Cambiamenti climatici e patologie cutanee

I cambiamenti climatici stanno portando alcune patologie cutanee ed altre malattie in regioni nelle quali raramente erano state osservate in precedenza. I dermatologi dunque dovrebbero tenerne conto nell’effettuare diagnosi, come affermato da Misha Rosenbach dell’Università della Pennsylvania, autore di una recente revisione della letteratura in materia.

Con il riscaldamento globale, molti batteri, virus, funghi e parassiti possono sopravvivere in aree in cui non erano mai stati osservati prima: la malattia di Lyme, ad esempio, viene osservata in zone sempre più settentrionali degli USA e del Canada. Virus come dengue, chikungunya e Zika vengono trasmessi da zanzare originariamente provenienti da Africa ed Asia, che ora si sono diffuse sempre più a nord. Diciassette degli anni più caldi di sempre si sono verificati negli ultimi 18 anni, in larga misura a causa della combustione dei carburanti fossili e della distruzione della foresta pluviale, ma anche il riscaldamento delle acque e le alluvioni possono dare origine a minacce cutanee che precedentemente non erano tipiche di determinate aree: il riscaldamento degli oceani incrementa la popolazione di meduse, ed alcune zone dovranno attendersi un intensificarsi delle piogge, e quindi anche dei focolai di malattie veicolate dalle acque.

Un’altra conseguenza dermatologica dei cambiamenti climatici consiste nei tumori cutanei: con la deplezione dell’ozono, il rischio di questi tumori aumenta, ed un incremento della temperatura di 2 gradi potrebbe aumentare l’incidenza dei tumori del 10% ogni anno. Le conseguenze dermatologiche dei cambiamenti climatici, comunque, potrebbero non essere tutte negative. Se le temperature continuano ad aumentare, alcuni habitat di zanzare verrebbero prosciugati, ed alcune aree patologiche potrebbero restringersi. Quando si osserva febbre e rash in un paziente, la diagnosi che si sospetta dipende dalla zona in cui ci si trova: è importante ricordare che quanto imparato in sede accademica 10 o 20 anni fa è soggetto a rapidi cambiamenti, ed è importante mantenere una mente aperta sulle possibili diagnosi. (J Am Acad Dermatol online 2016, pubblicato l’11/10)

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