenza dell’utilizzo della marijuana.

Fonte: JAMA Psychiatry 2016

Marilynn Larkin

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 

 

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