I bambini allattati al seno hanno il 33% in meno di probabilità di morire nel periodo perinatale, dal settimo giorno dalla nascita fino a un anno di età. A riportarlo, sull’American Journal of Preventive Medicine, è un gruppo coordinato da Julie Ware del Cincinnati…
LeggiAutore: Marco Landucci
Carcinoma mammario avanzato ER+, HER2- con mutazione ESR1: da CHMP dell’EMA parere positivo a elacestrant
Ogni anno in Europa a oltre 550.000 pazienti viene diagnosticato un cancro al seno. Nel 70% dei casi si ha una malattia positiva per il recettore degli estrogeni (ER); più di 147.000 pazienti colpiti dalla neoplasia in Europa muoiono ogni anno a causa della…
LeggiAlzheimer: il caffè espresso mitiga l’aggregazione delle proteine Tau
Il caffè espresso fornisce una scossa ultra-concentrata di caffeina e aiuta il cervello a proteggersi dalla malattia di Alzheimer, inibendo l’aggregazione delle proteine Tau. È quanto emerge da uno studio tutto italiano condotto dall’Università di Verona e pubblicato dal Journal of Agricultural and Food…
LeggiVirus respiratorio sinciziale: anche la FDA approva nirsevimab per la protezione dei neonati
La Food and Drug Administration statunitense ha approvato nirsevimab per la prevenzione della malattia del tratto respiratorio inferiore (LRTD) da virus respiratorio sinciziale (RSV) nei neonati e nei bambini nati durante la loro prima stagione di RSV o che si apprestano ad affrontarla, e…
LeggiPrima colazione: per evitare il diabete di tipo 2 meglio farla prima delle 9
La prima colazione? Meglio non farla dopo le nove, perché aumenta del 59% il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 rispetto a orari più mattinieri. A questa conclusione è giunta una ricerca dell’ ISGlobal di Barcellona, coordinata da Anna Palomar-Cros. Per l’indagine sono…
LeggiI PFAS riducono l’attività delle cellule immunitarie
Secondo un team dell’Helmholtz Centre for Environmental Research (Lipsia), guidato da Gunda Herberth, i PFAS (sostanze perfluoro alchiliche) riducono l’attività delle cellule immunitarie umane, andando potenzialmente ad alterare lo stato di salute generale. I risultati della ricerca sono stati pubblicati da Chemosphere sostanze. Caratterizzati…
LeggiChatGPT e operatori sanitari, match pari
Le risposte alle domande sull’assistenza sanitaria rivolte a ChatGPT sono quasi indistinguibili da quelle fornite dagli esseri umani. A mostrarlo è uno studio condotto da ricercatori della NYU Tandon School of Engineering, secondo il quale le chatbot possono essere alleate efficaci della comunicazione tra…
LeggiAlzheimer: da farmaci antinfiammatori possibile opzione terapeutica
Alcuni farmaci antinfiammatori attualmente in studio, che includono gli inibitori della proteina p38, potrebbero rivelarsi dei trattamenti efficaci anche per la malattia di Alzheimer. È quanto ipotizza uno studio condotto da ricercatori dell’Università del Kentucky, guidati da Linda Van Eldik. La ricerca, pubblicata su…
LeggiPressione: il monitoraggio a domicilio è costo-efficace
Il monitoraggio della pressione arteriosa domiciliare tra gli adulti con ipertensione è in grado di determinare una riduzione degli eventi cardiovascolari in modo sostanziale e di far risparmiare sui costi sanitari. È quanto emerge da una ricerca pubblicata dall’American Journal of Preventive Medicine e…
LeggiSclerosi Multipla: ocrelizumab per iniezione sottocutanea non inferiore alla somministrazione endovenosa
Lo studio di fase III OCARINA II – volto a valutare ocrelizumab somministrato tramite iniezione sottocutanea di 10 minuti due volte all’anno – ha soddisfatto l’endpoint primario e gli endpoint secondari in pazienti con forme recidivanti di Sclerosi Multipla o con Sclerosi Multipla primariamente progressiva…
LeggiCardiomiopatia ipertrofica ostruttiva: ok CE a mavacamten
La Commissione Europea ha approvato mavacamten in capsule da 2,5 mg, 5 mg, 10 mg, 15 mg per il trattamento della cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva sintomatica (classe II-III NYHA – New York Heart Association) nei pazienti adulti. Mavacamten è il primo e unico inibitore selettivo…
LeggiLe parodontiti facilitano la formazione delle placche nella malattia di Alzheimer
Le parodontiti sono associate alla formazione della placca amiloide, la caratteristica distintiva della malattia di Alzheimer. È la conclusione cui è arrivata una ricerca condotta da un team del Forsyth Institute e della Boston University, pubblicata dal Journal of Neuroinflammation, che mostra come la…
LeggiAnsia e stress: metanalisi degli studi promuove la Mindfulness
Gli adulti che partecipano volontariamente a corsi di mindfulness hanno meno probabilità di andare incontro a sintomi di ansia e depressione per almeno sei mesi dopo aver completato il programma, rispetto agli adulti che non prendono parte a questi corsi. È quanto emerge da…
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