I pazienti con dermatite atopica hanno una ridotta rigidità dei corneociti correlata a ridotti livelli di prodotti di degradazione della filaggrina, fattore idratante naturale (NMF) e funzionalità della barriera cutanea. Inoltre, l’alterazione delle proprietà meccaniche dei corneociti potrebbe contribuire alla perdita di integrità meccanica…
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Relazione causale tra dermatite atopica e indice di massa corporea: una randomizzazione mendeliana
L’associazione tra dermatite atopica e obesità sembrerebbe riflettere un ruolo causale dell’adiposità nello sviluppo della dermatite atopica e non viceversa. È quanto ha dimostrato un’analisi cosiddetta di ‘randomizzazione mendeliana’, i cui risultati sono stati pubblicati su Scientific Reports. A condurre la ricerca sono stati…
LeggiIgE auto-reattive nella dermatite atopica: quanto contano nello sviluppo di malattie autoimmuni
La dermatite atopica è associata a diverse malattie autoimmuni che mostrano il rilascio di IgE auto-reattive. Per questo, è possibile che le IgE auto-reattive nella dermatite atopica possano portare allo sviluppo di ulteriori patologie autoimmuni. A ipotizzarlo, in una review pubblicata su Antibodies, è…
LeggiAdipochine possibili biomarkers per la dermatite atopica nell’adulto
Oltre alla leptina, anche adiponectina e resistina potrebbero essere potenziali biomarkers tra le adipochine coinvolte nell’intensità e nella severità dell’eczema atopico e potrebbero aiutare a predire l’esacerbazione della malattia. A osservarlo è stato un gruppo di scienziati guidato da Andrzej Kazimierz Jaworek, dello Jagiellonian…
LeggiHIV: combo dolutegravir/lamivudina efficace a 3 anni in pazienti naive
Buone notizie dal Congresso Hiv di Glasgow per il regime a due farmaci (2Dr) composto da dolutegravir e lamivudina: sono stati presentati i risultati di alcuni studi che confermano l’efficacia, la sicurezza e la soppressione virale a lungo termine non inferiori al regime a…
LeggiPrevedere il rischio di suicidio analizzando i post di Facebook
Prevedere il rischio che una persona tenti il suicidio è tanto importante quanto complicato. Dopo cinquant’anni di ricerca disponiamo di capacità predittive che sono solo leggermente migliori di previsioni fatte a caso. In uno studio pubblicato di recente sulla rivista Nature, un gruppo di…
LeggiCovid-19 e psicoterapia a distanza
La pandemia da Covid-19 ha bruscamente travolto la vita quotidiana. Si è parlato molto in questi mesi della telemedicina, come di uno degli aspetti emersi, per necessità, in questa fase di crisi, e che per molti versi potrà essere utile preservare anche in futuro.…
LeggiDegli interventi “brevi” possono ridurre il numero di suicidi
Il suicidio, è la decima causa di morte negli stati Uniti, la seconda se si considerano solo i giovani tra i 10 e i 34 anni. Negli ultimi due decenni i tassi di suicidio sono aumentati notevolmente. Una meta-analisi condotta da ricercatori americani ha…
LeggiCarcinoma polmonare: la plinabulina riduce la neutropenia indotta dalla chemioterapia
La somministrazione di plinabulina sembra proteggere i pazienti affetti dal carcinoma polmonare non a piccole cellule dalla neutropenia indotta dalla chemioterapia con docetaxel, secondo quanto dimostrano i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Oncology. La plinabulina è una nuova piccola molecola che…
LeggiTumore polmonare: individuata una proteina che favorisce la migrazione delle cellule cancerose
I tumori tra loro sono molto diversi, si distinguono in base all’organo e ai tessuti che colpiscono, alle caratteristiche molecolari, all’invasività e alla gravità della patologia. Tutti però hanno in comune una cosa: un talento naturale per l’inganno. Fingono di essere cellule normali, corrompono…
LeggiGlioblastoma multiforme: individuati i meccanismi a base della radioresistenza
Un team di scienziati dell’Università di Hokkaido e la Stanford University ha identificato le molecole che mediano la radioresistenza nel glioblastoma multiforme: queste molecole possono diventare un bersaglio per il trattamento di questo cancro, il tumore al cervello più aggressivo che esista. La ricerca…
LeggiDurvalumab aumenta la sopravvivenza nei pazienti con tumore polmonare
La somministrazione del farmaco durvalumab dopo la chemioradioterapia concomitante (cCRT) migliora la sopravvivenza libera da progressione e la sopravvivenza globale a quattro anni nei pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule al terzo stadio non resecabile. È quanto suggeriscono i risultati dello…
LeggiLeucemia: identificato un meccanismo di resistenza ai PARP inibitori
Il microambiente in cui si trovano le cellule staminali ematopoietiche, che originano dal midollo osseo, è composto da cellule e fluidi che ne garantiscono la protezione e la nutrizione. In caso di leucemia, però, le cellule tumorali modificano questa nicchia per promuovere la propria…
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