Si sa che il microbiota intestinale di una persona può contribuire al diabete di tipo 2. Ora un gruppo di ricercatori dell’università di Göteborg sono riusciti a descrivere come i batteri possono contribuire al diabete di tipo 2 e potenzialmente prevedere chi svilupperà la…
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La psoriasi delle unghie non influisce sulla risposta della pelle a ixekizumab
Come si sa la presenza di psoriasi delle unghie nei pazienti con la malattia a placche può essere un indicatore di maggiore gravità della malattia. Questo tipo di pazienti ha infatti fatto rilevare un ritardo nella pulizia della pelle dopo il trattamento rispetto a…
LeggiLa metformina è utile per il trattamento di disturbi cutanei primari?
È questa la domanda che ha spinto un gruppo di ricerca a realizzare una revisione della letteratura sulla metformina, un farmaco antiiperglicemico comunemente usato per il trattamento del diabete di tipo II con promettente applicazione off-label per patologie come idrosadenite suppurativa, psoriasi, acne, acantosi…
LeggiNuovo prototipo di pelle sensibile al dolore
È stata sviluppata una pelle artificiale che reagisce al dolore proprio come la quella reale. Questa scoperta potrebbe aprire la strada a protesi migliori, a una robotica più intelligente e a alternative agli innesti cutanei non invasive. Il prototipo riesce a replicare elettronicamente il…
LeggiCarcinoma epatocellulare: microRna per individuare e prevenire il tumore
Un gruppo di ricercatori di Taiwan ha di recente individuato 23 microRna associati alle diverse fasi del carcinoma epatocellulare. Un modello di previsione che usa questa firma genetica potrebbe essere prezioso per il rilevamento del cancro in una fase iniziale e potrebbe aiutare a…
LeggiDiabete e perdita di peso associati all’insorgenza di tumore al pancreas
Una recente diagnosi di diabete e una consistente perdita di peso sembrano essere associati ad un aumentato rischio di sviluppare un carcinoma pancreatico. È quanto suggerisce uno studio americano pubblicato sulla rivista JAMA Oncology. Il cancro al pancreas è la terza causa di morte…
LeggiCoagulazione intravascolare disseminata e disordini di base
La coagulazione intravascolare disseminata (CID), una forma di attivazione sistemica della coagulazione, si presenta con molteplici manifestazioni cliniche e di laboratorio. Un recente documento edito dalla International Society on Thrombosis and Ahemostasis (ISTH) ha esaminato l’importanza dell’identificazione del disordine di base che causa la…
LeggiTrombosi e malattie infiammatorie intestinali nell’era dei JAK-inibitori
I pazienti con malattie infiammatorie intestinali presentano un incremento del rischio di trombosi. L’interazione fra infiammazione e coagulazione è stata studiata intensivamente: è ben noto che alcuni farmaci possano influenzare il sistema emostatico, ma rimangono in piedi diverse perplessità sull’associazione fra terapie e d…
LeggiCoVid-19, coagulazione ed esercizio
La tempesta di citochine proinfiammatorie associata al CoVid-19 influenza negativamente il sistema ematologico, portando ad attivazione della coagulazione ed a disfunzioni endoteliali, ed incrementando pertanto il rischio di trombosi venose ed arteriose. E’ stato riportato che le coagulopatie sono associate alla mortalità nei soggetti…
LeggiEmorragie post-parto: sostanze endogene causano coagulopatie
Le emorragie post-parto sono associate a morbidità e mortalità materna. Una diagnosi accurata della causa delle emorragie puerperali è importante quanto le strategie terapeutiche per la resuscitazione, ed è stato riportato un caso di disordine della coagulazione causato da sostanze endogene simili all’eparina in…
LeggiMetastasi colorettali: sorveglianza e chirurgia “di secondo sguardo” a confronto
La chirurgia sistematica cosiddetta “di secondo sguardo” (in inglese second-look surgery), in combinazione con la Chemio-Ipertermia Intraperitoneale (HIPEC) non sembra apportare un miglioramento significativo alla salute dei pazienti affetti da cancro con metastasi peritoneali colorettali rispetto alla sorveglianza standard. È quanto conclude una ricerca…
LeggiInfarto NSTEMI: si vive più a lungo con procedura invasiva
(Reuters Health) – La procedura invasiva offre un vantaggio di sopravvivenza di cinque anni e un minor numero di ricoveri per insufficienza cardiaca ai pazienti ultraottantenni con infarto del miocardio senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTEMI). A suggerirlo è uno studio inglese coordinato da…
LeggiHfpEF e sacubitril/valsartan: segnali positivi, ma vittoria ancora elusiva
Un altro studio ha perso la possibilità di dimostrare che i pazienti con insufficienza cardiaca e frazione di eiezione preservata (HFpEF) possano andare incontro ad esiti significativamente migliori con la combinazione sacubitril/valsartan che con altri inibitori del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS). Nello studio PARALLAX, infatti,…
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