Andare sempre di più verso una terapia personalizzata: anche per il tumore della mammella la strada da seguire a questa. Ad accompagnare i clinici in questa direzione potrebbero essere i test genomici, analisi in grado di far risparmiare il 50% delle chemioterapie, individuando quelle…
LeggiCanale Medicina: Tumore al seno
Test genomici e tumore al seno. Tondini (Ospedale Bergamo): “Ideale sarebbe inserire i test nei LEA nazionali”
Capire quando effettuare una chemioterapia e quando invece questa può essere evitata con conseguente risparmio per il sistema sanitario e guadagno in salute per le pazienti con tumore della mammella. A riuscirci sono i test genomici, attualmente rimborsati in Italia solo in Lombardia e…
LeggiCarcinoma duttale in situ: rischio tumore invasivo fino a 20 anni dopo la diagnosi
(Reuters Health) – Le donne con carcinoma duttale in situ (DCIS), diagnosticato tramite screening, sono esposte fino a 20 anni dopo a un maggior rischio di sviluppare un tumore al seno invasivo o fatale rispetto alla popolazione generale. È quanto evidenzia uno studio britannico…
LeggiESMO breast cancer meeting: approcci innovativi e sfide imposte dal Covid – intervista a Giuseppe Curigliano
Il congresso ESMO breast cancer nasce come iniziativa della European Society for Medical Oncology, con l’intento di dare vita ad un meeting europeo, multidisciplinare, che riunisca tutte le competenze sul tumore mammario dallo stadio precoce a quello metastatico. Quest’anno l’evento si è tenuto tra…
LeggiSupporto psicologico e attività fisica: i rimedi per contrastare la fatica dopo il cancro al seno
Alla fine del trattamento, le donne sopravvissute al cancro al seno, sperimentano un affaticamento, fisico, cognitivo o emotivo, potenzialmente persistente, che può impedire loro di tornare alla vita quotidiana. Uno studio francese presentato all’ ESMO Breast Cancer Virtual Meeting che si è tenuto tra…
LeggiL’attività fisica, anche poca, migliora la sopravvivenza nelle donne con cancro al seno
L’esercizio fisico è stato spesso associato ad una riduzione della mortalità nelle persone affette da tumore al seno. Tale ruolo protettivo è stato confermato da uno studio condotto dal National Institutes of Health, NIH/National Cancer Institute pubblicato dal Journal of the National Cancer Institute.…
LeggiTumore al seno: il rischio aumenta nelle pazienti a cui era stata diagnosticato un tumore pre-invasivo
Una diagnosi di carcinoma duttile in situ (DCIS) è associata ad una maggiore probabilità di sviluppare cancro al seno e di morte per cancro al seno. Lo rivela uno studio inglese, pubblicato dalla rivista British Medical Journal. Il DCIS non presenta sintomi, viene quindi…
LeggiAIFA approva ribociclib nelle donne in pre-menopausa con carcinoma mammario
Ribociclib di Novartis, inibitore selettivo delle chinasi ciclina-dipendenti (CDK4/6), ha ottenuto dall’AIFA l’approvazione per l’indicazione nel trattamento delle donne in pre- o perimenopausa con carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico HR+/HER2-, in combinazione con una terapia endocrina e un agonista dell’ormone di rilascio dell’ormone…
LeggiTerapia ormonale e rischio tumore mammario: consigliato aggiornamento in Europa
Nelle conclusioni di una revisione riguardante la terapia ormonale sostitutiva ed il rischio associato di tumore mammario, il gruppo PRAC ha raccomandato l’aggiornamento delle attuali informazioni riguardanti la sicurezza di queste terapie. Il gruppo PRAC è il comitato EMA responsabile per la valutazione della…
LeggiMammografia: lesioni BI-TADS 3 richiedono controllo precoci
Le lesioni di categoria 3 alla scala BI-RADS, probabilmente benigne, identificate allo screening mammografico dovrebbero essere controllate entro 6 mesi per diagnosticare la maggior parte dei casi di malignità. Per queste lesioni sono tipicamente raccomandati controlli a 6, 12 e 24 mesi, in quanto…
LeggiMammografia riduce rischio tumori mammari fatali
Alcuni nuovi dati provenienti da un ampio studio svedese hanno dimostrato che lo screening mammografico dei tumori mammari riduce il tasso di tumori sia avanzati che fatali. L’obiettivo primario dello screening oncologico consiste nel rilevare i tumori in stadio precoce, quando sono maggiormente trattabili,…
LeggiTumori mammari HER2- a d alto rischio: immunoterapia migliora esiti
L’aggiunta dell’inibitore del checkpoint immune noto come durvalumab e del PARP-inibitore noto come olaparib alla chemioterapia neoadiuvante standard potrebbe migliorare gli esiti nelle donne con tujmori mammario HER2-negativi. Ciò emerge dallo studio I-SPY 2, condotto su 73 pazienti, all’interno del quale il trattamento proposto…
LeggiTumori mammari tripli negativi: nuovo immunoattivatore aumenta benefici immunoterapia
I tumori mammari tripli negativi (TNBC) rappresentano una forma particolarmente aggressiva di questa patologia, caratterizzata da una prognosi negativa e quindi sussiste un grande interesse in qualunque nuovo approccio terapeutico. L’immuniterapia ha dato speranza per i TNBC, ma più di recente gli studi hanno…
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