Il morbo di Alzheimer è la forma più diffusa di demenza. Porta alla morte delle cellule nervose e alla perdita di tessuto cerebrale, con conseguenti problemi di memoria, cambiamenti della personalità e difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane. Secondo l’ipotesi amiloide, alla base di…
LeggiCanale Medicina: Neuroscienze & patologie neurodegenerative
Dormire poco, negli anni, è associato ad un maggiore rischio di eventi cardiovascolari e morte
Si sa: dormire troppo o troppo poco potrebbe portare ad un aumento del rischio di eventi cardiovascolari e di mortalità per tutte le cause. Uno studio cinese recentemente pubblicato su Jama lo ha confermato analizzando quelle che gli autori definiscono “traiettorie” della durata del sonno…
LeggiHuntington: scoperto un biomarker della malattia rilevabile 24 anni prima dell’insorgenza dei sintomi
Le prime tracce della malattia di Huntington potrebbero essere rilevabili 24 anni prima dell’insorgenza dei sintomi nei soggetti portatori della mutazione che provoca la patologia. Lo suggerisce uno studio condotto dall’ UCL Queen Square Institute of Neurology dell’University College London e pubblicato dalla rivista…
LeggiI sintomi neurologici del Covid-19: intervista a Nicola Mercuri
Sono ancora molte le cose che non sappiamo sulla malattia Covid-19. Sempre più studi e osservazioni cliniche suggeriscono che Sars-Cov-2, possa agire in modo diretto o indiretto sul sistema nervoso centrale. Uno studio osservazionale condotto dal Policlinico Universitario di Roma Tor Vergata e pubblicato…
LeggiPremiati i vincitori nell’hackathon Novartis sulla SM
Si è concluso ieri, nell’ambito della Milano Digital Week, l’hackathon “NOVARTIS HACK_MS2: MONITORING SOLUTION FOR MS”, promosso da Novartis per favorire l’innovazione e lo sviluppo di idee che possano migliorare la qualità di vita delle persone con Sclerosi Multipla, a partire da una più…
LeggiRidurre la pressione giova alla cognizione: altre evidenze
La riduzione della pressione mediante agenti antipertensivi è connessa ad una significativa riduzione del rischio di demenza e deficit cognitivi, come emerge dalla più recente ed ampia analisi in materia, che ha preso in considerazione 14 studi fra cui gli studi SPRINT ed OPE-3.…
LeggiMorbo di Alzheimer: disturbi del sonno predicono rapido declino cognitivo
Un eccesso di disturbi del sonno risulta connesso ad un incremento del declino cognitivo nei pazienti con morbo di Alzheimer. Come affermato damAdrienne Atayde del St. Michael’s Hospital di Toronto, autrice di uno studio condotto sui dati relativi a più di 400 pazienti, i…
LeggiChiara firma della SLA nei denti dei bambini
Gli adulti che sviluppano SLA metabolizzano i minerali in modo diverso rispetto a quelli che non la sviluppano, e ciò emerge nella dentizione durante l’infanzia. Lo dimostra uno studio condotto su 36 pazienti con SLA e 31 soggetti sani di controllo secondo cui le…
LeggiScala di rischio di Framingham predice anche declino cognitivo
Un maggior carico di rischio cardiovascolare, misurato mediante la scala di rischio di Framingham, risulta associato a segni neurodegenerativi e potrebbe predire il declino cognitivo nel tempo. In assenza di trattamenti efficaci per la demenza, è necessario monitorare e controllare il carico di rischio…
LeggiFibrillazione atriale: infarti cerebrali silenti nel 3% dei pazienti
I pazienti con fibrillazione atriale, anche se sotto terapia anticoagulante, sviluppano infarti cerebrali silenti ad un tasso del 3% all’anno, come emerge dallo studio SWISS-AF, condotto su 1227 pazienti da cui si evince anche che questi eventi sono correlati ad un lieve ma statisticamente…
LeggiSegregazione razziale negativa per il cervello?
Vivere in un ambiente razzialmente segregato nei giovani adulti è associato ad una scarsa funzionalità cognitiva nella mezza età, il che potrebbe spiegare le disparità fra razza bianca e nera nel rischio di demenza in età avanzata, come affermato da Adina Zeki Al Hazzouri…
LeggiMiastenia gravis di nuova insorgenza: promettente il rituximab
I pazienti con miastenia gravis che vengono trattati precocemente con l’anticorpo monoclonale noto come rituximab, ottengono la remissione più precocemente rispetto a quelli trattati più avanti nel processo patologico. Lo suggerisce uno studio condotto su 72 pazienti i cui risultati devono essere considerati preliminari,…
LeggiReperti incidentali alla RM cerebrale nel 5% dei pazienti anziani
Una nuova ricerca ha dimostrato che quasi il 5% dei cittadini britannici anziani presenta anomalie cerebrali potenzialmente gravi, compresi gli aneurismi, e circa un terzo presenta anomalie dei test ematici. La conoscenza della prevalenza prevista di questi reperti incidentali nella popolazione generale anziana risulta…
Leggi