La cura definitiva per l’infezione da Hiv è rappresentata dall’eradicazione del virus dall’organismo del paziente. Allo scopo di ottenere questo risultato, le cellule che sono infette ma non producono copie del virus dovrebbero divenire riconoscibili per poter essere eliminate dal sistema immunitario. A questo…
LeggiCanale Medicina: HIV
Hiv: preferibile terapia quotidiana per la TBC
La terapia anti-TBC quotidiana funziona meglio di quella somministrata tre volte alla settimana nel ridurre i fallimenti del trattamento e la comparsa delle resistenze alla rifampicina nei pazienti con coinfezione Hiv-TBC sotto terapia antiretrovirale. Secondo Sumya Swaminathan dell’Indian Council of Medical Research di Nuova…
LeggiGel al tenofovir meno efficace nelle donne con infiammazione genitale
Il gel al tenofovir risulta meno efficace nella prevenzione dell’Hiv nelle donne con infiammazione genitale. A rivelarlo l’analisi post-hoc dello studio CAPRISA 004, condotto su 774 donne da Jo-Ann Passmore del centro CAPRISA di Durban. Era stato precedentemente riportato che l’infiammazione genitale incrementa il…
LeggiHiv: profili infiammatori unici nei consumatori di cannabis
Fra i soggetti con infezione da Hiv, coloro che fanno uso di cannabis presentano una minor concentrazione di monociti attivati e minori livelli di IP-10, elementi associati alla neuroinfiammazione. Questa riduzione risulta costante, anche tenendo conto della variabilitĂ della frequenza di assunzione della marijuana…
LeggiHiv e disordini neurocognitivi nei pazienti che assumono cocaina
La sintesi e la clearance del colesterono da parte degli astrociti sono strettamente regolate in modo da mantenerne costanti i livelli all’interno del cervello. In questo contesto, i recettori epatici X (LXR) rappresentano i principali regolatori dell’omeostasi del colesterolo nel sistema nervoso centrale. L’incremento…
LeggiHiv: reservoir latente resiste all’eliminazione da parte dei linfociti CD8+
Il trattamento dei reservoir di Hiv latenti con agenti ad inversione di latenza e cellule CD8+ autologhe non riesce ad eliminare il virus in grado di replicarsi. L’esistenza di un reservoir di cellule CD4+ dormienti con infezione latente viene ritenuta una delle principali barriere…
LeggiHiv: diagnosi precoce mediante la saliva?
La PCR a rilevamento anticorpale mediante agglutinazione (ADAP), impiegata nell’analisi dei fluidi orali, consente una diagnosi precoce dell’infezione da Hiv. Secondo Mark Pandon dell’universitĂ della California, sviluppatore del test, per quanto sia stato effettuato un grande progresso negli ultimi anni nell’efficacia dei farmaci anti-Hiv…
LeggiTerapia genica e cellule staminali contro l’Hiv?
Una ricerca condotta sulle scimmie suggerisce che le cellule staminali progenitrici ematopoietiche (HSPC) unitamente con le cellule CAR-T possano fornire una protezione durevole dall’Hiv. Secondo Scott Kitchen dell’universitĂ della California, autore dello studio, esso dimostra il potenziale della terapia genica con cellule staminali di…
LeggiHiv: efficaci dolutegravir-rilpivirina nel mantenere soppressione virale
La combinazione di recente approvazione di dolutegravir e rilpivirina risulta efficace nel mantenere la soppressione virologica negli adulti con Hiv. Questa conclusione deriva dagli studio SWORD-1 e SWORD-2, la cui analisi congiunta è stata condotta da Lesley Kahl della ViiV Healthcare di Brentford, secondo…
LeggiHiv; ridotti i tassi di vaccinazione anti-Hbv
PiĂą di un terzo dei pazienti con infezione da Hiv manca della vaccinazione anti-Hbv, nonostante una raccomandazione di lunga data in questo senso. Come illustrato da John Weiser del CDC di Atlanta, autore dello studio che ha portato a queste conclusioni, i decessi correlati…
LeggiHIV: speranza da terapia genica con cellule “ingegnerizzate”
(Reuters Health) – La terapia genica con cellule staminali potrebbe proteggere dall’HIV. Una ricerca condotta sul modello animale suggerisce che le cellule staminali ematopoietiche o cellule progenitrici (HSPCs), lavorando “in concerto” con i linfociti del recettore dell’antigene, potrebbero fornire una protezione duratura contro l’HIV.…
LeggiHiv: test sierologici rapidi inefficaci nei neonati
I test sierologici rapidi non sono efficaci nello screening neonatale dell’infezione da Hiv. Secondo uno studio condotto in Uganda, per quanto essi siano significativamente piĂą economici rispetto a quelli basati sugli acidi nucleici, i test sierologici rapidi potrebbero presentare una performance inadeguara come indicatori…
LeggiHiv: profilassi prolungata previene trasmissione durante l’allattamento
Sia la terapia antiretrovirale materna (mART) che la profilassi neonatale prolungata con nevirapina (iNVP) aiutano in sicurezza a prevenire il passaggio dell’Hiv tra madre e figlio tramite l’allattamento, come emerge dallo studio PROMISE, condotto su 2.431 madri in allattamento con Hiv da Patricia Flynn…
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