Circa un terzo dei 146 pazienti con patologie cardiache non ischemiche che hanno partecipato ad un ampio studio sulla resincronizzazione cardiaca (CRT) avevano cardiomiopatie correlate a contrazioni ventricolari premature che sarebbero state passibili di ablazione con catetere o altre terapie diverse dalla CRT. E’…
LeggiCanale Medicina: Ipertensione & Scompenso
Ipertensione: polifarmacoterapia rischiosa negli anziani fragili
Un nuovo studio condotto su piĂą di 1.000 soggetti fragili fra gli 80 ed i 90 anni di etĂ che vivono in casa di cura mette in guardia sulla sicurezza dell’impiego di combinazioni di terapie antipertensive nei pazienti anziani e fragili con pressione sistolica…
LeggiScompenso cardiaco, 165mila ricoveri l’anno in Italia
Oltre 600.000 persone colpite, 500 ricoveri ogni giorno per un totale di 165.000 l’anno, una durata media di degenza che supera i 10 giorni con un totale di 1.650.000 giornate di ricovero all’anno. Sono i numeri dello scompenso cardiaco, una vera e propria emergenza…
LeggiLVAD: variabili cause di morte
A seguito dell’impianto di un dispositivo di supporto ventricolare sinistro (left ventricular assist device, LVAD), le cause di mortalitĂ variano in base al periodo di tempo trascorso dalla procedura. Secondo John Stulak della Mayo Clinic di Rochester, autore di uno studio in materia su…
LeggiInsufficienza cardiaca: la cultura sanitaria è importante per la sopravvivenza del paziente
I pazienti con insufficienza cardiaca acuta hanno maggiori probabilitĂ di morire entro due anni dal ricovero se hanno problemi a comprendere le informazioni sanitarie ed a farne uso. Secondo Candace McNaughton della Vanderbilt University di Nashville, autrice di uno studio in materia su 1.379…
LeggiInsufficienza tricuspidale e ingrossamento del ventricolo destro associati a aumento della mortalitĂ
(Reuters Health) – Secondo alcune evidenze cliniche su pazienti inoperabili, l’insufficienza tricuspidale (RT) e l’ingrossamento del ventricolo destro hanno un impatto negativo sui risultati della sostituzione della valvola aortica transcatetere (TAVR).  Secondo Brian R. Lindman, della Washington University School of Medicine di St Louis,…
LeggiAvversità nell’infanzia: rischio aumentato di ipertensione in età adulta
I soggetti esposti a molteplici esperienze negative nell’infanzia, come abusi, abbandono o crescita in famiglie disfunzionali, presentano nella prima etĂ adulta una pressione significativamente piĂą elevata rispetto a coloro che sono cresciuti liberi da queste esperienze traumatiche: la correlazione persiste anche tenendo conto di…
LeggiVitamina D inefficace per ridurre la pressione
L’integrazione di vitamina D risulta inefficace per ridurre la pressione e non dovrebbe dunque essere impiegata per il controllo pressorio. Questo risultato deriva da una recente meta-analisi che ne confuta una precedente risalente al 2010, che aveva suggerito che la vitamina D potesse ricoprire…
LeggiProtesi mitralica: biologica o meccanica?
La scelta fra una bioprotesi ed una protesi valvolare meccanica per la sostituzione della valvola mitralica nei pazienti non anziani non è univoca. Secondo uno studio retrospettivo su pazienti di etĂ compresa fra 50 e 69 anni, a distanza di 15 anni dall’intervento non…
LeggiResincronizzazione cardiaca: conseguenze sulla terapia
Secondo i risultati dello studio MADIT-CRT, migliore è la risposta del paziente alla resincronizzazione cardiaca, maggiore è la probabilitĂ che egli possa sospendere l’assunzione di diuretici dell’ansa e limitarsi ad assumere ACE-inibitori e bloccanti del recettore per l’angiotensina, entrambi i quali migliorano indipendentemente la…
LeggiIpertensione&Scompenso N° 1
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LeggiPressione troppo bassa? A rischio negli anziani la perfusione cerebrale
In un piccolo studio su 200 pazienti ambulatoriali anziani di un centro per il potenziamento mnemonico, i soggetti in terapia antipertensiva con una pressione sistolica diurna non superiore a 128 mmHg, sono andati incontro ad un maggior declino cognitivo nell’arco di nove mesi rispetto…
LeggiDefibrillatore impiantabile, riduce la mortalitĂ per arresto cardiaco
I pazienti anziani, sopravvissuti ad un arresto cardiaco intraospedaliero, che ricevono un defibrillatore cardioverter impiantabile (ICD), presentano nell’arco di tre anni un rischio di mortalitĂ significativamente ridotto rispetto agli altri. Secondo una recente analisi, per salvare una vita sarebbe necessario trattare per tre anni…
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