L’uso di farmaci per facilitare il sonno da parte di pazienti anziani ipertesi è connesso ad un susseguente incremento nell’uso di farmaci antiupertensivi. Lo dimostra un’indagine condotta su 752 pazienti da Jose Banegas della Universidad Autonoma de Madrid, secondo cui gli studi precedenti avevano…
LeggiCanale Medicina: Ipertensione & Scompenso
Letture pressorie cambiano molto in base al sito di misurazione
La pressione sistolica misurata a livello dell’arteria radiale è di solito maggiore rispetto a quella misurata a livello dell’arteria brachiale, il che ha implicazioni per i dispositivi per la misurazione della pressione. Questo reperto, per quanto previsto, stupisce per la sua entità, spesso non…
LeggiBere, anche moderatamente, non fa bene
(Reuters Health) – Bere non fa bene, neanche moderatamente. La smentita arriva dalla Cina. Secondo i risultati di un importante studio genetico basato nel Paese asiatico, la pressione arteriosa e il rischio di ictus aumentano costantemente con l’aumentare del consumo di alcol. La ricerca,…
LeggiInsufficienza cardiaca: meno ricoveri con la dapagliflozina per il diabete
I pazienti con diabete di tipo 2 che ricevono dapagliflozina vanno incontro ad una riduzione dei ricoveri per insufficienza cardiaca a prescindere dalla frazione di eiezione ventricolare iniziale, ed inoltre in caso di frazione di eiezione ventricolare sinistra inferiore al 45% il trattamento con…
LeggiDenervazione renale riduce la pressione
Una nuova meta-analisi di sei studi sulla denervazione simpatica renale (RSD) ha dimostrato una significativa riduzione della pressione susseguente all’uso di questa tecnica. A seguito dello studio SYMPLICITY HTN-3, che non ha dimostrato alcun beneficio con la denervazione, molte delle speranze riposte in questo…
LeggiTarget pressori stringenti dannosi nei fumatori con ipertensione grave
La gestione intensiva dell’ipertensione nei fumatori potrebbe aumentare il rischio di eventi cardiovascolari. Questo dato si basa su un’analisi secondaria dello studio SPRINT, secondo cui gli effetti benefici osservati negli studi clinici potrebbero comunque essere accompagnati da effetti indesiderati in alcuni sottogruppi della popolazione,…
LeggiFibrillazione atriale: alcol e caffeina possono “innescarla”
(Reuters Health) – Secondo un recente studio condotto dall’Università della California, i principali fattori scatenanti di fibrillazione atriale sono legati a comportamenti e abitudini alimentari, come un’eccessiva assunzione di alcol o caffè. Le persone non sempre comprendono di avere fibrillazione atriale, ma alcune percepiscono…
LeggiCuore e cervello, stessi fattori di rischio
(Reuters Health) – Un recente studio dell’Università di Edimburgo indica che le persone con fattori di rischio vascolare per cardiopatia, come diabete, ipertensione e obesità, potrebbero avere maggiori probabilità di sviluppare cambiamenti strutturali nel cervello che possono portare a demenza. I ricercatori hanno analizzato i dati relativi…
LeggiFibrillazione atriale: lesioni cerebrali peggiorano funzione cognitiva
(Reuters Health) – Le lesioni cerebrali, acute e silenti nella risonanza magnetica, sono associate a una peggiore funzione cognitiva nei pazienti con fibrillazione atriale. È quanto emerge da uno studio multicentrico in Svizzera. “Se li si cerca sistematicamente, si trovano molti danni cerebrali nei…
LeggiAl cuore non fa male la solitudine
Reuters Health) – Per le persone con malattie cardiache ben controllate, vivere da soli non rappresenta un fattore di rischio. È quanto emerge da un ampio studio canadese pubblicato da Hearth, in cui i ricercatori, per cinque anni, hanno monitorato oltre 32.000 pazienti provenienti…
LeggiCardiologia: poche le linee guida basate su evidenze di alto livello
(Reuters Health) – Una nuova ricerca punta il dito sulla maggior parte delle linee guida delle società scientifiche che si occupano di patologie cardiovascolari: non si baserebbero sui più alti ivelli di evidenza. È questa l’opinione di Renato D. Lopes e colleghi, del Duke Clinical Research Institute di…
LeggiPressione ridotta connessa a declino cognitivo negli anziani fragili
Nei pazienti anziani sottoposti a trattamento per ipertensione, una pressione sistolica inferiore a 130 mmHg è connessa ad un ulteriore declino cognitivo, specialmente in presenza di problemi di salute complessi. Secondo Sven Strelt dell’università di Berna, autore dello studio su 1.266 pazienti che ha…
LeggiAldosteronismo primario: adrenalectomia riduce ipertensione
Nei pazienti con aldosteronismo primario l’adrenalectomia è associata ad una riduzione della pressione e della necessità di farmaci antipertensivi. Come affermato da Menno Vriens del centro medico univesitario di Utrecht, autore di uno studio condotto su 435 pazienti, l’aldosteronismo primario rappresenta la più comune…
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