(Reuters Health) – Lo stress psicologico potrebbe indurre cambiamenti cerebrali specifici nei pazienti con sclerosi multipla. A questa conclusione è giunto uno studio tedesco pubblicato su PNAS. “Che lo stress possa giocare un ruolo sulla SM è stato ipotizzato già dal francese Jean-Martin Charcot…
LeggiCanale Medicina: Neuroscienze & patologie neurodegenerative
Alzheimer: nuove terapie da una proteina
Reintegrare una proteina alla base della nostra memoria potrebbe essere la chiave di volta per nuove terapie anti Alzheimer. Lo studio, riportato da Science, dei ricercatori dell’Università del Nuovo Galles del Sud, guidati da Lars Ittner hanno infatti scoperto che la proteina kinasi p38γ viene progressivamente…
LeggiSclerosi multipla: studio americano conferma l’intuizione di Zamboni
“Uno studio di ricercatori americani e canadesi appena pubblicato su Nature Reviews Neurology afferma che la presenza di una vena all’interno di una placca rilevata con la risonanza magnetica è da considerarsi un biomarcatore per la diagnosi della sclerosi multipla. E’ esattamente ciò che…
LeggiAlzheimer: realizzato test dell’olfatto per la diagnosi precoce
È stato realizzato da Mark Albers, neurologo al Massachusetts General Hospital di Boston un test dell’olfatto in grado di diagnosticare il rischio individuale di Alzheimer o la presenza della malattia in fase di esordio quando ancora non ha manifestato dei palesi sintomi cognitivi. I risultati…
LeggiSLA: nuovo interfaccia neurale “legge” il pensiero e scrive
(Reuters Health) – Immaginare le parole con la forza del pensiero e riuscire a formulare un messaggio. Il tutto grazie ad una nuova interfaccia neurale – nota anche con il termine inglese brain-computer interface (BCI) – messa a punto da un team di ricercatori…
LeggiCrollo post-esercizio definisce affaticamento cronico neurologico
Alcune nuove ricerche incentrate sul fenomeno del malessere post-esercizio (PEM) hanno gettato luce sull’eziologia della patologia che è stata sinora nota come sindrome da affaticamento cronico, ma che viene ora sempre più spesso denominata encefalomielite mialgica (ME/CFS). Sono in aumento le evidenze secondo cui…
LeggiForza muscolare si traduce in agilità mentale nel bambino
Garantire che un bambino abbia una buona forma muscolare potrebbe essere di beneficio anche per la sua performance scolastica. Secondo Charles Hillman della Northeastern University di Boston, autore di uno studio su 75 bambini, questa correlazione con la forma cardiorespiratoria è già stata osservata…
LeggiTraumi cerebrali penetranti: nuova scala SPIN predice sopravvivenza
Se convalidato, un nuovo strumento potrebbe aiutare i medici nel predire la probabilità di sopravvivenza nei pazienti che si presentano con una ferita da arma da fuoco a livello della testa o con altri tipi di trauma cerebrale penetrante (pTBI). La scala SPIN include…
LeggiDemenza: rischio aumenta tra chi vive un disastro naturale
(Reuters Health) – Le persone anziane che vengono allontanate, dopo un disastro naturale, dalle loro case e dai loro vicini sarebbero più a rischio di sviluppare demenza rispetto ai sopravvissuti che restano nelle proprie abitazioni. A dimostrarlo è uno studio che ha valutato 3556…
LeggiProgramma regionale migliora tempi ictus-trombolisi
L’impiego di un modello collaborativo regionale risulta associato ad una significativa riduzione dei tempi ictus-trombolisi. Il tempo risparmiato dall’insorgenza dei sintomi di ischemia cerebrale alla somministrazione del tPA, si traduce in esiti migliori e, pertanto, in diverse linee guida è stato adottato l’obiettivo di…
LeggiDeficit cognitivi vascolari: lievi miglioramenti con esercizio aerobico
Oltre a migliorare la capacità cardiovascolare, un programma d’esercizio aerobico progressivo potrebbe conferire un lieve potenziamento alla performance cognitiva nei pazienti anziani con lievi deficit cognitici vascolari da ischemia subcorticale (SIVCI). Questo dato deriva da uno studio condotto su 70 pazienti dalla prof.ssa Teresa…
LeggiIctus: rifinire l’impiego dell’angiografia TC
Nell’ambito altamente sensibile alle tempistiche dell’ictus ischemico acuto, l’impiego dell’angio-TC (CTA) in alcune situazioni potrebbe essere evitato o strategicamente temporizzato per risparmiare tempo prezioso e costi. Alcuni recenti studi clinici hanno dimostrato un notevole beneficio della CTA nella visualizzazione delle occlusioni dei grandi vasi…
LeggiIctus: modello predice rischio edema maligno
Le caratteristiche cliniche e radiografiche chiave alla TC valutate entro 24 ore da un ictus ischemico sono importanti ai fini della prognosi dei pazienti a rischio di un edema maligno potenzialmente letale (PLME). L’edema maligno, che interviene nel 10% degli ictus e nel 50%…
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