(Reuters Health) – Secondo un nuovo report redatto da medici cinesi, il COVID-19 può anche provocare ictus e altri gravi danni cerebro-vascolari. “Anche i neurologi devono esseri pronti a combattere la battaglia contro il COVID-19, soprattutto in un momento in cui la nostra comprensione…
LeggiCanale Medicina: Neuroscienze & patologie neurodegenerative
SMR e SMPP: ocrelizumab riduce rischio progressione malattia e disabilitĂ
Le nuove analisi degli studi di fase III OPERA I e OPERA II e delle estensioni in aperto hanno evidenziato come il trattamento con ocrelizumab, di Roche, abbia ridotto il rischio di progressione della malattia e della disabilitĂ nella Sclerosi Multipla Recidivante (SMR) e…
LeggiSMA tipo 1: risdiplam raggiunge endpoint primario studio FIREFISH
NovitĂ per quanto riguarda l’atrofia muscolare spinale (SMA) sintomatica di tipo 1 nei bambini di etĂ compresa tra 1 e 7 mesi. Arrivano dallo studio FIREFISH, nel quale il farmaco sperimentale risdiplam ha raggiunto l’endpoint primario, con il 29% dei bambini (12/41; p <…
LeggiIctus associato a forame ovale pervio: necessaria nuova classificazione
E’ stata richiesta una nuova classificazione per l’ictus ischemico nei pazienti che presentano un forame ovale pervio (PFO) che rappresenta la probabile causa dell’ictus stesso. La nuova classificazione, ossia quella di ictus associato a PFO, è stata proposta da un ampio gruppo di esperti…
LeggiMorbo di Alzheimer: gene della longevitĂ riduce il rischio nei portatori di APOE4
Una certa forma del gene della longevitĂ , detto klotho, è associata ad un effetto protettivo nei confronti dei deficit cognitivi e del morbo di Alzheimer nei soggetti portatori del gene APOE4 che predispone ad un maggior rischio di questa patologia. Lo suggerisce uno studio…
LeggiCome funzionano davvero gli stimolantori nel migliorare l’attenzione?
Piuttosto che migliorare la concentrazione, il metilfenidato ed altri stimolanti simili di fatto funzionano incrementando la motivazione individuale al completare compiti difficili incrementando i livelli di dopamina. Questi farmaci dunque non incrementano soltanto la capacitĂ di svolgere dei compiti, ma anche la motivazione a…
LeggiDieta e rischio demenza: ancora nuovi dati
La combinazione degli alimenti consumati da una persona potrebbe influenzare il rischio di demenza esattamente nella stessa misura dei singoli alimenti che vengono consumati. I soggetti la cui dieta consta eminentemente di alimenti a lavorazione industriale e grassi hanno probabilitĂ significativamente maggiori di sviluppare…
LeggiDemenza: supporto per l’amiloide come target preventivo
I primi dati dello studio Anti-Amyloid Treatment in Asymptomatic Alzheimer’s Disease (A4) supportano l’ipotesi secondo cui un maggior livello cerebrale di amiloide rappresenta uno stadio preclinico precoce di morbo di Alzheimer. L’analisi dei dati ha dimostrato che elevati livelli di amiloide in anziani clinicamente…
LeggiIntervento sulla consapevolezza connesso a benefici cognitivi
Gli interventi basati sulla consapevolezza possono avere un effetto benefico sulla cognizione, per quanto limitato ad alcuni domini cognitivi. Lo suggerisce la meta-analisi di 78 studi randomizzati condotta da Nur Hani Zainal della Pennsylvania State University, secondo cui dato che la ricerca dimostra che…
LeggiParkinsonismo farmacoindotto: connettivitĂ funzionale rete sensorimotoria predice ripresa
In una sostanziale proporzione di pazienti con parkinsoninsmo farmacoindotto (DIP), il parkinsonismo può persistere per periodi prolungati dopo la sospensione del farmaco responsabile, il che suggerisce la presenza di una subdola neurodegenerazione sottostante. E’stato ipotizzato che i pazienti con DIP presentino deficit della connettivitĂ …
LeggiPrimo caso di CoVid-19 presentato come sindrome di Guillain-Barré
E’ stato descritto in Cina il primo caso di CoVid-19 inizialmente presentato come sindrome di Guillain-Barrè (GBS). Il paziente era una donna di 61 anni di ritorno a casa da Wuhan durante la pandemia. Come affermato da Sheng Chen della Shangai Jiao Tong University,…
LeggiParkinson: la Cbt al telefono allevia la depressione
(Reuters Health) – Secondo quanto emerge da uno studio randomizzato pubblicato da Neurology, la terapia cognitivo comportamentale (Cbt) telefonica, in aggiunta al normale trattamento, migliora notevolmente i sintomi della depressione nei pazienti con Malattia di Parkinson. “La Cbt migliora la depressione insegnando agli individui…
LeggiEmicrania: altre evidenze dei benefici dell’agopuntura
Ancora altre evidenze indicano i benefici dell’agopuntura come trattamento delle emicranie. Uno studio su 147 pazienti ha infatti indicato che questo trattamento porta ad una riduzione di due giorni con cefalee al mese e del numero complessivo di attacchi di emicrania, e l’effetto è…
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