(Reuters Health) – Le alterazioni del sonno profondo potrebbero aumentare la quantità di beta amilode nel liquido cerebrospinale. Un cattivo sonno, nel tempo, si associa a livelli più elevati di proteina Tau nel liquido cefalorachiano (CSF). Lo hanno rilevato Yo-El Ju e colleghi della Scuola…
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Alzheimer: scoperta la struttura della proteina tau, alla base del processo degenerativo
(Reuters Health) – Passo avanti epocale nella malattia di Alzheimer. Un gruppo di ricercatori anglo-americani ha scoperto la struttura molecolare della proteina Tau, responsabile della demenza che caratterizza questa malattia. Erano più di 25 anni che non si otteneva un progresso scientifico così importante.…
LeggiCervello: la sonnolenza diurna “deposita” la placca beta- amiloide
(Reuters Health) – Le persone di una certa età, cognitivamente normali, che durante il giorno manifestano sonnolenza eccessiva potrebbero avere maggiori probabilità di incorrere negli anni in un accumulo cerebrale di placca beta-amiloide. Lo ha sottolineato in un recente studio Adam P. Spira, della…
LeggiAlzheimer: al via sperimentazione con ultrasuoni
Curare l’Alzheimer con una nuova tecnica che non prevede l’uso di farmaci, bensì ultrasuoni.Il primo trial clinico per valutare l’efficacia di questo nuovo metodo non invasivo è partito in Canada su un gruppo di pazienti di età compresa tra i 50 e gli 86…
LeggiDemenze: nuova possibile cura da due farmaci per tumori e depressione
Nuove speranze si accendono per la cura dell’Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative da prioni, come quella di Creutzfeld-Jakob da due farmaci impiegati contro il cancro e la depressione. Come spiegano nello studio, pubblicato su Brain, i ricercatori del Medical Research Council di Leicester, questi…
LeggiAlzheimer: l’uso di benzodiazepine aumenta il rischio di polmoniti
(Reuters Health) – L’uso di benzodiazepine aumenterebbe il rischio di soffrire di polmonite tra i malati di Alzheimer. A ipotizzarlo è uno studio finlandese coordinato da Heide Taipale, del Kuopio Research Centre of Geriatric Care, dell’University of Eastern Finland. La ricerca è stata pubblicata…
LeggiMacula dell’occhio, “spia” dell’Alzheimer
(Reuters Health) – Un’indagine approfondita della macula permette di evidenziare difetti visivi caratteristici della malattia di Alzheimer. È quanto emerge da uno studio spagnolo pubblicato da Eye. “Il nostro studio ha evidenziato cambiamenti rilevanti nei parametri retinici attraverso l’utilizzo di tecnologie di imaging oftalmologico, modifiche…
LeggiScoperta l’origine dell’Alzheimer. La partita si gioca nell’area cerebrale dei disturbi dell’umore
Non l’area del cervello deputata alla memoria, ma quella legata ai disturbi dell’umore. La causa dell’Alzheimer risiede in parte del cervello diversa da quanto fin ora pensato e questo potrebbe rivoluzionare il panorama delle cure. Il lavoro tutto italiano, coordinato da Marcello D’Amelio, professore associato…
LeggiAlzheimer: scoperta molecola responsabile della perdita di memoria
Si chiama Ephexin5 ed è una molecola che potrebbe divenire il target di una nuova classe di farmaci anti-Alzheimer sia preventivi che per chi è già malato. A scoprirla è stato un gruppo di ricercatori guidato da Gabrielle Sell, della Johns Hopkins University School of Medicine che…
LeggiMinerva: arriva la piattaforma hi-tech di micro-organi per studiare l’Alzheimer
Si chiama Minerva ed è una piattaforma supertecnologica di micro-organi su chip in grado di svelare il ruolo della flora intestinale in molte gravi malattie neurologiche e neurodegenerative come ad esempio l’Alzheimer. La piattaforma Minerva (Piattaforma ingegnerizzata Microbiota-Intestino-Cervello per studiare l’impatto della flora intestinale sulla…
LeggiDemenza: dormire troppo ne raddoppia il rischio
Per quanto possa essere piacevole, dormire troppo non fa bene. Le ore che si trascorrono nel letto infatti potrebbero essere indicative del rischio di sviluppare demenza: più si dorme, più il rischio aumenta. Se oltre a dormire troppo si è anche poco istruiti il rischio…
LeggiAlzheimer: il bilinguismo può ritardarlo fino a 4 anni
Essere bilingui potrebbe ritardare l’insorgere della malattia di Alzheimer fino a 4 anni. A rivelarlo è stato uno studio condotto in Alto Adige dalla Medicina Nucleare con il supporto della Geriatria e della Fisica Sanitaria, svolto in collaborazione con l’Unità di Neuroimaging molecolare e…
LeggiAlzheimer: un inaspettato aiuto dalla sauna
Concedersi al relax della sauna 4-7 volte a settimana potrebbe essere d’aiuto contro Alzheimer e demenza. Un gruppo di ricercatori dell’Università della Finlandia Orientale ha scoperto infatti che praticare la sauna quasi tutti i giorni della settimana potrebbe ridurre il rischio di demenza e…
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