Rapporti sull’uso degli antivirali ad azione diretta (DAA) per l’infezione cronica da virus dell’epatite C (HCV) dopo il successo del trattamento del carcinoma epatocellulare (HCC) suggeriscono tassi più elevati di recidiva dell’HCC. Tuttavia, altri studi indicano l’assenza di un aumento del rischio di recidiva…
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Conoscenza e percezione dell’epatite B nelle popolazioni immigrate
Si stima che 254 milioni di persone convivano con l’epatite B in tutto il mondo. Solo il 13% di persone riceve la diagnosi e il 3% un trattamento antivirale. Senza un trattamento tempestivo, le persone con epatite B rischiano di sviluppare danni epatici come,…
LeggiLa cura dell’HCV con DAA ripristina la capacità funzionale di diversi sottogruppi di cellule T esaurite?
L’infezione cronica da virus dell’epatite C (HCV) porta le cellule T a uno stato disfunzionale a causa dell’esposizione persistente all’antigene. Questo stato persiste anche dopo l’eliminazione virale con i trattamenti a base di interferone utilizzati in precedenza. Il trattamento esclusivo con antivirali ad azione…
LeggiIBD nelle donne in gravidanza può aumentare il rischio di preeclampsia
Sebbene il rischio di disturbi ipertensivi in gravidanza non sia complessivamente aumentato nelle gravidanze in donne affette da malattia infiammatoria intestinale (IBD), si è riscontrato un aumento del rischio di preeclampsia. Ciò potrebbe riflettere una sottostante disfunzione placentare immunomediata. Lo mostra una ricerca pubblicata…
LeggiRemissione tardiva delle IBD con terapie avanzate non è associata a peggiore outcome a 1 anno
Una ricerca pubblicata sull’American Journal of Gastroenterology ha mostrato che circa un sesto dei pazienti con malattia infiammatoria intestinale (IBD) raggiunge una remissione tardiva entro la settimana 30 di terapia con trattamenti avanzati. Questi pazienti, inoltre, hanno outcome a un anno comparabili a quelli…
LeggiDiete ricche di fibre: puntare sull’educazione per favorirne l’assunzione nei casi di IBD
Sebbene la maggior parte dei pazienti con malattie infiammatorie intestinali (IBD) non segua diete ricche di fibre, l’assunzione di questi nutrienti è probabilmente simile alla dieta media, almeno negli USA. Il consumo di fibre, in particolare, è inferiore nei pazienti con IBD e malattia…
LeggiIBD, analisi della gestione della terapia con vedolizumb endovena vs sottocute
Nei pazienti con malattia infiammatoria intestinale (IBD) con risposta parziale all’induzione di vedolizumab endovena, il passaggio alla formulazione sottocutanea può portare a una remissione più profonda rispetto al proseguimento dell’ottimizzazione del farmaco endovena. È la conclusione cui è arrivato uno studio pubblicato sul Journal…
LeggiControllo dell’LDL-C: dati real world confermano efficacia e sicurezza dell’acido bempedoico
Un nuovo studio condotto presso l’Ospedale Niguarda di Milano e pubblicato sul Journal of Clinical Lipidology ha mostrato che l’acido bempedoico (BA), un inibitore dell’ATP citrato liasi, è efficace e ben tollerato nella riduzione del colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL-C) nella pratica clinica…
LeggiI bambini con ipercolesterolemia familiare e diabete di tipo 1 non sono sufficientemente trattati
Secondo un ampio studio europeo pubblicato su Diabetes Care, una quota significativa di bambini con diabete mellito di tipo 1 (T1D) soffre anche di ipercolesterolemia familiare (FH), una patologia che, se non trattata, accelera lo sviluppo di aterosclerosi e aumenta il rischio di eventi…
LeggiDislipidemia e rischio di Alzheimer: possibile un legame causale
Uno studio pubblicato su Medicine ha fornito nuove e solide prove di un possibile legame causale tra iperlipidemia e rischio di malattia di Alzheimer, suggerendo che livelli elevati di colesterolo totale e trigliceridi aumentano la probabilità di sviluppare la malattia, mentre concentrazioni più alte…
LeggiApolipoproteina B: rivela rischio cardiovascolare nei pazienti con coronaropatia e trigliceridi elevati
Un’analisi dello studio EUROASPIRE IV, pubblicata su Clinical Chimica Acta, mostra che nei pazienti coronarici con trigliceridi elevati ma colesterolo totale basso, i livelli sierici di apolipoproteina B (apoB) restano significativamente aumentati, suggerendo la presenza di un rischio cardiovascolare residuo non rilevato dal solo…
LeggiAIP e morfologia della placca predicono il rischio di eventi cardiovascolari nei pazienti con STEMI
L’associazione tra indice aterogenico plasmatico (Atherogenic Index of Plasma, AIP) e morfologia della placca aterosclerotica potrebbe rappresentare un potente strumento per la stratificazione del rischio nei pazienti con infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI). È quanto evidenzia uno studio prospettico pubblicato…
LeggiPrecedenti interventi al ginocchio aumentano i rischi dopo KRA
Secondo uno studio pubblicato su BMC Musculoskeletal Disorders nel 2025, condotto in Cina, i pazienti sottoposti ad artroplastica di sostituzione del ginocchio (KRA), con una storia di precedenti interventi chirurgici al ginocchio, tendono a sviluppare più di frequente complicanze quali infezioni del sito chirurgico…
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