(Reuters Health) – Uno studio dell’Università del Kentucky di Lexinton ha rilevato come la presenza di quattro proteine mal ripiegate correlate a neurodegenerazione sia comune nei cervelli degli anziani e si associa a demenza e compromissione della cognizione. Le proteine mal ripiegate – grovigli…
LeggiCanale Medicina: Neuroscienze & patologie neurodegenerative
Come la solitudine altera la mappa del cervello sociale
Le persone con meno relazioni sociali percepiscono spesso un divario tra se stessi e gli altri e questa sensazione si riflette nella mappa del cervello sociale. È quanto rivela uno studio condotto da due psicologi americani, pubblicato sulla rivista Journal of Neuroscience. Per quanto…
LeggiSLA: un passo avanti nella comprensione della malattia
Malattie come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la demenza frontotemporale ed altre condizioni neurodegenerative sono associate a mutazioni del gene UBQLN2 che codifica per la proteina ubiquitina-2, componente fondamentale del processo di riciclaggio attraverso il quale le cellule si liberano dei rifiuti. Un gruppo…
LeggiGli effetti della ketamina sull’attività cerebrale
La ketamina è un anestetico (a dosi più elevate) e analgesico (a dosi più basse), ma anche un allucinogeno ricreativo e un farmaco proposto negli ultimi anni per il trattamento della depressione e del disturbo da stress post-traumatico. Nonostante questi molteplici usi della molecola,…
LeggiRisolta per la prima volta la struttura del recettore della dopamina attivo
La dopamina è un neurotrasmettitore coinvolto in molte funzioni cerebrali: da quelle cognitive al controllo neuromotorio, ma svolge un ruolo anche nella motivazione e nella gratificazione sessuale. I recettori che legano la dopamina sono da tempo il bersaglio di disturbi come il morbo di…
LeggiAlzheimer: progettati degli anticorpi per identificare gli oligomeri di β-amiloide
Il morbo di Alzheimer è la forma più diffusa di demenza. Porta alla morte delle cellule nervose e alla perdita di tessuto cerebrale, con conseguenti problemi di memoria, cambiamenti della personalità e difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane. Secondo l’ipotesi amiloide, alla base di…
LeggiDormire poco, negli anni, è associato ad un maggiore rischio di eventi cardiovascolari e morte
Si sa: dormire troppo o troppo poco potrebbe portare ad un aumento del rischio di eventi cardiovascolari e di mortalità per tutte le cause. Uno studio cinese recentemente pubblicato su Jama lo ha confermato analizzando quelle che gli autori definiscono “traiettorie” della durata del sonno…
LeggiHuntington: scoperto un biomarker della malattia rilevabile 24 anni prima dell’insorgenza dei sintomi
Le prime tracce della malattia di Huntington potrebbero essere rilevabili 24 anni prima dell’insorgenza dei sintomi nei soggetti portatori della mutazione che provoca la patologia. Lo suggerisce uno studio condotto dall’ UCL Queen Square Institute of Neurology dell’University College London e pubblicato dalla rivista…
LeggiI sintomi neurologici del Covid-19: intervista a Nicola Mercuri
Sono ancora molte le cose che non sappiamo sulla malattia Covid-19. Sempre più studi e osservazioni cliniche suggeriscono che Sars-Cov-2, possa agire in modo diretto o indiretto sul sistema nervoso centrale. Uno studio osservazionale condotto dal Policlinico Universitario di Roma Tor Vergata e pubblicato…
LeggiPremiati i vincitori nell’hackathon Novartis sulla SM
Si è concluso ieri, nell’ambito della Milano Digital Week, l’hackathon “NOVARTIS HACK_MS2: MONITORING SOLUTION FOR MS”, promosso da Novartis per favorire l’innovazione e lo sviluppo di idee che possano migliorare la qualità di vita delle persone con Sclerosi Multipla, a partire da una più…
LeggiRidurre la pressione giova alla cognizione: altre evidenze
La riduzione della pressione mediante agenti antipertensivi è connessa ad una significativa riduzione del rischio di demenza e deficit cognitivi, come emerge dalla più recente ed ampia analisi in materia, che ha preso in considerazione 14 studi fra cui gli studi SPRINT ed OPE-3.…
LeggiMorbo di Alzheimer: disturbi del sonno predicono rapido declino cognitivo
Un eccesso di disturbi del sonno risulta connesso ad un incremento del declino cognitivo nei pazienti con morbo di Alzheimer. Come affermato damAdrienne Atayde del St. Michael’s Hospital di Toronto, autrice di uno studio condotto sui dati relativi a più di 400 pazienti, i…
LeggiChiara firma della SLA nei denti dei bambini
Gli adulti che sviluppano SLA metabolizzano i minerali in modo diverso rispetto a quelli che non la sviluppano, e ciò emerge nella dentizione durante l’infanzia. Lo dimostra uno studio condotto su 36 pazienti con SLA e 31 soggetti sani di controllo secondo cui le…
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