I risultati di uno studio pilota suggeriscono che i biomarcatori nella saliva potrebbero aiutare ad identificare i soggetti a rischio di sviluppare morbo di Alzheimer. La differenza fra soggetti con Alzhaimer o lievi difetti cognitivi e quelli sani riguarda la concentrazione salivare di diversi…
LeggiCanale Medicina: Neuroscienze & patologie neurodegenerative
Malattie neurodegenerative: tassi di sopravvivenza variano ampiamente
Per quanto i pazienti con sinucleinopatie presentino tassi di sopravvivenza inferiori rispetto alla popolazione generale, questi tassi differiscono fra le varie patologie neurodegenerative. Uno studio basato su una popolazione di 900 soggetti ha dimostrato che il 69% di coloro che ricevono diagnosi di sinucleinopatie…
LeggiPUFA aiutano a prevenire invecchiamento cerebrale
I dati di due nuovi studi supportano un ruolo critico per i PUFA nel mantenimento dell’integrità di alcune specifiche strutture cerebrali alla base dell’intelligenza fluida e della memoria, e si aggiungono alle attuali evidenze secondo cui i PUFA omega-3 ed omega-6 promuovano l’invecchiamento sano…
LeggiCamminare fa bene al cervello, non solo al cuore
(Reuters Health) – Una camminata di moderata intensità può migliorare la funzione cognitiva in adulti con lieve compromissione cognitiva di origine vascolare. A suggerirlo è un piccolo studio canadese. I ricercatori hanno riportato, sul British Journal of Sports Medicine di aprile, che nei partecipanti allo…
LeggiIctus: il cervello potrà autoripararsi con le cellule staminali multipotenti?
(Reuters Health) – I tessuti cerebrali di pazienti con un ictus contengono cellule staminali multipotenti che possono contribuire alla riparazione neurale. L’evidenza – che emerge da uno studio giapponese – potrebbe avere positive ripercussioni in ambito terapeutico. “Si è sempre creduto che le aree cerebrali…
LeggiTraumi cerebrali: temperatura corporea circadiana connessa al stato di coscienza
Un recente studio ha dimostrato che i ritmi circadiani relativi alla temperatura corporea sono correlati al livello di coscienza nei pazienti con gravi traumi cerebrali. Ciò suggerisce che il ritmo circadiano possa rappresentare un target terapeutico nei pazienti che presentano disturbi della coscienza (DOC),…
LeggiLievi traumi cerebrali da raffica concussiva possono peggiorare nel tempo
Molti militari con lievi traumi cerebrali da raffiche concussive vanno incontro ad evoluzione piuttosto che a risoluzione dei sintomi nell’arco di 1-5 anni, e questo processo potrebbe essere legato più a sintomi psichiatrici che a deficit cognitivi. Secondo la prof.ssa Christine Mac Donald dell’università…
LeggiEmorragia subaracnoidea: conta leucocitaria predice ischemia
Una conta leucocitaria precocemente elevata rappresenta un forte fattore predittivo di ischemia cerebrale ritardata dopo un’emorragia subaracnoidea (SAH) nei pazienti in buono stato clinico. Secondo Fawaz Al-Mufti della Rutgers New Jersey Medical School di Newark, autore di uno studio su 849 pazienti, i pazienti…
LeggiSLA: Fda approva nuova terapia
La Food and Drug Administration (FDA) ha approvato una nuova terapia contro la Sclerosi laterale amiotrofica. Il trattamento a base di edaravone, è stato inizialmente messo a punto in Giappone contro l’ictus e poi sperimentato negli Usa su 137 pazienti colpiti appunto dalla sclerosi amiotrofica…
LeggiSclerosi laterale amiotrofica: proteina C-reattiva biomarcatore prognostico?
I livelli sierici di proteina C-reattiva (PCR) sono stati proposti come fattore prognostico utile, praticabile e potenzialmente efficace nei pazienti con sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Elevati livelli di PCR potrebbero identificare i pazienti con SLA che rispondono meglio ad un nuovo farmaco in via…
LeggiMorbo di Parkinson: DBS migliora qualità del sonno e riduce sonnolenza diurna
I pazienti con morbo di Parkinson dormono meglio dopo essersi sottoposti a stimolazione cerebrale profonda (DBS), e vanno incontro ad una riduzione della sonnolenza diurna. Lo ha dimostrato un piccolo studio condotto su 50 pazienti da Esther Werth dell’università di Zurigo, second cui il…
LeggiMorbo di Parkinson: infusioni di apomorfina riducono tempi “off”
Il trattamento con infusioni sottocutanee (SCI) dell’agonista della dopamina noto come apomorfina potrebbe ridurre i tempi “off” nelle forme avanzate di morbo di Parkinson. Questo termine si riferisce alla scomparsa degli effetti dei farmaci con la progressione della malattia, che spesso prelude a periodi…
LeggiSindrome di Lennox-Gastaut: cannabidiolo riduce attacchi epilettici
L’aggiunta di cannabidiolo (CBD) alla terapia farmacologica antiepilettica (AED) riduce significativamente la frequenza delle cadute da attacco epilettico nei pazienti con sindrome di Lennox-Gastaut (LGS), determinando un aumento degli effetti collaterali, ma risultando comunque in genere ben tollerato. Questo dato deriva da uno studio…
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