Gravi disturbi dell’umore: ECT riduce ricoveri ospedalieri

Nel periodo storico in cui molti ospedali statunitensi stanno abbandonando la terapia elettroconvulsivante (ECT), i risultati di un nuovo studio danno un forte incentivo per offrirla. Quanto riscontrato suggerisce che una maggiore disponibilità della ECT potrebbe determinare una riduzione dei nuovi ricoveri fra i pazienti psichiatrici ospedalieri con gravi disturbi affettivi.

Lo studio ha preso in esame 162.691 pazienti, ed i suoi risultati si aggiungono alle evidenze secondo cui una maggiore disponibilità di questo trattamento potrebbe determinare una riduzione del 46% nei nuovi ricoveri entro 30 giorni dalle dimissioni in questi pazienti, come riportato da Eric Slade dell’università del Maryland, autore dello studio.

Se questi risultati venissero confermati indipendentemente, ciò indicherebbe che i programmi ECT potrebbero aiutare gli ospedali a raggiungere l’obiettivo di performance per i nuovi ricoveri entro 30 giorni, e quindi sostenere questi programmi è di importanza critica per la performance complessiva di un sistema sanitario regionale o statale.

Secondo gli esperti, le evidenze che indicano che la ECT sia efficace nel trattamento dei disturbi dell’umore sono diversificate, di lunga data ed incontrovertibili, sia nel breve che nel lungo periodo, ma diversi fattori contribuiscono alla frequenza bassa e poco costante del suo impiego. Probabilmente il più importante risiede nella stigmatizzazione derivante dal trattamento per il paziente e dalla sua raccomandazione o somministrazione da parte del medico. Inoltre, fattori non clinici di natura economica, culturale e politica possono influenzare fortemente la disponibilità e l’impiego di questo intervento, che potrebbe cambiare la vita di alcuni pazienti e salvare quella di altri. (JAMA Psychiatry online 2017, pubblicato il 28/6)

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